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Rimini-Ternana 1-4

I senatori del Rimini F.C.: "Chiediamo chiarezza. Non siamo dei burattini"

In foto: I giocatori esperti del Rimini in sala stampa
I giocatori esperti del Rimini in sala stampa
di Icaro Sport   
Tempo di lettura 13 min
Dom 7 Set 2025 21:44 ~ ultimo agg. 8 Set 03:43
Tempo di lettura 13 min

Le dichiarazioni al termine di Rimini-Ternana 1-4 (leggi notizia).

Filippo D'Alesio, allenatore del Rimini F.C. "I ragazzi avevano fatto veramente una partita importante, con le nostre difficoltà. Non è che voglio giustificarci. Questi ragazzi si conoscono veramente da due giorni, è un mix tra nuovi arrivi e vecchia guardia. Abbiamo cercato di dare inizialmente un'organizzata a quella che poteva essere la fase di non possesso, per quello che avete potuto osservare, naturalmente poi per quanto riguarda i tempi, per quanto riguarda l'intensità con cui pressavamo, sicuramente si è notata una difficoltà nell'intensità. E alla lunga puoi pagare, per mantenere un tempo così, qualche distanza può venire meno, la lucidità in alcuni momenti può venire meno e soprattutto siamo stati immaturi nella gestione del secondo gol e ancora di più nel terzo. Però io credo che da qui noi dobbiamo solo imparare. È inutile andare a dare la colpa o a prenderci le colpe. Anzi, avrei potuto fare qualcosa in più io con la voce. Deve essere di spunto per le prossime partite. Noi dobbiamo essere consapevoli che oggi era un punto d'inizio, essendo un punto d'inizio siamo consapevoli che è un percorso che ci porterà, attraverso gli errori, a un miglioramento. Oggi ho parlato con i ragazzi a fine partita, gli ho detto he noi dobbiamo pensare a un percorso in crescita, verso l'alto, che non sarà questo (indica con un braccio una salita rapida, ndr), dobbiamo esserne consapevoli, ma che sarà fatto di miglioramento dopo miglioramento. Non so se ce la faremo a recuperare quel -10, ma fino a quando la matematica ci dirà che la situazione è chiusa noi ci dobbiamo credere e dobbiamo sperare. Con l'unico modo che abbiamo a disposizione, che è il lavoro sul campo. Il resto, tutto quello che c'è fuori, in questo momento, distrae, fa male e fa sprecare energie. Spero vivamente che noi, insieme, con questo gruppo di ragazzi, tutte le persone, dal magazziniere al nostro team manager al nostro fisioterapista allo staff, ci dobbiamo chiudere nel nostro spogliatoio e lavorare, lavorare sodo, perché la squadra per me ha dimostrato, soprattutto all'inizio, potenziale. I giovani che ci sono ci possono dare una grande mano, si vede che loro devono fare un passaggio da Primavera, settore giovanile, a quella che è la prima squadra. Speriamo che avvenga il più presto possibile".

Debutto tra i professionisti, a soli 16 anni, per Alessio Frati. Peccato sia avvenuto in un clima avvilente, con lo stadio quasi vuoto (solo 457 spettatori). "Il silenzio che c'è secondo me fa più rumore di uno stadio pieno. Sono onesto: dal riscaldamento alla partita è un silenzio che veramente fa rumore, è un silenzio che pesa, per questi ragazzi sicuramente tutte le cose hanno dei pro e dei contro. I ragazzi devono essere bravi a focalizzarsi sui pro, quindi rompere il ghiaccio con il loro esordio, dimostrare di poterci stare in un contesto come questa partita, e poi loro devono essere i primi a non prendersi nessun tipo di responsabilità. Io credo nei giovani, li avrei fatti debuttare anche in una situazione più tranquilla, perché se un ragazzo merita anche ha 16 anni deve poter avere l'opportunità, anche a livello emotivo, di rompere il ghiaccio perché delle volte è proprio l'aspetto emotivo che blocca i ragazzi. Prima li butti questi ragazzi dentro, se hanno determinati requisiti, e prima possono fare lo step verso l'alto. Ma devono anche comprendere che devono rimanere umili, perché il rischio poi di diventare presuntuosi e sentirsi arrivati è altissimo. Devono sapere che in questo momento sono stati in prima squadra perché c'era una situazione d'emergenza, non perché in una situazione normale se l'erano guadagnato. Di questo devono essere consapevoli. Quindi i ragazzi che hanno esordito oggi non sono ragazzi della prima squadra, sono ragazzi del settore giovanile che in questo momento hanno dato una mano. Questo è il segnale che voglio dare a loro: devono solo lavorare giorno dopo giorno, raschiare il fondo e cercare di procurarsi nuovamente determinate opportunità, che in questo momento ci sono, più in là non sapremo".

