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Comprare casa? Quasi un utopia per i giovani: per pagarla oltre 44 anni

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Gio 20 Apr 2023 14:02 ~ ultimo agg. 14:02
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Per comprare casa i giovani devono indebitarsi per un’intera vita. E non è un semplice modo di dire ma quanto emerge dall’indagine svolta da Ener2Crowd.com (app italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico) che ha deciso di verificare i tempi medi necessari per l’acquisto di un immobile. “Basandoci sui più recenti dati Istat, abbiamo aggiornato i dati sulle retribuzioni medie degli italiani nelle diverse regioni, analizzando in dettaglio la situazione di 107 città e calcolando su tali parametri la capacità di risparmio dei nostri connazionali. Abbiamo poi incrociato i risultati con i prezzi medi degli immobili rilevati ed aggiornati a marzo 2023 dal portale Immobiliare.it per calcolare il tempo medio necessario per l’acquisto di una proprietà di 100 metri quadrati” spiega Giorgio Mottironi, cso e co-fondatore della società. E i risultati non sono incoraggianti: lo scenario vede infatti i giovani sempre più distanti dalla possibilità di acquistare un appartamento e quando ci riescono sono costretti ad indebitarsi per un’intera vita. A Rimini per ci vogliono per 44 anni e mezzo ma le cose vanno peggio, ad esempio, a Bolzano (63,1 anni), Savona (55,6 anni), Lucca (51,3 anni) e Milano (50,3). Le precedenti generazioni, evidenziano i ricercatori, ci mettevano la metà del tempo. Fino agli Anni Settanta del secolo scorso, infatti, anche un operaio – con il suo stipendio medio di 50 mila lire al mese – poteva permettersi in circa 20 anni di acquistare un appartamento in una zona centrale. Oggi non ci riuscirebbe neanche in 40 anni. La situazione non è rosea neanche per chi vede il mattone come investimento. I pochi affari che ancora si riescono a fare sono appannaggio solo di chi può contare su grandi disponibilità di capitali (almeno 300mila euro), mentre indebitarsi per comprare una casa è molto rischioso a causa del basso profilo di rendimento e dei rischi di gestione, dei costi di manutenzione, delle possibili insolvenze, della tassazione e di un probabile imminente collasso del mercato “perché gli operatori del settore hanno promosso una continua crescita dei prezzi, ingiustificata” sottolineano gli analisti di Ener2Crowd.com.

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