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Calcio Serie C

Rimini F.C.: Stefano Giammarioli è il nuovo direttore generale e DS

In foto: Stefano Giammarioli e Valerio Perini
Stefano Giammarioli e Valerio Perini
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura 13 min
Mer 17 Set 2025 10:55 ~ ultimo agg. 12:14
Tempo di lettura 13 min

La società Rimini F.C. ha comunicato questa mattina che Stefano Giammarioli ricoprirà nel club biancorosso, come da rumors, il doppio ruolo di direttore generale e direttore sportivo (leggi notizia).

Lo stesso Giammarioli questa mattina (mercoledì), all’Eurhotel di Miramare, incontra gli organi di informazione per spiegare alla città qual è il suo ruolo.

Al tavolo Stefano Giammarioli e l'amministratore unico, Valerio Perini.

"Faccio questo lavoro da tanti anni. Sono stato contattato qualche giorno fa. E ho deciso di accettare. Siamo qua per riorganizzare tutto, sarà un percorso difficile, però siamo abbastanza determinati. Conosciamo questo mondo abbastanza bene, facciamo lavoro da trent'anni. Alla signora ho detto subito che volevo restare da solo, non volevo figure intorno che non conoscevo perché in queste situazioni pochi ma buoni forse è la migliore situazione. E ho chiesto il doppio incarico, credo sia in grado di portare avanti tutti e due i ruoli perché in questo momento il Rimini ha bisogno di poche chiacchiere, tanti fatti, persone che conoscono il mestiere. Ecco perché mi sono portato il segretario, ringrazio in team manager, he ha lavorato come volontariato. Riordinare una società in poco tempo. Volevo chiarire una cosa: non sono venuto qua per contratti, ho 60 anni, faccio questa professione da trent'anni. Non mi piacciono i personaggi strani. Voglio solo giovani, persone che hanno tanto entusiasmo, che vogliono imparare. Conosco tutti quelli che sono seri e quelli che non sono seri. Io attorno a me voglio persone serie, trasparenti e chiare. È una delle condizioni che ho chiesto alla proprietà. Altrimenti poi mi innervosisco. Lo dico perché in questo momento di sconforto si sente di tutto e di più. Io mi sono prefissato degli obiettivi: l'obiettivo mio, d'accordo con la signora, è di riordinare una società che in questo momento era a pezzi, perché ognuno fa una gestione, una gestione che non era sostenibile. E situazioni non sostenibili nel calcio portano disastri. Riportare a una sostenibilità questa società guardando dalla bottiglietta al giocatore che costa 40-50 mila euro. Guardiamo anche l'euro. Voglio portare questa società nel giro di un mese a una situazione seria. Adesso mi sto concentrando sulla parte amministrativa, poi su quella sportiva. La prima volta che ho parlato con la signora ho parlato di settore giovanile e di magazziniere. Settore giovanile perché è la base di una società, il magazziniere è il simbolo di una società: trattare bene il magazziniere è la prima cosa. Io ho cominciato a parlare di queste due cose, non ho parlato di squadra, di giocatori. Ma, a parte che è difficile, è l'ultimo dei problemi. Molti vengono per la credibilità, per i rapporti personali che hai. A me Rimini interessa molto, è una città che professionalmente mi interessa. Ci sono stato 30 anni al mare, adesso vorrei aiutare questa città a fare calcio vero".

Da dove intende ripartire in tema di chiarezza e trasparenza, e qual è il disastro a cui si riferiva? "Una gestione che fa delle perdite non è una gestione che ha fatto bene. Poi i risultati sportivi sono stati eccelsi. Io nella mia carriera ho sempre camminato su due binari paralleli: sostenibilità e risultati. Meglio una società sistemata. A me sono state presentate persone corrette. Ad oggi non mi è stata detta una bugia. Sono venuto qua a lavorare per il Rimini, le persone che ho conosciuto bugie non me le hanno dette. Ho detto io quello che serviva. La mia presenza viene il giorno dopo una scadenza importante. Io non vado a prendere contratti in situazioni drammatiche, che è stata fatta quella scadenza vuol dire che c'è un minimo di credibilità. Per me era importante perché indice che si può iniziare a lavorare. Ci sono le basi per creare qualcosa. Se fra due mesi non c'è niente da fare io non sto qua".