Sotto questo punto di vista che garanzie ha avuto dalla società? "Loro mi ha detto che cercheranno di portare dei giocatori nuovi. In questo momento io devo vedere il presente e il presente mi dice che io ho questi giocatori a disposizione, e devo dire che già con questi giocatori, poi mancavano Boli, Ferrarini, Fiorini e De Vitis, già siamo una squadra che può dare filo da torcere a tutti, con un po' di tempo, un po' di pazienza, un po' di positività, unione dentro spogliatoio. Poi se arriveranno dei giocatori meglio perché in questo momento siamo un po' corti per quanto riguarda giocatori già pronti. Abbiamo aggregato i ragazzi della Primavera, se dobbiamo continuare così noi andiamo avanti così".

Lei è l'allenatore del Rimini? "Sì, a tutti gli effetti. A tutti gli effetti sono il mister del Rimini. Ho fatto un po' di saliscendi, chi mi conosce un po' sa che per guadagnarmi quell'opportunità ho dato la vita. Di conseguenza quando mi è stata tolta mi si è scatenata una voglia matta di dimostrare con la Primavera: ho lavato le casacche, gonfiato i palloni, pensato alle liberatorie, guidato i pulmini, perché volevo lavorare con il gruppo Primavera e dimostrare di essere un buon allenatore, anche con i giovani. Subito è nata questa opportunità, risalgo sopra questa barca con una situazione non facile e voglio cercare di esserci, soprattutto per i ragazzi".

Possiamo fare il punto degli indisponibili? "Ad oggi mancano Boli, Ferrarini, Fiorini e De Vitis, solo loro quattro. Fiorini ha preso un pestone nell'amichevole con la Primavera, penso che già dalla prossima settimana, se dai controlli non risulterà nulla di rotto, come il dolore verrà meno potrà tornare in gruppo. Idem Ferrarini e Boli, che sono ragazzi che non hanno nessun problema dal punto di vista fisico, ma più legato a una situazione di tesseramento. Bisogna monitorare la situazione di De Vitis, del suo ginocchio. Da quel che so anche lui in settimana potrebbe essere a disposizione".

Come sta Lepri, richiamato in panchina al 14' della ripresa? "Lepri ha preso una botta, gli si è indurito il polpaccio. A quel punto dovevo fare una scelta, siccome non riusciva, si vedeva, poi Tomas è un ragazzo che non vuole mollare mai. Io lo conosco troppo bene. Avevo paura che per questa sua generosità si sarebbe potuto compromettere per le prossime partite. Non voleva uscire, diceva che era solo una botta, ma non riusciva a correre, zoppicava. Lui dà l'anima sempre. Fortunatamente lo conosco, so che serviva in quel momento quel tipo di soluzione. Anche un po' il risultato in quel momento mi ha permesso di fare quel tipo di scelta, forse sull'1-1 non lo avrei fatto".

