Indietro
menu
Ambientalisti: inaccettabile

Badia del Vento: il 9 luglio l'ok al progetto. Ma la Toscana ne boccia altri

In foto: eolico (repertorio)
eolico (repertorio)
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Gio 19 Giu 2025 14:09 ~ ultimo agg. 14:21
Tempo di lettura 2 min

Il prossimo 9 luglio si terrà la conferenza dei servizi finale per il progetto Badia del Vento. Si tratta della realizzazione di un impanto eolico costituito da sette pale alte poco meno di 200 metri nel comune di Badia Tedalda in Toscana ma a pochi metri dal confine col comune di Casteldelci in Alta Valmarecchia. Si tratta di un progetto avversato dalla Regione Emilia Romagna e dalle Marche, dalle soprintendenze, dai comuni e dalle associazioni ambientaliste. Uniche eccezioni la Toscana, Badia Tedalda e Legambiente. Il 9 luglio dovrebbe arrivare, salvo ripensamenti dell'ultimo minuto, l’autorizzazione definitiva. Nel frattempo però la stessa Toscana ha bocctao il progetto per un impianto eolico nel proprio territorio: quello di Magliano, nella zona di Orbetello. La Giunta ha motivato il diniego evidenziando “impatti non sostenibili” su paesaggio, beni culturali, biodiversità, clima acustico e tessuto socio-economico. "Peccato - evidenzia l'associazione Appennino Sostenibile - che lo stesso rigore svanisca quando si parla di Badia del Vento, un progetto mastodontico che, solo perché collocato ai confini con Romagna e Marche, deve essere portato avanti ad ogni costo. È una contraddizione inaccettabile. Un comportamento che disvela tutta la logica del “Non nel mio giardino, ma nel tuo sì”: una logica che umilia ogni principio di equità, di tutela ambientale e paesaggistica, su cui dovrebbe invece basarsi ogni scelta di interesse pubblico." L'associazione chiede al presidente della Toscana Giani "di spiegare ai loro vicini della Romagna e delle Marche se il paesaggio del Montefeltro valga meno di quello della Maremma". Per contro Appenino Sostenibile chiede al presidente de Pascale e alla politica dell'Emilia Romagna di dare seguito agl impegni presi pubblicamente contro il progetto. "La Valmarecchia va difesa da questa aggressione ambientale e istituzionale senza precedenti" conclude l'associazione.

Altre notizie