
Venerdì 4 ottobre sarà a Rimini la pedagogista Chiara Scardicchio per due iniziative promosse dall’associazione Adocm Crisalide per sostenere la “Giornata del tumore metastatico” promossa da Europa Donna.
L’appuntamento della mattina, riservato alle sole iscritte all’associazione, prevede un laboratorio di narrazione autobiografica resiliente e creativa, dal titolo “Il cielo in una stanza”.
Nel pomeriggio alle 16,30 nella Sala Santa Colomba della Curia vescovile (in via IV Novembre 35) invece l’evento aperto al pubblico: “La ferita che cura”, piccolo teatro di narrazione resiliente.
Un importante evento, nuova tappa di un percorso di formazione, avviato già da qualche tempo, finalizzato all’obiettivo primario di acquisire capacità di resilienza rispetto a qualsiasi forma di disagio psico-fisico.
Il tumore metastatico richiede infatti quanto mai l’attivazione di ogni tipo di risorsa per apprendere non solo a convivere con il pesante fardello della malattia, ma considerarlo un’opportunità verso una nuova rinascita.
Su questo apparente ossimoro offrirà il proprio contributo Chiara Scardicchio, con tutta la delicatezza che richiede il fatto di aggirarsi sul difficile territorio del dolore, presentando la sua ultima pubblicazione: “La ferita che cura” (Animamundi 2018).
In questo recente lavoro l’autrice conduce per mano i lettori a scoprire come la ferita possa anche diventare una “sacra feritoia” verso una nuova resurrezione, anche se talora attraverso un percorso non sempre lineare.
Chiara Scardicchio ancora una volta confermerà l’originalità e la profondità logica del suo pensiero, accompagnate dall’incanto del suo eloquio.
L’autrice è dottore in Pedagogia della scienza della salute, professore aggregato in Pedagogia sperimentale presso il Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Foggia.
Dal 1998 si occupa di ricerca pedagogica e didattica con approccio sistemico nei contesti della formazione, educazione e cura.
Dal 2016 è ricercatrice associata al Cnr di Roma. È inoltre autrice di numerose pubblicazioni nazionali e internazionali.
Elaborare il lutto di un evento drammatico, riuscire a non concepirlo più come sfortuna malvagia o come prova dolorosa, ma una nuova opportunità, richiede un profondo lavoro su se stessi, lo sforzo di porsi in un’ottica differente che può condurre, anche se talora attraverso un itinerario non sempre coerente, verso un sicuro arricchimento interiore, fonte di un diverso benessere. L’associazione Crisalide, consapevole di tutto ciò, vuole offrire attraverso l’incontro una reale occasione di crescita personale e di cambiamento.