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Acer, bilancio in attivo ma futuro difficile: pochi fondi e tante richieste

di Redazione   
Tempo di lettura 8 min
Mar 22 Mag 2012 16:45
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Un utile di 171mila euro nel 2011. Ma con i 300 appartamenti che saranno consegnati nei prossimi tre anni (80 nel 2012) si esauriranno i fondi a disposizione mentre è prevista una crescita delle persone in graduatoria che attualmente sono già 2500. Secondo il presidente dell’Acer Mangianti si dovrebbe puntare su progetti di housing sociale (ora appetibili anche ai privati che finora li avevano snobbati), sul recupero di edifici dismessi e sugli appartamenti condivisi, ad esempio tra anziani. Auspicando anche un maggior turnover di alloggi, oggi al 4,3% del totale: nel 2011 se ne sono liberati 100 degli oltre 2450 che Acer gestisce e tutti per rilascio spontaneo o per decesso dell’assegnatario. Troppo alto, rileva Acer, il limite ISEE di 51mila euro per dover lasciare l’alloggio. La Regione sta lavorando ad un disegno di legge per rivederlo. Da tarare meglio anche altri criteri: ad esempio ci sono single che stanno in alloggi grandi e famiglie numerose in attesa. Sul fronte dei canoni Erp, nonostante i ritocchi di diversi comuni come Rimini, sono scesi in media dai 123 euro mensili del 2010 a 119.
La crisi, oltre ad aver colpito i redditi di molti assegnatari, è anche parziale causa della morosità: 35 i procedimenti di sfratto lo scorso anno, 26 annullati con i piani di rientro del debito predisposti da ACER. Prosegue anche la lotta ai furbetti: per l’anno 2008 sono emerse 65 dichiarazioni mendaci (di cui 33 recidive), con una evasione accertata di quasi 273mila euro e sei nuclei famigliari che avevano proprietà immobiliari di valore catastale superiore al limite fissato e che quindi sono decaduti dall’assegnazione dell’alloggio Erp. Acer evidenzia che spetta ai comuni far decadere i “furbetti” dall’assegnazione dell’alloggio, facoltà che spesso non viene esercitata. Acer sottolinea anche i propri tempi di pagamento ai fornitori: 45/60 giorni. Cosa non comune, dice Mangianti, per una pubblica amministrazione.

La nota stampa di ACER

ACER Rimini consegnerà, entro i prossimi tre anni, altri 340 alloggi. Ma terminata questa tranche di costruzioni, allos tato attuale del mercato e della situazione degli Enti Pubblici, non si intravede, all’orizzonte, la possibilità di ulteriori campagne di investimenti per costruzioni di Edilizia Residenziale Pubblica (Erp). Dall’altra parte della medaglia, però, vi sono graduatorie per l’assegnazione di alloggi Erp, che sono e continueranno ad essere, in crescita.

A porre il tema in tutta la sua drammaticità è, a margine della presentazione del bilancio consuntivo 2012, il presidente ACER Cesare Mangianti, il quale delinea però anche alcune ipotesi percorribili per uscire dalla difficile situazione.

“Nel corso del 2012 consegneremo gli 80 alloggi di Viserba, 10 alloggi a San Giovanni in Marignano e i 42 di Torre Pedrera – elanca il presidente -. Nel 2013 saremo nelle condizioni di consegnare gli 89 di Viserbella e nel 2014 i 58 di Tomba Nuova, 5 alloggi a Riccione, 4 a Montefiore, 8 a Misano (nuovi), 12 a Santarcangelo (nuovi) e 5 a Coriano (frutto di un recupero). Poi avremo completato i fondi a disposizione. Penso sia comprensibile attendersi poco dagli Enti Locali, stante l’attuale situazione delle finanze nazionali, che hanno conseguenze difficili su di loro. Ne’, a livello nazionale, ci si potranno aspettare finanziamenti nuovi. Eppure, a fronte dei 300 alloggi che nei prossimi anni consegneremo, le persone in graduatoria sono circa 2.500 in tutta la provincia, ed è una ben facile e triste previsione quella che cresceranno ulteriormente: la crisi purtroppo è arrivata ma, io temo, nei prossimi 2-3 anni, morderà ancora di più e i temi che si porranno principalmente saranno quelli della casa e del lavoro. Non lo dico solo io, lo dice la Caritas di Rimini nel suo ultimo rapporto, in cui delinea un futuro, anche prossimo, difficoltoso proprio su questi due temi, in grado di mettere in crisi anche il rapporto tra cittadini e istituzioni”. Che fare? “Dobbiamo intervenire, con forza, sul tema della casa. Tra l’altro, quando nel secondo dopoguerra vi fu una crisi alla quale la crisi di oggi somiglia pericolosamente, le due principali forze politiche si ritrovarono proprio sul tema della casa. Dobbiamo ritrovare quell’intesa istituzionale e praticare politiche abitative forti. Credo che a questo punto non si possa che guardare al privato, con progetti di housing sociale importanti e che, proprio in questo momento più che mai, diventano appetibili anche per quei privati che, fino ad ora, li avevano sempre snobbati, e che ovviamente siano vantaggiosi per il pubblico. Altro tema, il recupero di edifici dismessi, sempre a fini sociali. Poi gli appartamenti condivisi, ad esempio tra anziani, che avrebbero anche una forte valenza socializzativa, nonché un maggior turnover di alloggi legato alle dimensioni delle famiglie che vi risiedono: vi sono ancora casi di single che stanno in alloggi grandi e famiglie numerose in attesa, dobbiamo tarare meglio questi interventi”.

