Indietro
menu
Economia Newsrimini Provincia

Carenza aree industriali. Focchi (Confindustria): se serve, pronti a spostarci

di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Gio 11 Ott 2007 19:08 ~ ultimo agg. 12 Mag 05:31
Tempo di lettura 4 min

Dopo gli spostamenti annunciati di alcune importanti aziende riminesi il presidente dell’associazione Maurizio Focchi fa sentire la sua voce.
“Già nel ’93 – ricorda – gli industriali chiedevano 600 mila mq di terreni, nel 2003 la richiesta è aumentata fino a un milione 150 mila mq ma senza ottenere risultati. Le uniche due aree attive sono quelle di Santarcangelo e Rimini Nord.
Nessuna delle aree di riconcentrazione industriale previste dal precedente PTCP ha visto ancora la luce e il nuovo piano, recentemente adottato, sembra non migliorare le cose.
Nonostante le difficoltà Confindustria si rende disponibile a collaborare con le amministrazioni anche se riconosce che se le cose non cambieranno molte aziende cercheranno spazi altrove.

L’intervento completo di Maurizio Focchi

La carenza di aree industriali in Provincia esiste da molto e da almeno 15 anni Confindustria Rimini fa sentire la sua voce per richiamare l’attenzione delle Pubbliche Amministrazioni. Occorre una soluzione per questo grave problema già allora urgente.
Dal 1993 tutti i Presidenti che si sono succeduti alla guida dell’Associazione ed ora io stesso ci stiamo impegnando non solo a denunciare la mancanza di queste importanti infrastrutture, ma anche ad operare in positivo in tutte le sedi competenti.
In ogni assemblea annuale, nelle relazioni di fine anno, nelle occasioni pubbliche abbiamo lanciato l’allarme. Purtroppo non siamo stati ascoltati.
Nel 1993 i nostri soci chiedevano 600 mila mq di terreni, nel ’98 688 mila. Nell’aprile 2003 la richiesta è aumentata fino a un milione 150 mila mq suddivisi in 170 mila per Raibano, 70 mila per San Clemente, 600 mila per Rimini nord e 310 mila per Santarcangelo.
I ritardi che ci sono stati da parte delle P.A., da cui ci saremmo aspettati una burocrazia più snella, hanno incrementato ogni anno la complessità del problema non permettendo di avere risultati in tempi compatibili con le esigenze di un mercato sempre più competitivo.
Nessuna delle aree di riconcentrazione industriale previste dal precedente PTCP (Santarcangelo, Rimini Nord, Raibano e S.Clemente) ha visto ancora la luce e il nuovo PTCP, recentemente adottato, sembra non aiutare a migliorare le cose.
Le associazioni di categoria, fra cui Confindustria Rimini, nel 2003 proprio per contribuire a velocizzare il processo di insediamento delle imprese hanno firmato un accordo che riguardava le tre aree di Santarcangelo, Rimini Nord e San Clemente.
Mentre per l’area di Raibano fu fatta la scelta di procedere con una società ad hoc (Agenzia di Promozione e Sviluppo delle Attività Produttive Srl) creata tra i comuni di Misano, Riccione e Coriano, Provincia ed Hera Spa, senza il coinvolgimento delle associazioni. Nel frattempo, anche per l’area di S.Clemente è stata costituita un’agenzia pubblica.
In definitiva, le uniche due aree in cui stanno operando le associazioni, sono le aree di Santarcangelo, la più avanzata nelle procedure di acquisizione negoziata delle aree, e quella di Rimini Nord per la quale non esiste ancora una variante al Piano Regolatore di Rimini, quest’ultima subordinata alla adozione/approvazione del nuovo PTCP.
Da questa breve descrizione dei fatti risulta evidente che le procedure burocratiche per mettere a disposizione delle imprese le aree produttive, necessitano sicuramente di una revisione come gran parte di quelle che gravano sulle piccole e medie imprese.
Tutto ciò scoraggia il radicamento delle imprese esistenti, in alcuni casi può costringere al loro trasferimento, come abbiamo denunciato più volte in passato in varie occasioni, e tiene lontano anche nuove iniziative.

Il pericolo dei trasferimenti ormai è una realtà. Ancora una volta diciamo ad alta voce che se la situazione non cambierà, saranno in molte a cercare e trovare spazio altrove.

Nonostante tutto ciò Confindustria Rimini ribadisce il suo impegno a collaborare con le Pubbliche Ammnistrazioni affinché venga risolta l’annosa carenza di aree produttive.

Altre notizie