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A Santarcangelo

Confiscata alla mafia, diventa abitazione per ragazzi fragili

di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Gio 21 Mar 2024 15:57
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Riportare a nuova vita un bene sottratto alla criminalità organizzata e riconsegnarlo alla comunità. In occasione della Settimana regionale della legalità, è stata inaugurata a Santarcangelo una struttura confiscata alla mafia e ora adibita ad abitazione per ragazzi tra i 18 e i 21 anni, in condizione di fragilità, accompagnati da educatori professionali in un percorso di autonomia personale.  All’inaugurazione dell’immobile, oggetto di una riqualificazione da 45mila euro finanziata dalla Regione, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e la sindaca di Santarcangelo, Alice Parma, insieme agli assessori comunali alle Politiche per la sicurezza, Filippo Sacchetti, e ai Servizi sociali e welfare, Danilo Rinaldi, anche in qualità di vicepresidente del Distretto socio-sanitario di Rimini nord. “Oggi è una giornata importante perché dimostriamo, ancora una volta, che è possibile vincere l’illegalità e far prevalere il bene comune. E lo è tanto più perché questa struttura, sottratta al controllo della criminalità organizzata, viene destinata ai giovani, per dare loro l’opportunità di costruirsi un futuro di autonomia e responsabilità– ha detto Bonaccini. Investire sulle giovani generazioni per promuovere una vera cultura della legalità. Nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, vogliamo ribadire con un gesto concreto il valore di un’azione comune delle Istituzioni e delle tante associazioni che operano sul territorio per costruire, insieme, una società più equa, solidale ed inclusiva. La lotta alle mafie fa parte del dna di questa regione”. “Siamo di fronte a un progetto importante, che non solo restituisce nuova vita a un bene sottratto alla criminalità organizzata, ma offrirà a un gruppo di giovani l’opportunità di costruirsi un futuro e un legame significativo con la comunità– dichiara la sindaca Parma-. Abbiamo scelto di intitolare l’appartamento a Ebere Ujunwa e Romanus Mbeke, due ragazzi nigeriani ospiti della rete Sprar a Santarcangelo, morti a Foggia nel 2018 in un incidente stradale sulla via del ritorno dal lavoro nei campi, con l’auspicio che nessun giovane debba mai più subire il loro destino”. “Il recupero dell’immobile di via Pavese a Santarcangelo, confiscato alla criminalità organizzata, ci riempie di orgoglio – commenta la Lista civica PenSa-Una Mano per Santarcangelo. Un orgoglio che viviamo come comunità, ma anche come forza politica che ha dato a vario titolo un contributo importante per arrivare a questo risultato in tempi rapidissimi, se consideriamo le medie nazionali e regionali di riutilizzo secondo il codice antimafia. Abbiamo seguito questa vicenda dal principio, sostenendo l’Amministrazione comunale nell’iter di recupero del bene, coaudivando i passaggi con l’amministratore giudiziario e cercando di tenere alta l’attenzione sul tema anche pubblicamente, attraverso numerosi interventi in Consiglio comunale. Un percorso che si è arricchito di risorse importanti intercettate a livello regionale e ricevute dal Distretto socio-sanitario di Rimini nord, oltre che del prezioso apporto dell’Osservatorio provinciale sulla criminalità organizzata“. “Questa estate avevo suggerito informalmente di intitolare l’area attigua all’appartamento a due ragazzi, Ebere e Romanus, perché sapevo che i loro nomi venivano letti ogni 21 marzo durante la Giornata nazionale delle vittime innocenti di mafia, in quanto ritenuti vittime di caporalato” racconta il consigliere comunale Patrick Francesco Wild. “Conservo un ricordo speciale di entrambi, perché li ho conosciuti professionalmente per supportarli nel loro percorso di richiedenti asilo in Italia. La notizia della loro morte è stata straziante. Per questo, sapere che la Giunta ha accolto il mio suggerimento di dedicare loro il bene confiscato è stato un po’ come chiudere un cerchio, il modo migliore di onorare la loro memoria con un progetto dedicato ad altri giovani in cammino verso il loro futuro”.

Il progetto

Per ciascuno degli ospiti sarà predisposto un progetto individualizzato e costruito ad hoc per accompagnarli, fino al ventunesimo anno di età, in un percorso di autonomia e per un pieno inserimento sociale. Previsto un supporto quotidiano nelle scelte per il completamento degli studi, la formazione professionale o l’accesso al mercato del lavoro, grazie alla presenza di due figure educative.

L’impegno della Regione

In totale, da quando nel 2016 è stato adottato il Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e delle economie responsabili (legge regionale n. 18/2016), la Regione è intervenuta su 31 beni immobili confiscati alla criminalità organizzata presenti in 22 comunistanziando in totale oltre 4,1 milioni di euro – a fronte di una spesa complessiva di quasi 6 milioni di euro – per restituirli alla piena fruizione della collettività.

Ad oggi, in provincia di Rimini sono 24 i beni sequestrati su 276 in tutta l’Emilia-Romagna. Di questi, 81 sono già stati destinati a un nuovo utilizzo e 195 ancora in gestione presso l’Anbsc, l’agenzia nazionale competente.

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