3° Premio Pascoli di Poesia: domanica a Casa Pascoli la premiazione


dopo Mario Luzi e Giovani Giudici, l’edizione di quest’anno ha assegnato il riconoscimento alla carriera al poeta francese Yves Bonnefoy.
Il premio della sezione lingua italiana, invece, è stato assegnato al poeta Franco Buffoni con il volume “Del maestro in bottega” (Empirìa edizioni), mentre il premio nella sezione dialetto è stato assegnato a Tolmino Baldassari con il testo “L’eva” (Pazzini editori).
La giuria inoltre ha assegnato un premio speciale a Mariangela Gualtieri autrice de Fuoco centrale (Einaudi editore).
A stabilire i verdetti è stata una giuria composta da sei esperti (Mario Pazzaglia, presidente della giuria, Andrea Battistini, Gualtiero De Santi, Claudio Marabini, Piero Meldini e Gianfranco Miro Gori).
La serata di premiazione è in programma domenica 13 luglio alle ore 21,30 nella cornice del Giardino di Casa Pascoli a San Mauro, in una serata condotta da David Riondino.
A bandire il premio è stata l’associazione Sammauroindustria: ce ne parla il presidente, Gianfranco Miro Gori.
Il premio letterario, inserito nella rassegna di Santarcangelo dei Teatri, é suddiviso in tre sezioni: un premio nazionale ad una raccolta edita di poesie in lingua italiana di 2.500 euro, in collaborazione con l’istituto bancario Romagna Est; un premio nazionale ad una raccolta edita in dialetto sempre di 2.500 euro, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura della Provincia di Forlì-Cesena; un premio internazionale alla carriera di 5.000 euro ad un poeta di spiccato valore mondiale.
Con l’aggiunta quest’anno di una sezione speciale con 500 euro di premio. I requisiti per partecipare al concorso (gratuito) richiedevano la presenza di testi editi in data non anteriore al 1 maggio 2002.
Le motivazioni e il programma del premio a cura di Sammauroindustria:
PREMIO ALLA CARRIERA.
Dopo Mario Luzi e Giovanni Giudici, quest’anno è stato assegnato all’unanimità a Yves Bonnefoy, senza dubbio uno dei principali poeti viventi di caratura internazionale. Questa la motivazione della giuria: “per avere espresso in forme suggestivamente poetiche i ricordi, i sogni, i desideri, gli enigmi, le aporìe, le forze oscure e inconoscibili dell’uomo in un linguaggio che, alieno da astrazioni, esalta il valore folgorante ed evocativo delle immagini archetipiche, dispieganti, insieme con il sentimento struggente della finitudine, un denso e fluviale dinamismo di significati che aggregano in sé un’energia primordiale e una pienezza di voci vittoriose sull’atonia generalizzata del nostro tempo.
questo modo Bonnefoy, che una volta ha definito la poesia un mouvement d’espérance, si fa testimone consapevole e interprete magistrale anche dei nostri silenzi, che con la sua mediazione illuminante muovono comunque alla ricerca di un senso”. Al vincitore spetterà un riconoscimento di 5.000 euro.
PREMIO ALLA POESIA IN LINGUA.
Sono state 63 le opere edite in lingua italiana che hanno preso parte al concorso. La giuria dopo avere ristretto la rosa a quattro nomi (F. Buffoni, B. Frabotta, G. Gramigna, M. Grasso), ha conferito il premio a maggioranza all’opera Del maestro in bottega (Empiria 2002) di Franco Buffoni. Questa la motivazione della giuria: “si tratta di un libro nel quale si riconosce il valore della tradizione ma dove in pari tempo è affermato il peso di una matura e per questo anche indicibile creatività. Nel mistero della coincidenza tra questi due diversi ordini di percezione e i due differenti universi di discorso, risiede quel che è definito il poiein.
Un atto del poetare che nel nostro autore si integra ad un lavoro di officina scrittoria e contemporaneamente all’esperienza quotidiana nella forma della curiositas, che è esattamente quanto per i Latini corrisponde a un vagare disordinato della mente. Così da un lato sbrigliandosi in una polifonica attività di filologo traduttore (da W.H. Auden, da George Byron, da Arthur Rimbaud) ma dall’altro riesce pienamente a esaltare gli indizi e i trasalimenti di una sensibilità lirica cui l’operoso andamento della fantasia concede una latitudine d’espressione in cui è discernibile la nostra modernità”. Al vincitore spetterà un riconoscimento di 2.500 euro. Negli anni passati il riconoscimento era stato assegnato a Nelo Risi e Paolo Ruffilli.
