Avvelenò il compagno per l’eredità, confermata in Appello la condanna a 10 anni


Confermata in Appello la condanna di primo grado a 10 anni di reclusione nei confronti di Gemma Pirani, 83 anni, che nell’agosto del 2018 avvelenò l’anziano compagno, anche lui 80enne, Dino Pierani, con del topicida. L’indagine dei carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore riminese Luca Bertuzzi, era nata dalla segnalazione dei medici dell’ospedale Infermi, dove l’uomo, già in condizioni di salute precarie a causa di alcune patologie pregresse, era stato ricoverato per una vasta emorragia intestinale.
I sospetti dei militari si erano concentrati fin da subito sulla compagna dell’uomo. Messa alle strette dagli investigatori, l’83enne confessò un anno più tardi di aver avvelenato il compagno di una vita (i due stavano assieme da oltre 30 anni) per aiutare economicamente i suoi figli e ottenere una parte dell’eredità. Pierani si spense due anni dopo in una Rsa, per cause – ha stabilito l’autopsia – non dipendenti dall’avvelenamento.
Costituitisi parte civile nel processo, il fratello e i nipoti di Pierani attraverso l’avvocato Luca Greco. Il difensore di Gemma Pirani, l’avvocatessa Milena Montemaggi, ha preannunciato ricorso in Cassazione.