Accusato di minacciare e aggredire i dipendenti, imprenditore a processo


Era diventato l'incubo dei suoi dipendenti, che quotidianamente si recavano a lavoro col timore di essere aggrediti, insultati e derisi. Un clima di terrore che secondo la Procura di Rimini, che ha coordinato le indagini dei carabinieri di Santarcangelo, raffigurerebbe i reati di atti persecutori, danneggiamento, tentata estorsione, percosse, lesioni, e diffamazione. Il datore di lavoro, un imprenditore riminese di 61 anni, titolare di una azienda di trasporti e logistica di Santarcangelo, è stato rinviato a giudizio e il prossimo 19 novembre dovrà comparire davanti al tribunale di Rimini per l'inizio del processo.
Svariati i reati contestati a suo carico: in una occasione era emerso che l’imprenditore aveva tentato di colpire un dipendente - che si era permesso di avere chiarimenti sulla busta paga - con una mazza di ferro e, non riuscendoci, l’aveva poi sottoposto al getto dell'idrante. Ad un altro invece aveva spaccato il motorino con una mazza da baseball. Succedeva anche che apostrofasse un lavoratore come ladro solo per il semplice fatto di essere straniero. C'era poi chi era rimasto privo di stipendio senza alcuna motivazione. Nell’azienda, secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dal pm Davide Ercolani, i dipendenti vivevano costantemente sotto la minaccia di licenziamento. Episodi che l'imprenditore, difeso dall'avvocato Piero Venturi, ha sempre respinto con forza. Stando alla difesa, si tratterebbe di un complotto architettato da un ristretto numero di dipendenti scontenti.
A rivolgersi alle forze dell’ordine sono stati sei lavoratori, quattro dei quali si sono costituiti parte civile nel processo. Due di loro sono rappresentati dagli avvocati Maurizio e Martina Ghinelli del foro di Rimini. Ammessa anche la costituzione come soggetto danneggiato della Federazione Italiana Lavoratori dei Trasporti (FILT-CGIL), rappresentata dall’avvocato Ghinelli. Il sindacato non si è costituito in quanto persona offesa (ruolo, questo, riservato ai singoli lavoratori), bensì come soggetto che ha subìto un danno diretto alla propria funzione istituzionale.