Accusato di palpeggiamenti da una paziente, infermiere assolto


Assolto con formula piena perché il fatto non sussiste. E' questa la sentenza di primo grado, con rito abbreviato, emessa dal gip di Rimini Raffaella Ceccarelli nei confronti di un infermiere di 34 anni dell’ospedale Infermi di Rimini, finito a processo con l’accusa di violenza sessuale ai danni di una paziente 28enne di origine cubana. A richiedere l'assoluzione dell'imputato è stata la stessa Procura.
L’uomo, assistito dall’avvocata Marika Patrignani del Foro di Rimini, ha sempre respinto con forza ogni addebito. Determinanti le consulenze tecniche della difesa, tra cui la relazione psichiatrica del dottor Massimo Abruzzese, le analisi audio-video del perito tecnico Giuseppe Laudante e la ricostruzione investigativa del criminalista Davide Barzan.
I fatti risalgono alla fine di marzo 2024, quando la 28enne si era recata al pronto soccorso lamentando forti dolori addominali. Successivamente verrà accompagnata sulla lettiga dall'infermiere nel bagno del pronto soccorso dove, a detta della donna, lui l’avrebbe palpeggiata in maniera insistente. Una volta dimessa era tornata in ospedale qualche ora dopo insieme ad altre due persone e aveva aggredito l’infermiere procurandogli lesioni giudicate guaribili in 40 giorni.
Come è stato ricostruito nella relazione tecnica difensiva, l’uomo indossava guanti, aveva entrambe le mani impegnate nel sorreggerla e si trovava in un ambiente non appartato, con personale medico nelle vicinanze. L'intera operazione, inoltre, sarebbe durata appena pochi secondi. Una ricostruzione, quella difensiva, che deve aver convinto il giudice ad assolvere l'imputato.