Questo il dibattito di domani, secondo Mangianti il quale, con l’occasione, precisa anche che “noi stiamo già facendo del nostro meglio per ridurre tutti i costi e quindi dedicare risorse alla ‘produzione’ di alloggi: il nostro bilancio 2011 si chiude in attivo, siamo estremamente accorti sul fronte del personale, il nostro CDA, composto di tre membri, costa 73.700 euro l’anno lordi; paghiamo i nostri fornitori a 45-60 giorni, cosa non comune per una Publica Amministrazione, e in prospettiva stiamo pensando anche ad ulteriori politiche di risparmio energetico. Ma tutto questo, da solo, non basta”.

La situazione emerge anche dai numeri del bilancio, che comunque è in positivo. A fine 2011 ACER Rimini gestisce, in tutta la provincia, 2.455 unità immobiliari cui si sommano 280 alloggi privati reperiti attraverso l’”Agenzia per la locazione” di ACER, il tutto al netto della vendita di 542 alloggi effettuata negli anni scorsi ai sensi di legge. Nel corso del 2011 sono stati consegnati 32 alloggi a Riccione e 56 alloggi a Gaiofana (Rimini). Sempre nel 2011 si è concluso il poderoso piano di manutenzione che ACER ha messo in atto con fondi della Regione Emilia – Romagna, per 5.200.000 euro (delibera 631 del 2004) e con fondi propri (derivanti dai canoni e dalla gestione degli alloggi, per oltre un milione e mezzo di euro), che hanno assicurato una migliore vivibilità a 671 famiglie. A fine gestione resteranno “in cassa” 1.102.608 euro, che saranno a loro volta reinvestiti in manutenzioni.

Proprio sul fronte dei canoni Erp, sebbene molti Comuni li abbiano (finalmente) ritoccati in aumento, a causa della crisi che ha fatto peggiorare il tenore di vita anche degli assegnatari, sono scesi, in media, dai 123,71 euro mensili del 2010 a 119,78 euro. La crisi è anche parziale causa della morosità, che nel 2011 ha visto la conclusione di 35 procedimento si sfratto, 26 dei quali però annullati grazie a piani di rientro del debito che ACER ha predisposto insieme agli assegnatari stessi ai quali si cerca sempre di andare incontro, nel momento in cui si constata la loro buona volontà e l’impegno ad onorare i patti.

Sono andati avanti gli accertamenti relativi alle autodichiarazioni mendaci del reddito e della situazione patrimoniale degli assegnatari: per l’anno 2008 sono emerse 65 dichiarazioni mendaci (di cui 33 recidive), con una evasione accertata di quasi 273mila euro, nonché 6 nuclei famigliari che avevano proprietà immobiliari di valore catastale superiore al limite fissato dalla legge, e che quindi sono decaduti dall’assegnazione dell’alloggio Erp.
Per quanto riguarda le autodichiarazioni mendaci si ricorda che la legge concede, ai Comuni, la facoltà di far decadere i “furbetti” dall’assegnazione dell’alloggio, una facoltà che non viene spesso esercitata mentre, a parere di ACER, sarebbe opportuno farlo, quantomeno nei casi di recidiva.

Altro tema quello del turnover degli alloggi: anche nel 2011 è stata limitatissima, 100 alloggi che si sono liberati prevalentemente per rilascio spontaneo o per decesso dell’assegnatario, pari al 4,3 per cento del totale. E ciò, come ormai noto, dipende dal fatto che il limite ISE per dover lasciare l’alloggio, e che ammonta ad oltre 51mila euro, è troppo alto. La Regione sta lavorando ad un disegno di legge per rivederlo.

Tra i servizi effettuati da ACER vi sono poi la gestione degli alloggi per conto dei Comuni che ACER attua in autofinanziamento, attraverso i canoni, e con significativi risparmi, l’ ”Agenzia per la locazione”, che consente di avere a disposizione alloggi in affitto sul mercato privato, ma a prezzi assai calmierati (canone medio 508 euro, meno 20 -25 per cento rispetto a quello di mercato), e l’ “Amministrazione condominiale”. In quest’ultimo servizio, in pratica, ACER, coi suoi uffici, si offre come amministratore di condominio sia per gli alloggi che gestisce sia per quelli privati, garantendo un rapporto prezzo – qualità assai competitivo e soprattutto onestà e trasparenza assoluti, importantissimi anche alla luce di recenti fatti di cronaca. A fine 2011 ACER amministrava 110 condomini per 1.630 alloggi: l’obiettivo per il 2012 è quello di raggiungere 120 condomini in amministrazione.

Infine, i dati numerici di Bilancio consuntivo 2012: “parlano” di una situazione in salute, con un utile al netto di imposte di 171.538 euro, un valore della produzione di quasi 7 milioni di euro e un patrimonio netto di 11.356.574 euro (con inceremento di 39.505 euro sul 2010).

Il bilancio è stato presentato stamane in Provincia, ed il presidente della Provincia Stefano Vitali ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Abbiamo il dovere di mettere mano in via definitiva a un nuovo progetto di edilizia popolare che riguardi anche il patrimonio abitativo esistente. Non è più possibile avere all’interno di case popolari persone con redditi elevati. E non è possibile che degli oltre 2000 appartamenti a disposizione non sussista una rotazione adeguata. Il divario che esiste tra famiglie nelle stesse condizioni che pagano affitti esigui e altre che pagano fino a mille euro al mese sul mercato privato è una nuova forma, gravissima, di ingiustizia che va sanata. Anche a Rimini dobbiamo avere il coraggio di cambiare metodi e modo di approcciarsi a quello che è un problema quotidiano che tocca migliaia di famiglie nella nostra provincia. Va fatto un plauso ad Acer per come sta gestendo il patrimonio abitativo pur alle prese con queste e altre difficoltà”.

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di Lamberto Abbati