Cattolica: al teatro della Regina va in scena l’operetta


Per informazioni e prevendite:
Teatro della Regina, Cattolica, tel. 0541-833528 (17.30-19.30).
La scheda dello spettacolo a cura del teatro della Regina:
Chi tra gli appassionati di questo genere musicale non ha canticchiato almeno una volta Tu che m’hai preso il cuor, la celebre romanza del Paese del Sorriso?
Un mondo dove tutto è allegro e sorridente, dove ogni cosa è deliziosa, dove tutto è tenuto insieme dal piacere della musica, della danza, dell’amore e dei sentimenti. Ne Il Paese del Sorriso il sentimento legherà una giovane ragazza viennese ad un principe cinese, in un turbinio di situazioni e ambientazioni, dove l’eleganza europea si alterna allo sfavillante esotismo della Cina de L’Ultimo Imperatore.
Così come ai sentimenti veri dei due romantici protagonisti si alternano le allegre e sorridenti amenità degli altri buffi personaggi. Lehár nello spartito de Il Paese del Sorriso ha scritto alcune fra le sue pagine migliori che, come ne La Vedova Allegra, hanno sempre un afflato suggestivo e accattivante per arrivare a Tu che m’hai preso il cuor, in cui si avverte la consapevolezza di portare il pubblico all’entusiasmo.
La trama: nella Vienna dei primi del Novecento, la giovane e bella Lisa è corteggiata da tutti i migliori partiti di Vienna, compreso il conte Gusti, suo grande amico e confidente.
Lisa però è attratta da tutto ciò che è esotico, e quindi rimane affascinata quando alla sua festa di compleanno conosce un giovane principe cinese, il principe Sou-Chong. Fra i due il sentimento vero non tarda ad arrivare, ma sarà un amore non facile: non sarà semplice fondere le tradizioni e la cultura occidentali di lei e quelle orientali di lui. Ma si sa, l’amore, specialmente fra i giovani, è forte e sicuro: Lisa decide di lasciare l’Europa e parte con Sou-Chong per la Cina.
La realtà è però assai dura anche per chi si ama davvero. Lisa fatica a seguire le severe imposizioni della tradizione cinese. Tschang, zio di Sou-Cong, ricorda al nipote le antiche leggi del suo paese: l’erede al trono deve sposare quattro donne cinesi, e le nozze con un’europea non sono valide. Sou-Chong suo malgrado è costretto ad obbedire. Lisa è triste e angosciata e trova nella cognata Mi un sostegno.
Mi è una giovane che mostra insofferenza verso le tradizioni cinesi, e vorrebbe essere libera come lo è Lisa. Giunge intanto Gusti, che è riuscito a farsi inviare in Cina come rappresentante della sua società e che, con un buffo stratagemma, riesce ad avvicinare Lisa. Venuto a conoscenza della situazione, convince Lisa a tornare in Europa: Lisa e Sou-Chong avevano agito d’impulso, senza pensare… ma la vita sembra aver serbato per ciascuno un diverso destino.
Lisa torna in Europa con Gusti, ma non riesce a farsi una ragione della fine del suo sogno d’amore, e Giusti ripensa alla giovane Mi, la bella cinesina che aveva conosciuto a Pechino. Ma a volte la storia e il destino dei popoli aiutano gli amanti temerari. Nel 1912, la centenaria monarchia Manciù cade, Sou-Chong fugge dal suo Paese insieme alla sorella Mi: le due coppie (Lisa-Sou-Chong, Gusti-Mi) si riformano e questa volta potranno per sempre cantare “Tu che m’hai preso il cuor”.