Qual è la priorità? "Il primo lavoro è riorganizzare subito, dalle cose più semplici. Il secondo è il settore giovanile: oggi andremo a tesserare i ragazzi. Ho trovato nel settore giovanili ragazzi con una passione enorme, ho conosciuto un ragazzo che non conoscevo, Pietro Tamai, chiederò una sua presenza nella gestione della società. È una persona molto seria, lo conoscevo per nome. Alla squadra abbiamo aggregato Bassoli (difensore centrale), Leoncini e Falasco (centrocampista). Sono tre giocatori per cui stiamo lavorando. La punta Scappini, che è stata qui qualche giorno. Leoncini è il ritorno di un ragazzo. Il mister ne era molto contento".

I risultati sono fondamentali. "Adesso abbiamo poco tempo. Se fossimo stati a inizio dell'anno organizzazione societaria, gestione sportiva, avrebbero viaggiato insieme. Molti giocatori erano un po' titubanti. In questi ultimi giorni i giocatori hanno espresso in tanti di voler venire. Ho 50-60 giocatori che si sono proposti, faremo una selezione. Abbiamo portato due ragazzi in due ruoli dedicati, adesso lavoriamo per l'attaccante. Abbiamo un giocatore che sta giocando all'estero di 24 anni, che potrebbe venire domani. Con questi giocatori abbiamo instaurato un rapporto di dare-avere: ti rimettiamo in pista. Hanno dei contratti. Certamente due-tre mesi fa avrebbero avuto cifre diverse. Per non superare il milione e 50 di euro. Per quanto riguarda questa famosa fideiussione c'è un passaggio che non è stato considerato, forse è stato sottovalutato per inesperienza, dato da una voce che non è stata decisa: i premi, ci sono nei contratti dei premi che sono irraggiungibili, che si possono eliminare. Se ho un euro per la promozione, che è una cosa irreale, se lo tolgo non levo niente. Quello è un numero molto importante, che non capisco il motivo per cui non è stato gestito precedentemente. Sto parlando di una gestione: quei numeri si potevano gestire in un altro modo. Adesso noi lavoriamo per questo".

Lei non è un uomo della Building Company. Come può raccontare alla piazza il percorso che farà nei prossimi mesi per cercare di capire se ci sono imprenditori disposti ad aiutare o sostituire la Building nella gestione? "A me ha chiamato la signora Scarcella. Sanno tutti che io collaboro con un fondo da anni e sono responsabile di diverse collaborazioni in Europa. Io non lavoro perché porto soldi, lavoro perché porto la mia professionalità. Non ho bisogno di contratto, ho bisogno di lavorare bene. Non nascondo che il Rimini è una piazza importante. La signora sa che se vuole posso presentare alla signora situazioni che deciderà la signora. Io sono regolarmente contrattualizzato. A me in questo momento interessa trasformare il Rimini in un'azienda seria, per svilupparsi da sola oppure per essere presentata a persone, se la signora lo desidera. Questa è una cosa trasparente, che dirò tranquillamente alla piazza. La prossima cosa che farò è chiedere un incontro pubblico con i tifosi. Chiedo a chi collabora con me la pazienza per poterlo fare. Io sono ospite della città. Il controllo che ha fatto il sindaco fino adesso per me è un controllo legittimo, giusto. Spero mi conosca, così spiego anche a lui cose più dettagliate. Ai tifosi, se mi incontrano, mi farebbe piacere, non prometto niente, ma prometto la chiarezza e la trasparenza".

