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Bandiere della pace: nessuno si mette il cuore in pace

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Gio 13 Feb 2003 19:20
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Bandiere straniere sono ammesse solo in caso di incontri internazionali, e non sono ammessi simboli privati di qualunque natura. Esporli determina la violazione, sanzionabile, per oltraggio al tricolore.

A questa segnalazione risponde la lettera dall’avvocato riminiese Maurizio Ghinelli che sostiene invece la non punibilità dell’esposizione: per parlare di vilipendio è necessario un comportamento gratuitamente offensivo esorbitante dal legittimo esercizio della libertà della manifestazione del pensiero. Secondo Ghinelli e i firmatari dell’appello agli amministratori locali ad esporre la bandiera, quella della pace non costituisce offesa ma anzi fa onore alla bandiera nazionale e ricorda l’art. 11 della costituzione: “L’Italia ripudia la guerra”

Per il 3° giorno, il consiglio regionale è fermo per le oltre 300 risoluzioni ed emendamenti della Casa delle libertà davanti alla proposta della maggioranza di partecipare con il gonfalone della regione alla manifestazione di sabato a Roma. Le bandiere della pace, tolte dai commessi 2 giorni fa su richiesta del centro-destra, sono state riappese alle finestre.

Giallo in provincia a Rimini, dove oggi è sparita dallo sportello personale della posta la bandiera del consigliere di Rifondazione Rossi, per lui si tratta di un “Gesto inqualificabile.”
L’assessore provinciale Piccari ha affermato di avere deciso di tenere la bandiera appesa alla finestra, posizione che non contraddice la legge, e di auspicare che “Vi siano tante bandiere quante la gente vuole”.
Il Comune di Rimini ha intanto reso noto che sabato alla manifestazione di Roma ci saranno gli assessori Beltrami e Buldrini e il consigliere Mangianti. La delegazione porterà il gonfalone della città

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