Azzardo, il Titano smentisce. L’esperto: il rischio é nella velocità


tanto che il Governo del titano ha pubblicamente smentito l’ipotesi di introdurre nel Paese giochi da Casinò.
Resta comunque il problema delle dipendenze da gioco: in Italia i giocatori che perdono il controllo sono il 2-3% del totale. E il problema, spiegano gli addetti ai lavori, non è solo la tipologia del gioco, ma anche la sua velocità. L’illusione di cambiare la vita in uno schiocco di dita è alla base anche di giochi apparentemente più innocenti. Illusione più forte nei periodi di recessione economica, come quelli che ha vissuto di recente il nostro paese.
Di questo fenomeno il Keno, il lotto con puntate ogni 30 secondi praticato a San Marino, non è che l’estremizzazione, e il SERT di Rimini in un paio di casi ci ha già avuto a che fare. Ma il rischio si nasconde anche dietro forme legali come Gratta e vinci, videopoker, bingo e scommesse, che del gioco hanno il nome, ma non lo spirito.
“Un calo di aspettative sulle proprie possibilità economiche c’é stato per una larga parte della popolazione – spiega Umberto Caroni, uno dei responsabili del servizio contro le dipendenze da gioco attivato a Reggio Emilia da associazione Papa Giovanni e Comune – e entrare in una tabaccheria e comprare qualche gratta e vinci é un modo per pensare di svoltare la propria vita. Questi giochi sono tutti giochi ad altissima velocità: tra la puntata e il risultato della puntata passano secondi, minuti. Per cui di fronte a piccole e medie vincite le persone si accaniscono ancora di più, e dopo il rischio é di entrare in una fase che appartiene alla patologia, al disturbo del controllo. Una volta il gioco del Lotto – prosegue Caroni – permetteva alle persone di rinviare da una settimana all’altra i propri desideri. Questo non succede più, si risolve tutto nell’immediato: tutti i giorni é possibile fare un pensiero sulla realizzazione del sogno e poterlo fare nel giro di qualche minuto”.
(newsrimini.it)
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“A San Marino non c’é un Casinò, né il Governo con gli interventi in atto pensa di introdurre nel Paese giochi da Casinò. Sono invece allo studio normative per disciplinare e distinguere in maniera ancora più appropriata il gioco d’azzardo e i giochi della sorte, comprendendo interventi atti a prevenire il gioco patologico”.
Lo rileva, richiamandosi ad “articoli allarmistici” apparsi in questi giorni sulla stampa, una nota del Congresso di Stato. “L’eventuale partecipazione, in quota minoritaria, di società che hanno manifestato, al momento dell’emissione del bando di selezione, interesse a partecipare alla gestione delle sale – si afferma nella nota – non preluderebbe affatto all’introduzione di un casinò a San Marino, ma rientrerebbe esclusivamente in un piano di acquisizione di collaborazioni qualificate, che attraverso iniziative culturali e di intrattenimento possano portare riflessi positivi per il settore turistico e alberghiero”. Il Governo del Titano ricorda che i giochi nella Repubblica sono stati introdotti e disciplinati nel luglio 2000, e “la situazione che si è sviluppata da allora ha portato all’approvazione, nel dicembre 2006, della Legge che ha istituito l’Ente di Stato dei Giochi, ridando allo Stato la gestione e il controllo dell’attività dei giochi, fino a quel momento nelle mani dei privati. I giochi della sorte attualmente ammessi sono invariati rispetto ad allora. Il governo – sottolinea il Congresso di Stato – non ha messo in atto alcuna azione per allargare le maglie dei controlli e delle tipologie di gioco ammesse. Rispetto alla situazione creata nel 2000 e negli anni immediatamente successivi, oggi c’é un Ente di Stato che verifica le tecnologie e la tipologia dei giochi e la loro conformità ai parametri tecnici adottati e alle normative, svolgendo un’intensa e costante attività di gestione e di controllo prima non garantita. Inoltre, la conduzione delle Sale é ora pubblica; esse sono gestite dallo Stato e non più dai privati, la cui partecipazione è relegata a una quota minoritaria”. Il Governo sammarinese ricorda anche un parere del Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Antonio Baldassarre, acquisito all’inizio dello scorso anno, che risponde al quesito se i giochi Bingo e Bingo-Multikeno possano o no essere considerati giochi d’azzardo: “I giochi del Bingo e del Bingo-Multikeno, come disciplinati dai regolamenti citati nella premessa (tutti quelli vigenti allora a San Marino, ndr), non possono essere considerati ‘giochi d’azzardò, ma rientrano nelle previsioni della legge 25 luglio 2000, n.67, in quanto giochi della sorte e dell’abilità”. Baldassarre precisava inoltre che le norme e i regolamenti sui giochi “non presentano violazioni degli Accordi stipulati tra la Repubblica di San Marino e l’Italia, precisamente l’Accordo del 1953 che ha modificato l’art.47 della Convenzione del ’39”.
(Ansa)