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La sentenza del tribunale

Accusò Burioni di conflitto di interesse sui vaccini: condannato per diffamazione

In foto: Roberto Burioni
Roberto Burioni
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Sab 6 Mag 2023 09:30
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Aveva accusato il virologo Roberto Burioni di conflitto d’interesse sui vaccini ed era stato querelato dal professore originario di Casteldelci. Il tribunale di Rimini ha ritenuto Stefano Scoglio, 65 anni, al tempo direttore del Centro di Ricerche Nutriterapiche di Urbino e uomo simbolo dei movimenti no vax, colpevole di diffamazione e condannato ad un’ammenda di 600 euro, al pagamento delle spese legali e al risarcimento dei danni da determinarsi in sede civile, con una provvisionale di 5mila euro. La vicenda giudiziaria si è conclusa venerdì.

“Il professor Burioni parla dall’alto dei suoi enormi conflitti di interesse in quanto titolare di diversi brevetti sui vaccini”. Questo il commento sui social di Scoglio che nell’aprile del 2017 aveva attaccato il noto virologo in seguito alla morte di una bambina che era stata vaccinata. “Secondo Burioni, queste cose (la morte della bambina vaccinata, ndr) sono mere coincidenze”, aveva scritto ancora, tirando in ballo il presunto conflitto di interessi del virologo sui brevetti dei vaccini. Burioni, che all’epoca aveva querelato Scoglio, era comparso lo scorso settembre in tribunale a Rimini per ribadire che “non ho alcun brevetto sui vaccini, magari ne avessi uno, forse avrei vinto il Nobel”, e che “questa storia del conflitto di interessi mi ha perseguitato a lungo”. Il virologo e divulgatore scientifico aveva poi precisato che i brevetti contestati riguardano pratiche terapeutiche che sono applicabili a malattie non prevenibili tramite vaccino, in quanto fanno uso di anticorpi monoclonali. “Ad oggi – aveva sottolineato ancora una volta Burioni – non possiedo alcun brevetto sui vaccini.

Le accuse rivolte da Scoglio erano riferite alle vaccinazioni obbligatorie in età pediatrica, dal momento che il Covid ancora non esisteva.

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