PREMIO ALLA POESIA IN DIALETTO.
Sono stati 22 gli autori partecipanti a questa sezione, provenienti da tutta Italia. Anche in questo caso la giuria dopo avere individuato una rosa di sette nomi (E. Agostino, T. Baldisserri, N. Di Monte, G. Duca Ruggeri, G. Rosato, M. Sovente, G. Vit), ha selezionato a maggioranza l’opera di Tolmino Baldassari per l’opera L’éva (Pazzini editore). Questa la motivazione: “per avere descritto con accenti fermi e disincantati il senso dell’evanescenza della vita e il suo carattere effimero.
Tuttavia, nel riprendere con intensa forza evocativa il tema della presenza incombente dei morti, di evidente ascendenza pascoliana, nella dimensione simbolista di respiro europeo, il poeta non nega alle sue originali soluzioni formali, affidate al dialetto cervese, di aprirsi agli incontri con il mondo degli uomini e della natura, lasciando che nella sua lirica essenziale e rarefatta emerga un senso di fraterna e civile solidarietà, sia pure vissuta nel crepuscolo della lus ad setémbar”. Premio di 2.500 euro. Nelle due edizioni precedenti erano stati premiati Franco Loi e Leo Maltoni.
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA.
La giuria ha deciso all’unanimità di conferire un premio speciale alla poesia di Mariangela Gualtieri per Fuoco centrale e altre poesie per il teatro (Einaudi).
Questa la motivazione: “il volume rivela una compatta coerenza di ricerca e di esiti originali, di notevole valore poetico, per la ricercata fusione, soprattutto in Parsifal, di lirica e di teatro, di testi che si direbbero agiti e vissuti quali il notevole Coro delle bestemmiatrici (in dialetto) o il Lamento di re Anfortas, caratterizzati da un’originale gestualità drammatica. Ripercorrendo miti di infanzia personale e di tutta una tradizione, la Gualtieri conduce il lettore in una desolata e, nel contempo combattiva discesa agl’inferi: di là, cioè, dalla razionalità e dai paradigmi concettuali costituiti, chiedendo alla poesia, attraverso le confessione di un sapere che è un non-sapere, d’un essere che è un non-essere, la fondazione lucida e insieme patetica d’un modo nuovo di essere uomini”. Il premio sarà di 500 euro.
SERATA DI PREMIAZIONE: DOMENICA 13 LUGLIO
ilogo di questa terza edizione del Premio Pascoli di poesia avrà luogo domenica 13 luglio alle ore 21,30 presso il Giardino di Casa Pascoli, con la cerimonia di premiazione dei vincitori del concorso presenti durante la serata. Appuntamento, inserito nel Festival di Santarcangelo dei Teatri, condotto da David Riondino. Nel corso della cerimonia i vincitori riceveranno dall’artista Paolo Gubinelli un acquerello originale ispirato alle loro poesie. Nel corso della serata, inoltre, Luigi Ceccarelli eseguirà tre pezzi elettroacustici su poesie di Giovanni Pascoli: Notte d’inverno, Nella nebbia, L’uccellino del freddo. Voce e scrittura vocale: Sonia Bergamasco.
CHI SONO I VINCITORI DEL PREMIO PASCOLI
Yves Bonnefoy. Nato a Tours nel 1923, dopo avere compiuto gli studi in matematica e filosofia, ha frequentato fino al 1947 a Parigi il gruppo dei Surrealisti. La sua prima opera è del 1953 (Del movimento e della immobilità di Douve), seguita da Ieri deserto regnante (1958), Pietra scritta (1965) ecc. Nel 1969 ha ottenuto il Prix de la Nouvelle Vague per l’Improbabile, saggio sulla creazione poetica. Nel 1969 ha fondato insieme a G. Pincon, A. du Bouchet e L.R. des Forets la rivista L’Ephèmère, consacrata alla poesia. Nel 1978 ha curato l’edizione completa delle proprie poesie. Nel corso degli ultimi anni ha insegnato nelle università di Ginevra, Vincennes, Nizza e in alcune università degli Stati Uniti. Sterminata la sua attività sia come critico letterario (in primis Rimbaud e le ricerche sui prospettivisti del Trecento e Quattrocento), come traduttore, nonché come poeta.