Perché due giocatori non sono stati ancora tesserati? "Io so e ho visto con in miei occhi che la pratica di Boli era in via di definizione, mancavano solo dei cavilli per quanto riguarda la documentazione. Era una questione di tempo. Queste sono dinamiche che io purtroppo non conosco. Con chi ho a disposizione dobbiamo fare il meglio".

https://www.icaroplay.it/programmi/rimini-ternana-1-4-il-dopogara-di-dalesio-e-bellucci/

Claudio Bellucci, viceallenatore della Ternana Calcio. "Premesso che nessuna partita è facile, anche perché sapevamo che sarebbe stata difficile per l'ambiente, per quello che si è creato le ore prima, il giorno prima. Quindi siamo stati bravi perché non è mai facile vincere. Nel primo tempo siamo stati bravi a sbloccare la partita, poi nella parte centrale del primo tempo abbiamo subito un gol che si sarebbe potuto evitare, ma siamo ancora in costruzione perché come sapete sono arrivati molti giocatori. Poi siamo stati bravi a riportarci in vantaggio, a fare un gol importante che è quello del 3-1 perché quando subisci un gol a dieci secondi dalla fine è quasi un KO. Nel secondo tempo abbiamo giocato bene, abbiamo girato palla. Qualche ripartenza del Rimini ce l'aspettavamo perché Rimini qualche giovane bravo ce l'ha, qualcuno d'esperienza ce l'ha. Noi però dobbiamo guardare in casa nostra: siamo venuti qua per vincere, ci siamo riusciti, siamo molto felici di questo".

Una partita la cui disputa è rimasta in dubbio fino a questa mattina. È stata una difficoltà in più anche per voi? "I ragazzi sono stati molto bravi. Questa mattina al risveglio muscolare li vedevamo concentrati perché quando ci sono queste situazioni non è mai facile tenere alta l'attenzione. Devo dire che sono stati molto bravi. Poi ci sta che un quarto d'ora, venti minuti, lo concedi agli avversari. Anche perché l'esuberanza del Rimini la conoscevamo, con un allenatore pieno d'entusiasmo. Diciamo che quello che volevamo lo abbiamo ottenuto. Anche noi abbiamo avuto i nostri problemi, ma noi dobbiamo guardare in casa nostra, dobbiamo risalire la classifica. Stiamo lavorando bene dall'inizio dell'anno, dobbiamo continuare a farlo, perché noi siamo la Ternana e quello che abbiamo fatto l'anno scorso ci porta a riconoscerci un po' il blasone che abbiamo ottenuto l'anno scorso. Adesso da martedì ricominciamo la settimana, a lavorare come al solito, pensando di poter fare meglio anche di oggi".

I due cambi prima della fine del primo tempo sono stati per questioni fisiche o motivi tattici? E perché è stato espulso Liverani? "Perché ha detto qualcosa, c'è stato un equivoco con l'arbitro. In campo decidono loro e rispettiamo sempre la decisione dell'arbitro. Per quanto riguarda i cambi abbiamo visto che andavamo un po' in difficoltà e mister Liverani ha pensato bene di poter cambiare modulo, e ha portato ai due gol, che sono arrivati nel momento in cui abbiamo cambiato metodo di gioco, senza nulla togliere a chi è uscito".

Come ha visto il Rimini, con tutte le sue difficoltà extra campo? "In queste situazioni è molto difficile per una squadra, però devo dire che ci ha messo in difficoltà con l'esuberanza. Sapevamo dalle convocazioni che avrebbe giocato con molti giovani. Quando giochi con i giovani è sempre un'arma a doppio taglio perché sono esuberanti, però con poca esperienza, quindi ti possono concedere qualcosa. Però nel primo tempo ho visto una squadra che se la può giocare con le altre squadra, ho visto quei 20 minuti. Come ha detto mister D'Alesio, penso che il Rimini debba ripartire da quei primi venti minuti. Penso possa fare un buon campionato".

Entrano poi in sala stampa i sette giocatori della "vecchia guardia" del Rimini di oggi. Prende la parola Gabriele Bellodi, difensore. "Volevo chiedere se possiamo parlare noi. Oggi ero io il capitano, ma il capitano scelto dal nostro gruppo è Alessandro De Vitis, che quindi è il nostro capitano. Parlerà a nome di tutti. Infatti siamo venuti noi sette, la vecchia guardia, per metterci la faccia".

