Cabine in spiaggia. Mare Libero: verificare sicurezza e legittimità edilizia
Roberto Biagini, presidente del Coordinamento Nazionale Mare Libero APS, sollecita l'Amministrazione Comunale di Rimini a verificare sicurezza e legittimità edilizia delle cabine in spiaggia su tutto l'arenile del territorio comunale: la spiaggia non può essere una "zona franca" per gli abusi.
"Lo scorso mese è salito agli onori delle cronache, con tanto di esposizione mediatica sui “social”, il video di abbattimento di circa 70 cabine effettuato dai titolari dello stabilimento balneare “Bagno Tiki” (N. 25 e 26) - ricorda Biagini - Visto che si parla di “motivi di sicurezza” e che la quasi totalità delle cabine presenti da Torre Pedrera e Miramare hanno le stesse caratteristiche di quelle abbattute, a questo punto è d’obbligo un controllo per tutte quelle presenti sulle spiagge riminesi, visto che si tratta di salvaguardare “la sicurezza” di chi le utilizza".
Per Biagini "È doveroso da parte della pubblica amministrazione anche una verifica puntuale della legittimità edilizia delle “cabine” presenti sull’arenile riminese in quanto riteniamo che molte di esse, soprattutto a Rimini Nord siano sprovviste di titoli legittimanti".
"Nell’ anno 2015 gli uffici Demanio-Controlli Edilizi-Paesaggistica, del comune di Rimini hanno effettuato un lavoro puntuale e significativo di ricognizione dei titoli edilizi legittimanti, zona per zona, che supportassero la presenza delle attuali cabine che si vedono a spiaggia partendo, da un “progetto tipo” del 1971 (ATTENZIONE PERO’ SOLO PER LA ZONA A SUD DEL PORTO) e dal successivo PPSA (Piano Particolareggiato Servizi dell’ Arenile) del 1980. Le eventuali difformata da tale progetto si era ipotizzato di poterle sanare con una regolarizzazione prevista dalla legger regionale. Sono state anche richieste collaborazioni di consulenti legali esterni per avallare comportamenti e valutazioni conseguenti.
Per “ LA ZONA A NORD DEL PORTO (da Rivabella a Torre Pedrera con esclusione dell’ arenile di San Giuliano coinvolto nella cosiddetta “variante darsena”) non si sono trovati titoli edilizi che legittimassero e tutt’ora legittimano le “cabine” presenti. I controlli e la repressione degli immobili e delle strutture senza titolo edilizio legittimante deve coinvolgere anche l’arenile e non solo il territorio urbanizzato e rurale del Comune di Rimini. La spiaggia non può essere una “zona franca”. Come si abbattono abitazioni nelle lottizzazioni abusive e parti di strutture in altri ambiti della città che coinvolgono attività economiche (ristoranti, bar, alberghi) o residenze private, si deve attuare lo stesso metodo per gli abusi perpetrati sull’arenile".
Mare Libero ha chiesto al Comune di Rimini, "preso atto dell’ abbattimento di n. 70 cabine effettuato dai titolari dello stabilimento balneare “Bagno Tiki” (N. 25 e 26) per motivi di “stabilità e sicurezza”, una verifica puntuale di tutte le cabine presenti sul litorale riminese aventi le stesse caratteristiche (vista la tipologia e la data di installazione) di quelle abbattute ai “bagni 25-26”. La stessa verifica puntuale abbiamo chiesto in ordine alla legittimità edilizia delle “cabine” presenti su tutto l’arenile riminese (in particolare nella zona Nord del litorale visto che le cabine da quella parte del litorale non sembrano avere attualmente titoli edilizi che le supportano) alla luce della dell’ istruttoria eseguita dagli uffici comunale nell’ anno 2015. Nell’ eventualità che i riscontri forniscano elementi positivi, abbiamo chiesto l’adozione IMMEDIATA dei provvedimenti conseguenti soprattutto in presenza di abusi e/o di mancanza di “stabilità e sicurezza”












