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Carim, revocata assemblea in attesa proposta di Credit Agricole. Cgil: fare chiarezza

In foto: la sede Carim
la sede Carim
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Gio 20 Lug 2017 14:58 ~ ultimo agg. 19:28
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Giorni di attesa per Banca Carim e le Casse di Risparmio di San Miniato e Cesena. Mercoledì il Fondo Interbancario ha iniziato ad analizzare il dossier sul salvataggio e a fare il punto sul portafoglio dei crediti deteriorati, il fardello che pesa sul futuro dei tre istituti. Slitta così l’assemblea straordinaria di Carim che ha comunicato ai soci la revoca della seduta prevista il 25 luglio: nell’appuntamento si sarebbe dovuta conferire al Consiglio una delega ad aumentare il capitale sociale destinato a rafforzare i coefficienti patrimoniali e avviare il rilancio aziendale.

L’esito dell’analisi sui crediti anomali (per Carim si parla di circa 900milioni di euro) è però ancora in corso ed è un elemento chiave per capire quanto sarà necessario investire per salvare le 3 banche. Il 15 luglio sono scaduti i due mesi di esclusiva per la possibile acquisizione di Carim da parte di Cariparma Credit Agricole (che dovrebbe prendersi carico delle 3 Casse) però nessuna proposta economica è stata ancora presentata, proprio in attesa di capire a quanto saranno venduti i crediti deteriorati.

I quotidiani economici la scorsa settimana avevano anticipato l’intenzione del gruppo francese di mettere sul piatto una cifra tra i 100 e i 130 milioni. Ma tra le ipotesi c’è anche quella di un acquisizione alla cifra simbolica di un euro lasciando al Fondo Interbancario la ricapitalizzazione di Rimini e San Miniato come già fatto con Cesena.

Le difficoltà non sono poche ma sono pochi gli addetti ai lavori che dubitano del fatto che il salvataggio in qualche modo arriverà. Come ricorda il Sole 24 Ore infatti l’alternativa, vale a dire la liquidazione delle tre Casse di Risparmio, porterebbe l’intero sistema bancario a doversi far carico dei depositanti con un esborso superiore ai 2,6 miliardi di euro.

A seguito della revoca dell’assemblea la CGIL e la FISAC di Rimini esprimono forte preoccupazione e chiedono alla Fondazione e alla Banca di fare chiarezza.

Il fatto che un grande e solido gruppo bancario europeo sia interessato a rilevare la Cassa di Risparmio di Rimini è di importanza fondamentale, e ci auguriamo possa garantire una prospettiva concreta in termini economici e occupazionali per il territorio, che ha già sacrificato molti posti di lavoro. La Banca dopo il commissariamento doveva ritornare in bonis, il peggio sembrava passato, invece siamo ancora qui in una situazione ancora confusa e senza risposte. Le indiscrezioni vedono il futuro di Carim nell’orbita di Cariparma Credit Agricole, ma il continuo susseguirsi di rinvii non fanno altro che aumentare le incertezze. Per questo chiediamo con forza che la Fondazione, maggior azionista di Cassa Risparmio Rimini, faccia una volte per tutte chiarezza davanti alla cittadinanza e dia delle risposte che possano salvaguardare gli interessi dei dipendenti, dei clienti e del territorio“.

 

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