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Con il vescovo Nicolò

Al sorgere del sole un popolo in preghiera per la pace

di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura 3 min
Gio 15 Ago 2024 11:29 ~ ultimo agg. 1 Giu 19:56
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In silenzio, con lo sguardo rivolto al mare, per accogliere un nuovo giorno al sorgere del sole e invocare insieme la pace. La messa all’alba nel giorno della solennità dell’Assunzione al cielo di Maria ha portato sulla battigia del bagno 62 di Rimini un popolo in preghiera.

Non bastano i lettini disposti come sedute, in tanti stendono i teli sulla sabbia, altri restano in piedi per vivere in un modo speciale questo inizio di giorno di festa.

La celebrazione, presieduta dal vescovo di Rimini e concelebrata da diversi sacerdoti e diaconi della Diocesi, viene vissuta in quella che Monsignor Nicolò Anselmi chiama “una cattedrale naturale, un dono di Dio“. Dopo la lettura del Vangelo dedicato a Maria l’assemblea si ferma in silenzio. Mancano pochi minuti alle 6.14; il sole sta per tornare ad illuminare un nuovo giorno e il suo sbucare dall’acqua viene accolto da un applauso. Il Vescovo, nell’omelia, invita a cambiare il punto di vista sulla vita e rimettere Dio al centro, perché come accade quando guardiamo il sole troppo spesso siamo convinti di essere noi fermi e lui a muoversi.

Forte si leva la preghiera per la pace, che prima della benedizione finale si rafforza con la lettura della bella supplica con cui il cardinal Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, ha invitato tutti i cristiani a chiedere l’intercessione della Madonna perche uno squarcio di luce illumini il mondo. “Gloriosa Madre di Dio ottieni per questa Terra Santa, per tutti i suoi figli e per l’umanità intera il dono della riconciliazione e della pace – scrive -. Che si compia la tua profezia: i superbi siano dispersi nei pensieri del loro cuore, i potenti siano rovesciati dai troni e finalmente innalzati gli umili. Siano ricolmati di beni gli affamati, i pacifici siano riconosciuti come figli di Dio e i miti possano ricevere in dono la terra“.

Oggi partecipando alla messa all’Alba – dice il vescovo Nicolò alle circa duemila persone presenti – non solo avete fatto una cosa particolare ma con la vostra presenza dite il vostro essere missionari, come la stessa parola messa richiama. Voi siete i missionari di oggi“.

Al termine della celebrazione, animata dal coro della parrocchia del Villaggio I Maggio, c’è tempo per qualche saluto, qualche chiacchiera, ma anche di caffè e brioche offerti dalla Confartigianato.

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