Pierini resta amministratore unico? "Dopo l'investimento fatto. I proventi del mercato non bastano per le scadenze, la Building ha messo i soldi sul tavolo. Questo credo sia segno di grande serietà. Il direttore aveva messo questa scadenza, altrimenti non sarebbe qua. Noi diamo carta bianca, come ha detto Giusy Scarcella, al direttore per organizzare come vuole, noi non metteremo becco, se non nella parte economica, perché è importante che alla fine i conti tornino. Il Rimini chiuderà il bilancio con parecchie perdite, però a fine anno i conti devono tornare. La società precedente aveva fatto investimenti molto più importanti rispetto a quelli che il Rimini si può permettere. Se non sbaglio ci sono stati sei proprietà negli ultimi 15 anni. E questo non è un buon sentiment per nessuno". 

Sull'organigramma Giammarioli dice: "Lo staff tecnico sarà proposto da sei elementi, quando siamo arrivati ne avevamo due e mezzo. Lo staff medico si è ricomposto con due fisioterapisti, un dottore e un responsabile medico. Stiamo riorganizzando tutto. Per il settore giovanile ci manca un allenatore della Primavera, con Pietro abbiamo avuto due contatti, di cui uno di prestigio, che ha giocato in serie A. Poi stiamo pensando anche a tutta la parte organizzativa. 

Perini: "Ci assumiamo io e Giusy questa mancanza. Per questo abbiamo contattato il direttore".

Giammarioli: "A giorni completeremo anche un'area scouting, di ragazzi giovani che lavoreranno sia per il settore giovanile che per la prima squadra".

Giusy Scarcella si è detta sicura della salvezza, ma sembra molto complicata in realtà. "Con me sfondi una porta aperta. Non sapevo di sta cosa, quando la sento le tiro le orecchie. La salvezza adesso è difficilissima, i play out si possono raggiungere, ma è difficile ugualmente. Io credo che in questo momento ci dobbiamo concentrare su una parola importantissima, che è dignità. Dobbiamo con la massima dignità a fare più punti possibili, arrivare a dicembre, per poi chiedere alla proprietà per fare il miracolo. Loro devono solo giocare tranquilli. Tra due-tre settimane mettersi a fare un po' di conteggi. La salvezza, se c'è un minimo di speranza, può arrivare solo se c'è organizzazione".

"Gli obiettivi a volte si raggiungono in silenzio, senza promettere niente. Far capire ai giocatori che possono fare un miracolo, e fare punti. Se li hanno accumulati si può fare, se si rimane con 15 punti da recuperare che Dio che la mandi buona. Con 7-8 punti ci sono stati tanti esempi. Pensare al play out che è qualcosa d'importante".

È già a disposizione della società il milione di euro della Responsible Spa già fatturati. "In questo momento Responsible non ha dato un centesimo, ma è normale perché la prima scadenza è ottobre. Che esiste, perché so che il custode ha detto il contrario. La scritta sulle maglie in questo momento non c'è, siamo in trattativa con un altro sponsor molto importante, e stiamo vedendo dove mettere il marchio Responsible".

I contratti per il settore giovanile sono tutti ratificati? "Ne manca uno, oggi pomeriggio dovremmo provvedere. Invece non riusciamo a trovare un allenatore con patentino A, lo cercavamo del posto".

Per il centro sportivo della Gaiofana ci sono novità? "Ad oggi nessuna novità".

Se il Rimini dovesse retrocedere Giammarioli e la Building rimarrebbero? "Se si trasforma il Rimini in quello che è successo al Taranto si ritrova in Eccellenza, se gioca al massimo si ritrova in Interregionale. Io sono venuto perché sono a un'ora e mezzo di macchina, Tasso mi parla di Rimini, Lele Zamagna lo conosco bene. A me a 60 anni non interessa serie D o serie C, a me interessa lavorare seriamente. Se non la trovo non lavoro. È un mio modo di vivere il mio lavoro. Però a me lavorare in serie D o serie C cambia poco. Mi ha chiamato una società del sud che è in difficoltà sono tre anni che gli dico di no. Rimini è Rimini".