Franco Buffoni. Nato a Gallarate nel 1950 è fondatore della rivista di traduzione poetica “Testo a fronte”, nonché curatore della serie dei quaderni di “Poesia contemporanea”. Ha pubblicato diverse raccolte di poesia: Nell’acqua degli occhi, poi confluita in Quaranta a quindici (Crocetti editore, 1987); Scuola di Atene (L’Arzanà, 1991); i racconti in versi Nella casa riaperta (Campanotto, 1994), Suora Carmelitana e altri racconti in versi (Guanda, 1997), Il profilo del rosa (Mondadori, 2000). L’ultima sua fatica è Del maestro in bottega (Empirìa edizioni).
Tolmino Baldassari. Nato a Castiglione di Cervia nel 1927, vive a Cannuzzo di Cervia. Le sue raccolte di poesia più importanti sono La néva (La neve), Forlì, 1982; Al rivi d’èria (Le rive d’aria), Firenze, 1986; Ombra d’luna (Ombra di luna), Udine 1993; I vìdar (I vetri), Faenza, 1995; E’ zet dla finestra (Il silenzio della finestra), Castel Maggiore (Bologna), 1998. Il suo nome è incluso in importanti e prestigiose antologie e storie della letteratura italiana (Garzanti, Einaudi, Curcio, Newton Compton), nel 1995 ha pubblicato l’autobiografia Qualcosa di una vita.
Mariangela Gualtieri. Nata a Cesena nel 1951, cittadina dove tuttora risiede. Nel 1983 ha fondato, insieme a Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca, dove opera come drammaturga. Ha pubblicato Antenata (Crocetti, 1992), Fuoco Centrale (I Quaderni del Battello Ebbro, 1995), Nessuno ma tornano (Centro Editoriale università degli studi della Calabria, 1995), Sue dimore (Palazzo delle Esposizioni di Roma, 1996), Nei leoni e nei lupi (I quaderni del battello ebbro, 1996), e Parsifal. L’ultima fatica, premio speciale Pascoli, è Fuoco centrale e altre poesie per il teatro (Einaudi Editore, 2003).
Luigi Ceccarelli. Sammaurese d’origine, ha studiato musica elettronica e composizione presso il Conservatorio di Pesaro, si dedica sin dagli anni ’70 alla composizione utilizzando le tecnologie più avanzate. Dal 1979 è titolare della cattedra di Musica Elettronica presso il Conservatorio di Perugia. Al suo attivo ha realizzato una nutrita serie di opere radiofoniche tra cui i radiofilm “La guerra dei dischi” su testo di Stefano Benni, “I viaggi in tasca” su testo di Valerio Magrelli e “La commedia della vanità” di Elias Canetti. Nel 2000 e 2002 ha realizzato con il teatro delle Albe “L’isola di Alcina” e “Sogno di una notte di mezza estate”. Svariate le collaborazioni, i riconoscimenti internazionali e la presenza presso importanti rassegne internazionali.
Sonia Bergamasco. Nata a Milano si è diplomata in pianoforte e in recitazione presso la Scuola piccolo Teatro diretta da Giorgio Strehler. Ha debuttato nel 1990 nell’Arlecchino servitore di due padroni di Giorgio Strehler, lavorando in seguito con Massimo Castri, Giancarlo Cobelli, Theodoros Terzopoulos e Carmelo Bene nel suo “Pinocchio”.
cinema ha debuttato nel ’94 con il cortometraggio di Silvio Soldini, D’estate, divenendo poi, dopo svariate collaborazioni, protagonista nel film L’amore probabilmente (2000) di Giuseppe Bertolucci e interpretando il film in due parti di Marco Tullio Giordana “La meglio gioventù”. Ha ricevuto il premio come migliore attrice alla 54° edizione del Festival Internazionale del Cinema di Salerno (2001) e al Festival del Cinema indipendente di Bellaria (2002).