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concessioni scadute nel mirino

Biagini (Mare Libero): se si sgombera Leoncavallo, lo stesso avvenga in spiaggia

In foto: repertorio
repertorio
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Ven 22 Ago 2025 11:27 ~ ultimo agg. 11:37
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Se in uno Stato di diritto non possono esistere zone franche, come affermato dalla premier Meloni in merito alla vicenda Leoncavallo, allora la legalità va ristabilita anche sull'arenile: lo afferma in una diffida inviata a Questore e Prefetto di Rimini l'avvocato Roberto Biagini, presidente del Coordinamento Nazionale Mare Libero, che torna a ribadire, sentenze alla mano, come oggi gli operatori balneari vadano considerati abusivi sul demanio pubblico in quanto le concessioni sono scadute. La diffida sollecita senza tanti giri di parole un "intervento di sgombero" da parte delle autorità.

Queste le motivazioni riportate nella diffida a firma di Roberto Biagini:

PREMESSO
1. Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, nella giornata di ieri riferendosi all’ intervento di sgombero della struttura “Leoncavallo” di Milano ha dichiarato: “In uno Stato di diritto non possono esistere zone franche. Le occupazioni abusive sono un danno per la sicurezza, per i cittadini e per le comunità che rispettano le regole. Il governo continuerà a far sì che la legge venga rispettata sempre e ovunque”.
2. La presente associazione concorda perfettamente con quanto espresso dal Presidente del Consiglio dei Ministri. A tal proposito evidenziamo alle SS.VV., quali Autorità Locali di P.S. della Provincia di Rimini, che il demanio marittimo della
provincia di Rimini, verte proprio in quella situazione di “illegalità” stigmatizzata dal Presidente del Consiglio in quanto è ABUSIVAMENTE OCCUPATO DA STABILIMENTI BALNEARI E CHIOSCHI-BAR con la compiacenza, anzi con la consapevole complicità, delle istituzioni locali e nazionali che si voltano dall’ altra parte invece di applicare “quella legalità” invocata, giustamente nei casi di abusi, dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
3. Siete a perfetta conoscenza che il Consiglio di Stato (per tutte: “sentenze gemelle”: n. 2662, 2664, 2679 del 19 Marzo 2024; n. 4479, 4480, 4481 del 20.05.2024) a più riprese dichiarava non conformi al diritto eurounitario tutte le proroghe generalizzate previste dalla legislazione statale alla scadenza dell’ efficacia delle concessioni demaniali marittime, comprese le proroghe cosiddette “tecniche” al 31.12.2024 e 31.12.2025, con obbligo non solo del giudice, ma di qualsiasi organo amministrativo, doverosamente legittimato a considerare, da quel momento, “tamquam non esset” le concessioni in essere.
5. Non solo: i Tribunali Amministrativi Regionali (vedi: Tar Lazio – Latina- , n. 741-742-743 del 20.11.2024 e n. 775-777 del 02.12.2024; Tar Liguria, I, n. 869 del 14.12.2024; Tar Campania, VII, n. 365 del 14.01.2025) stanno emanando sentenze in linea con la giurisprudenza consolidata del CDS che confermano la non conformità all’ ordinamento eurounionale anche della proroga al 30.09.2027 prevista dalla Legge n. 166 del 14 Novembre 2024 di conversione del D.L. 131 del 16 Settembre 2024 in quanto questa “sopravvenienza normativa non rappresenta altro che una ulteriore proroga delle durata delle concessioni demaniali marittime illegittima in quanto contrastante con l’ art. 12 della Direttiva 2006/123/CE” (Tar Liguria 869-2024 citato).

Alla luce delle considerazioni di cui sopra, il sottoscritto, nella qualità di cui in premessa, NON CHIEDE ALTRO
alle SS.VV., in linea ed in ottemperanza quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, di esercitare le vostre prerogative e di far cessare la situazione di illegalità nelle spiagge demaniali del riminese, reprimendo gli  abusi, sgomberando chi non ha più diritto di occuparle ripristinando così la legalità violata". 

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