"Ci sono minutaggio, valorizzazioni e Legge Melandri, che tutte le società prendono, non solo il Rimini. Che da settembre in poi inizieranno ad essere nelle casse, per cui più minutaggio fai più soldi entrano. Non c'è da dimenticare che è stato tutto molto concertato con la Lega. La Lega Calcio e la FIGC sono stati una presenza, sono una percentuale molto alta della mia presenza qua. La signora lo sa, perché ci tengo tantissimo a questa attenzione che hanno creato vicino a me. Aiuto pratico della LegaPro nei confronti del Rimini".

"Io mi faccio chiamare pinocchietto da voi giornalisti il mese di mercato, perché se faccio un nome ad un giornalista lo devo fare a tutti. Er bugia non mi piace, se mi dice chi glielo ha detto lo denuncio anche. Pinocchietto invece mi faccio chiamare io. Anche con voi giornalisti se mi chiamate a qualsiasi ora rispondo. Fino a questo momento ho parlato poco".

Perini: "Lo sponsor tecnico rimarrà Givova, c'è già l'accordo. Ci sarà anche la coccarda della Coppa Italia. Spero già per la trasferta a Guidonia"

"Sì, lo conosco, ci ho parlato diverse volte. Io non so che rapporti abbia con la presidentessa, se sia parente. Lo conosco, ci ho parlato. Mi ha detto anche due battute in napoletano, mi sta anche simpatico. So che è un appassionato di calcio. Non so il motivo, però io parlo tutti i giorni con la signora Scarcella".

Un salvataggio miracoloso lo ha già fatto a Gubbio. "A Gubbio abbiamo fatto un mezzo miracolo. Ci siamo salvati poi abbiamo vinto il campionato".

Se il ricorso del Tar per lo stadio dovesse andare male avete l'opzione B? "Come ha detto il direttore noi vogliamo riprendere il dialogo con il Comune - risponde Perini -. Penso sia da ambo le parti controproduttivo. Noi abbiamo pagato tutto, non c'è niente di scaduto. Quello che noi stiamo pagando è relativo alla vecchia gestione, che non ha pagato un euro al Comune. Non sono cose nostre. Di conseguenza noi chiediamo umilmente alle istituzioni di collaborare, non per la Building ma per il Rimini. Noi abbiamo fatto ricorso al Tar perché in quel momento il Comune ha fatto uscire una notizia a mezzo stampa e oggi, 17 settembre, non ha comunicato queste inadempienze sarebbero. Le assicuro che l'avvocato non sa il motivo, speriamo che il Comune dia in tempo comunicazione. Il diniego che noi abbiamo contestato era relativo alla concessione non data in data 28 agosto. L'avvocato ha presentato al Tar tutti i documenti, con il piano di rientro fatto dal Comune, e il Tar ha accolto. L'8 ottobre ci sarà l'udienza, speriamo che il Comune spieghi per quale motivo non ha concesso lo stadio. Col ricorso al Tar il Comune non ha fatto una bella figura, come noi non l'abbiamo fatta in altre cose. Chiederemo il motivo per il quale ci sia rigidezza, noi siamo pronti al dialogo".

Chi è il presidente del Rimini? "Il presidente è Eddy Siniscalchi. Il curatore secondo me si espone molto in cose che forse non dovrebbe fare. Noi lo abbiamo nominato in un momento particolare. Noi la settimana prossima faremo richiesta al tribunale del pagamento delle quote di Rota. Vogliamo pagare. Cosicché siamo un po' più liberi di operare. In realtà noi avevamo già detto sia al curatore che allo stesso Rota che noi entro fine settembre avremmo pagato lo svincolo delle quote. Prima andava pagata la cosa più importante, i contributi, perché avrebbero portato penalizzazioni e forse qualcosa di più. Io ho litigato con parecchi di voi telefonicamente, non ho peli sulla lingua".

Il pagamento sarà a rate, com'era stato richiesto? "Il pagamento non avverrà a rate perché sono state rifiutate la Rota".

"Un arbitro quando arriva al campo e non trova persone che hanno fatto calcio già parte male. Penso sia fondamentale non per avere favori, ma per equilibri. Poi i ragazzi si meritano un applauso per quello che stanno facendo".

 

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