di Redazione

Lun 23 Giu 2025 15:57 ~ ultimo agg. 16:07
Un campo da calcio, una mattinata all’aria aperta e la possibilità per padri e figli di ritrovarsi in un contesto sereno, fuori dalla formalità e dal peso delle esperienze passate.
Si chiama “Tu sei qui… in campo con me” il torneo di calcio promosso da Caritas di Rimini – in collaborazione con il Comune di Rimini, l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna, la Casa Circondariale e l’Ussm nell'ambito di “Tu sei qui con me Io sono qui con te -, in programma sabato 28 giugno, dalle 10.00 alle 12.30, presso il Campo di Don Pippo, in via Santa Cristina 22.
L’iniziativa è rivolta a uomini in esecuzione penale esterna – cioè persone che stanno scontando la pena attraverso misure alternative alla detenzione – e ai loro figli e figlie.
L’iniziativa è rivolta a uomini in esecuzione penale esterna – cioè persone che stanno scontando la pena attraverso misure alternative alla detenzione – e ai loro figli e figlie.
Lo scopo è favorire la ricostruzione di legami familiari spesso messi a dura prova dal periodo di detenzione, offrendo uno spazio ludico e disteso dove riavvicinarsi attraverso il gioco.
Molti dei bambini e molte delle bambine coinvolte hanno vissuto l’assenza del padre come una ferita difficile da spiegare. Il torneo - spiegano i promotori - nasce per proporre un momento semplice, ma significativo, in cui condividere tempo e attenzione, creando un ricordo positivo che possa rafforzare il rapporto genitore-figlio.
“Il gioco aiuta a superare barriere e pregiudizi – spiega Mario Galasso, direttore Caritas Rimini –. In campo si è tutti uguali: si corre, si ride, si collabora. La relazione diventa più autentica. E ci si accorge che, quando si tratta di crescere un figlio, le sfide sono spesso comuni a tutte e tutti, a prescindere dal percorso di vita”.
Molti dei bambini e molte delle bambine coinvolte hanno vissuto l’assenza del padre come una ferita difficile da spiegare. Il torneo - spiegano i promotori - nasce per proporre un momento semplice, ma significativo, in cui condividere tempo e attenzione, creando un ricordo positivo che possa rafforzare il rapporto genitore-figlio.
“Il gioco aiuta a superare barriere e pregiudizi – spiega Mario Galasso, direttore Caritas Rimini –. In campo si è tutti uguali: si corre, si ride, si collabora. La relazione diventa più autentica. E ci si accorge che, quando si tratta di crescere un figlio, le sfide sono spesso comuni a tutte e tutti, a prescindere dal percorso di vita”.
““Una mattina per stare insieme per sentirsi parte di una comunità. Perché la sicurezza passa anche da qui – dichiara Kristian Gianfreda, assessore alla Protezione sociale del Comune di Rimini –. Stare bene in famiglia, sentirsi accolti, riconosciuti e accompagnati è un bene per i figli, per i padri e per l’intera collettività. Lavorare sulla prevenzione della recidiva significa anche costruire legami, restituire fiducia e offrire nuove opportunità”.
L’evento si inserisce all’interno di un lavoro più ampio di Caritas per il sostegno al reinserimento sociale e alla prevenzione della recidiva. Creare occasioni di incontro tra persone in percorsi di pena e la comunità è parte fondamentale di una strategia di inclusione concreta, che punta a ricostruire fiducia e dignità.
Al termine della partita è previsto un momento conviviale con aperitivo offerto: un’opportunità per continuare a stare insieme, in modo informale, e dare valore alla dimensione comunitaria dell’iniziativa.
Per partecipare, è sufficiente iscrivere l’adulto accompagnatore tramite il modulo online:https://forms.gle/ UUEdYVv4YxEgq2fC7
Al termine della partita è previsto un momento conviviale con aperitivo offerto: un’opportunità per continuare a stare insieme, in modo informale, e dare valore alla dimensione comunitaria dell’iniziativa.
Per partecipare, è sufficiente iscrivere l’adulto accompagnatore tramite il modulo online:https://forms.gle/
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