Condanna Ahmetovic. Il profilo dell’assassino: soffre di allucinazioni


Un uomo evidentemente disturbato. Lo confermerebbero anche dei referti medici che l’avvocato di Zoran Ahmetovic, Cinzia Bonfantini, ha scovato nel passato dell’assassino di Max Iorio. Un certificato del 22 gennaio 1997, (meno di due mesi prima dell’omicidio di via Santa Chiara), conferma che, mentre si trovava in carcere per scontare una pena per furto, aveva avuto delle allucinazioni. Nel referto si legge: ‘allucinazioni visive, olfattive, uditive ‘terrifiche’ cioè, terrificanti. Ne aveva avute altre prima, nel ’92 e ne avrà altre dopo l’omicidio: nel 99 ‘grave delirio mistico’ vedeva Gesù e la Madonna, come nel 2000, e nel 2012 gli è stato riscontrato un disturbo bipolare.
Quelle che ebbe il 19 marzo del 1997 dunque, non erano il primo episodio. Ahmetovic al processo (pm Paolo Gengarelli) ha raccontato tutto di quella sera: era a casa di Iorio, si erano appena conosciuti, insieme avevano bevuto ed avevano assunto droga, Ahmetovic ha parlato di Lsd. All’improvviso Iorio è uscito dalla camera da letto con una parrucca da donna e i tacchi a spillo e ha cominciato esplicitamente a provocarlo con la volontà di concludere la serata con un rapporto sessuale. Ahmetovic ha detto di volerlo respingere e di averlo strangolato. A quel punto, ha detto di aver visto due angeli che prendevano appunti, poi ha preso un coltello e lo ha colpito. Sei volte. Lasciando quello che hanno trovato il mattino dopo gli investigatori della squadra mobile, e 16 anni di dubbi, oggi dissolti.
Nonostante gli sia stata riconosciuta l’aggravante della minorata difesa perché ha colpito una persona (Iorio) che al momento dell’omicidio non era in grado di difendersi, gli sono state concesse anche le attenuanti generiche.
In questi mesi, Zoran è stato molto collaborativo – ci ha detto il suo avvocato – ha scritto diverse lettere di perdono, alle sorelle di Max Iorio, ai giudici, agli avvocati, a tutti quelli che in questi anni sono stati indagati ingiustamente. L’ultima lettera di perdono l’ha scritta allo stato italiano. Prima della discussione del suo avvocato difensore Cinzia Bonfantini, oggi ha chiesto di nuovo scusa a tutti perché nella sua vita – ha detto – ha fatto molti errori. Con questo processo, ha scavato anche dentro sé stesso: ha raccontato che da bambino ha subito abusi sessuali, da persone fuori dalla sua famiglia. Ahmetovic ha tre figli di quattordici, nove e sei anni. Nei prossimi giorni lo riporteranno nel carcere di Avellino.