17 anni dopo si riapre il caso Duncanson. Spunta nuovo testimone


Il cadavere di Linda Jane Duncanson, fu ritrovato in un casolare abbandonato a Cerasolo in via della Zingarina nel luglio del 1992, otto mesi dopo la scomparsa. A 17 anni dall’omicidio della riminese di origine scozzese, il caso potrebbe riaprirsi. La procura di Rimini ha ricevuto da Bologna un fascicolo con le nuove dichiarazioni di un testimone e sta valutando l’eventualità di aprire un supplemento d’inchiesta. L’inchiesta fu archiviata nel ’96 ma non si trovò mai il colpevole. Unico indagato all’epoca, il marito, contro il quale non furono trovate prove. Il giorno della scomparsa, il 15 novembre 1992, fu la figlia, allora diciassettenne, a preoccuparsi del mancato rientro della madre dopo una serata passata in compagnia dell’amante, un barista riminese. Fu escluso il movente passionale perchè i due coniugi vivevano da separati in casa, a Rimini. Avevano due figli, una femmina e un maschio, allora 12enne. L’autopsia stabilì che la Duncanson, di 39 anni, morì per i colpi inferti al cranio da un martello. Non fu mai sepolta, le sue spoglie sono ancora all’istituto di medicina legale dell’università di Pavia.