Area archeologica del ponte di San Vito, conclusi i lavori


Si sono conclusi in questi giorni i lavori di riqualificazione nell’area introno ai resti del ponte romano di San Vito. Un sito storico che adesso è accessibile a tutti – sottolinea l’Amministrazione Comunale – anche ai più anziani o alle mamme con le carrozzine.
Dopo la conclusione nel mese di giugno dei lavori ai sotto servizi, la realizzazione dei cordoli in corten, la pavimentazione ed in fine la posa degli arredi, è stata effettuata nelle scorse settimane, con le temperature più consone, la messa a dimora degli alberi e degli arbusti previsti dal progetto. Sono state concluse anche le installazioni degli apparecchi illuminanti e dell’impianto d’illuminazione.
Il progetto di riqualificazione del ponte di San Vito – il cui restauro è avvenuto con il vaglio della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini – ha previsto anche una nuova pavimentazione che valorizza l’antico tratto della via Emilia, che dal sagrato della Chiesa dei santi Vito e Modesto conduce all’area del ponte, con un sistema di illuminazione che ne consente la fruizione anche notturna.
- l’area riqualificata
“Questo progetto – dichiarano congiuntamente il sindaco Jamil Sadegholvaad e l’Assessore ai Lavori Pubblici Mattia Moroilli – è stato pensato proprio con l’obbiettivo di valorizzare l’area archeologica del ponte di San Vito, attraverso la riscoperta del suo ruolo storico e dei legami con gli elementi territoriali che lo circondano, sviluppandone le fruizioni attraverso un insieme di interventi. Tra questi la realizzazione di un percorso ad anello che adesso è in grado di unire le rovine del ponte, l’antico tracciato della via Emilia e il fiume Uso. Un intervento particolare che, come le già realizzate piazzetta del Tituccio di Corpolò e piazza di Santa Giustina, abbiamo voluto per valorizzare gli elementi storici e i luoghi identitari di tutto il territorio riminese. Questa riqualificazione in particolare adesso potrà consentire anche una nuova rigenerazione sociale della zona in quanto potrà essere fruibile anche per la realizzazione degli eventi”.