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"servono regole chiare"

Concessioni. Frisoni: il Governo lascia il settore nel caos

In foto: Roberta Frisoni (@regione emilia romagna)
Roberta Frisoni (@regione emilia romagna)
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura 2 min
Gio 20 Feb 2025 18:11
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Ci troviamo ancora in una situazione di assoluta incertezza. Così l‘assessora al turismo della Regione Emilia Romagna Roberta Frisoni commenta la nuova sentenza del Tar della Liguria che boccia la proroga per le concessioni balneari al settembre 2027 (vedi notizia). “Il Governo, con le sue promesse mancate e l’inadeguatezza delle norme – dice l’assessora -, lascia un intero settore nel caos e nell’insicurezza. Il nostro sistema turistico ha bisogno invece di regole e confini chiari. Enti locali e operatori balneari hanno bisogno di un quadro giuridico certo in cui muoversi e di tempo per organizzare in modo efficace le procedure di evidenza pubblica”. “Ancora oggi – prosegue – non abbiamo nessuna notizia del decreto attuativo che il Governo Meloni, nella legge approvata a novembre, aveva scritto sarebbe stato pronto a marzo. Ma i Comuni devono avviare le gare e non possono farlo senza quel provvedimento proprio per non incorrere in ulteriori contenziosi. E poi si deve dare loro un tempo congruo per strutturare le procedure. Questo, e non l’automatismo, sembra alla base del percorso tracciato dalla legge nazionale”. “E’ un passaggio epocale dove è in gioco, per una regione come la nostra, non solo un sistema strategico di imprese ma anche un modello turistico che dalle procedure di evidenza deve trovare la strada per innovarsi e continuare a crescere– aggiunge l’assessora-, valorizzando la qualità già alta della nostra offerta su cui si basa l’economia e il lavoro di interi territori. Serve una cabina di regia costante coordinata a livello nazionale con il coinvolgimento delle Regioni, dei rappresentanti dei Comuni, delle associazioni e delle parti sociali per accompagnare il Paese in questa fase delicata. Noi abbiamo già detto che faremo la nostra parte perché riteniamo fondamentale avere un approccio coordinato lungo tutta la costa, ma occorre che ci sia una cornice nazionale chiara e definita per non mettere a rischio le imprese e il lavoro di migliaia di persone”.

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