Alessandro De Vitis, difensore del Rimini : "Il capitano è Gabri (Bellodi, ndr), mi è stato detto che non sono più io, quindi il capitano sarà Bellodi da qua in avanti. Ci teniamo solamente a chiarire solo un paio di cose che non ci sono andate bene perché ormai penso anche voi abbiate visto la situazione che si è creata. Innanzitutto ci ha dato fastidio, dopo quello che si è vissuto in queste settimane, essere definiti con l'epiteto di cadaveri, pensiamo sia stata una cosa inelegante verso dei ragazzi che comunque hanno passato giorni che non sono consueti nel nostro mondo. Venivamo da una situazione particolare. Penso che i nostri dubbi, le nostre fragilità, il nostro sconforto possa essere stato in qualche modo comprensibile. Ci dispiace essere stati definiti in questo modo, io penso che abbiamo fatto delle partite che sono andate ben oltre le nostre aspettative, non ultimo oggi, penso che i ragazzi abbiano fatto una partita assurda. E dobbiamo ringraziare anche i ragazzi che sono arrivati, che ci hanno dato una grossa mano. La nostra promessa è quella di integrarli il più velocemente possibile, perché il nostro impegno sul campo sarà sempre encomiabile, come abbiamo sempre fatto. Sappiamo che c'è qualche difficoltà. Una cosa per qualche ragazzo che è andato via: è stato detto che la gente voleva andare via da Rimini, ma il gruppo che si era creato l'anno scorso amava Rimini. Il fatto che molti ragazzi, per un punto di vista professionale secondo me legittimo, nell'ultimo giorno di mercato siano andati via non penso centri con il fatto che odiassero Rimini o che non volessero più stare a Rimini, ma penso ci fossero delle altre difficoltà, delle altre problematiche oggettive, da voi riscontrabili. Mi dispiace che manchi uno di voi, perché è quello che fa passare che qua va tutto bene, mi sarebbe piaciuto parlarci, guardarlo in faccia tutti noi. Però va bene così. Ci tenevamo a metterci, come abbiamo sempre fatto, la faccia e a dire il nostro pensiero, ripetendo che il nostro impegno, com'è stato a Pescara, com'è stato con il Gubbio, com'è stato a Pesaro, sarà strepitoso. Poi sarete voi a giudicare. La situazione che si è venuta a creare penso ci abbia potuto creare incertezza. Chiediamo un po' più di chiarezza anche sull'organigramma, non sappiamo con chi relazionarci. Qualcuno viene, qualcuno non viene, gente che viene, gente che va. Non mi era mai capitata una situazione del genere. Chiediamo quello che una squadra di calcio normale abbia penso il diritto di avere. Non entro nella questione degli allenamenti, che un giorno siamo di qua e un giorno siamo di là, queste sono cose che spettano al Comune. Però un attimo di chiarezza su per chi lavoriamo, su chi ci rappresenta, perché non è ancora ben chiaro per noi, con figure che si alternano. Chiediamo semplicemente chiarezza e spero che il fatto di esprimerci possa essere visto come un qualcosa di positivo perché non siamo dei burattini messi qua a svolgere il proprio compito, ma siamo esseri umani, gente che ha ognuno la propria vita e le proprie carriere, e quindi penso sia giusto esprimere la propria idea, far sentire la propria voce, soprattutto quando le cose non vanno. Noi speriamo che le cose si possano mettere a posto. Però il pensiero condiviso, vista anche la situazione surreale: si gioca, non si gioca. Siamo arrivati a questa mattina che non sapevamo ancora se si sarebbe giocato o meno, non è il modo di preparare una partita questo. Perché poi non ci piace andare in campo e fare le figuracce perché teniamo al fatto di mantenere la nostra faccia, teniamo a non far fare brutta figura al Rimini. Chiediamo semplicemente che le cose si possano mettere nella maniera più corretta il primo possibile. Questo è il nostro pensiero, condiviso da tutti. È da qualche giorno che ne parliamo e volevamo far sentire la nostra voce dopo la partita".

La chiosa è di Bellodi: "Quello che ha detto Alessandro è quello che pensiamo tutti. Ha parlato lui perché noi all'interno del gruppo lo reputiamo il vero capitano. Però siamo qua per metterci la faccia tutti. Quello che ha detto lui lo pensiamo tutti".

https://www.icaroplay.it/programmi/la-vecchia-guardia-del-rimini-f-c-chiediamo-chiarezza-non-siamo-dei-burattini/
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