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dopo le spaccate

Banchetti (Federpreziosi): situazione grave, serve intervento istituzioni

In foto: Onelio Banchetti
Onelio Banchetti
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mer 8 Ott 2025 15:06 ~ ultimo agg. 15:13
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Due nuove spaccate nella stessa notte, ancora gioiellerie colpite, ancora paura, ancora danni. È l’ennesimo capitolo di una lunga serie che non sembra volersi fermare – così interviene con amarezza Onelio Banchetti, presidente di Federpreziosi-Confcommercio della provincia di Rimini, dopo gli episodi della notte –. Purtroppo siamo sempre qui, sui giornali, come protagonisti di fatti criminosi. Siamo qui a dare solidarietà ai colleghi, ma soprattutto siamo qui ad aspettare soluzioni. Quello che possiamo, da parte nostra, lo facciamo dotandoci di videosorveglianza e sistemi anti rapina, ma non possiamo fare nulla da soli. Troppi gli episodi che si susseguono: dobbiamo aspettare qualcosa di più grave? Per la legge dei grandi numeri rischia di non tardare. Ci serve aiuto dalle istituzioni, dalle forze dell’ordine, dalla polizia locale. Non possiamo più andare avanti così”.
Banchetti sottolinea come, nonostante l’impegno e l’investimento dei commercianti in sistemi di sicurezza avanzati e videosorveglianza, il livello di rischio rimanga altissimo: “Abbiamo aderito ai protocolli di videosorveglianza integrata previsti dal Ministero dell’Interno e a livello locale dalla Prefettura di Rimini, mettendo a disposizione immagini di qualità che possono rivelarsi decisive nelle indagini. Ma questo non basta se il territorio resta scoperto nelle ore più critiche. Serve una presenza più capillare, più deterrenza, più controlli reali nelle ore notturne. Sappiamo l’impegno delle forze dell’ordine, capiamo i problemi di
organico, ma non possiamo più continuare così”.
Il presidente provinciale di Federpreziosi parla anche di un clima di esasperazione crescente tra gli operatori: “Ogni volta che accade un episodio come questo, non è solo un furto: è un colpo al cuore di chi lavora con sacrificio ogni giorno. È la sensazione di non essere protetti, di essere lasciati soli. Noi non chiediamo l’impossibile, chiediamo solo di poter lavorare in sicurezza. Le nostre città – conclude Banchetti – non possono abituarsi a queste notizie. La sicurezza non è un privilegio, è un diritto. Chiediamo alle istituzioni di intervenire ora, con decisione e concretezza”.

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