Presentazione Sandro Dell’Agnello, nuovo allenatore di RivieraBanca Basket Rimini


Questa mattina nella sala stampa del Flaminio la presentazione di Sandro Dell’Agnello, nuovo allenatore di RivieraBanca Basket Rimini, che ha sottoscritto con il club biancorosso un accordo biennale (uno più uno con il raggiungimento di obiettivi).
Apre la conferenza stampa Davide Turci, direttore sportivo di RBR: “Per noi è un giorno importante: oggi presentiamo il nuovo coach, Sandro Dell’Agnello. Abbiamo fatto passare qualche giorno per dare modo anche a Sandro di conoscere l’ambiente, conoscere i giocatori, e io volevo semplicemente dire due cose sulla scelta: siamo andati a cercare il profilo che avevamo un po’ in mente, quella persona con grande personalità, grande esperienza, un allenatore di assoluto livello per una piazza importante e ambiziosa com’è la piazza di Rimini. Sandro ha le spalle larghe, è abituato a lavorare in piazze con forte pressione, con forte tradizione. E la sua grande determinazione, la sua grande voglia di combattere, unite alla sua grande esperienza sia da giocatore ma soprattutto da allenatore, ci hanno spinto a fare questa scelta, della quale siamo veramente contenti. E già in questi primi allenamenti abbiamo potuto notare tutto il suo carisma, la sua personalità e la sua qualità come allenatore. Quindi da parte mia, da parte di tutti i soci, da parte del CdA e da parte di tutti i tifosi della città di Rimini do il più grande benvenuto a Sandro, augurandogli buon lavoro. E come gli ho già detto, si troverà una piazza fortemente vicina alle sorti della pallacanestro e un palazzetto che non vede l’ora di vedere i ragazzi lottare su ogni pallone per dare soddisfazione a questi tifosi, a tanti abbonati, al nostro pubblico che non vede l’ora di seguire la propria squadra e sono convinto sostenerla fino all’ultimo momento, come ha sempre fatto”.
Sandro Dell’Agnello: “Sono non felice, strafelice di essere a Rimini, di essere stato chiamato e scelto dalla proprietà, dalla società, quindi da Paolo (Carasso, ndr) e Davide (Turci, ndr), perché Rimini, oltre ad essere ambiziosa, è una piazza ambita, è una società organizzata, è una società che ha voglia di crescere, e perché questo è un posto che ribolle di pallacanestro. È bello lavorare in posti come questo. In questi mesi che ero fermo ho avuto occasione di guardare tantissime partite, perché è il mio lavoro, tra cui alcune partite di Rimini in casa e quando vedevo le inquadrature del palazzetto c’era qualcosa di significativo: c’è un ambiente ribollente, mi sembra che ci sia tanto entusiasmo, e io farò il possibile, metterò tutto me stesso perché le cose possano andare al meglio. È un po’ il mio carattere, se una cosa la faccio ci metto tutto quello che ho. Posso garantire a tutti voi che metterò il massimo impegno di quello che mi permette la mia conoscenza, la mia esperienza. E quindi, ripeto, sono strafelice di essere a Rimini. Anche perché poi ho saputo che ci sono dei giornalisti molto competenti e compresivi, e quindi benissimo”.
Da giocatore era famoso per la sua determinazione, tanto da essere soprannominato “Sandrokan” e “El Grinta”. Qual è la sua idea di pallacanestro da allenatore? “Io ho avuto la fortuna di essere allenato, crescere e poi vedere dal più grande allenatore della mia epoca. E poi di seguire molto quelli che ci sono stati dopo. Io penso che prima di tutto sia molto importante la determinazione con cui fai le cose, perché una cosa può essere giusta ma se non la fai con la giusta determinazione, pure se è giusta, non conta niente. Le mie squadre hanno sempre avuto, credo di poter dire, i numeri per lo meno lo dicono, una discreta organizzazione difensiva sicuramente, e lì ho le mie idee e mantengo le mie idee, perché ritengo siano idee e regole percorribili da qualunque tipo di giocatore, mentre in attacco cerco un po’ più ovviamente di capire che giocatori ho e di sfruttarli per le loro capacità e per le loro peculiarità. Non ci sono squadre perfette, non ci sono giocatori perfetti. Ci sono squadre che hanno sicuramente i loro difetti. Il mio lavoro, quello che ho sempre cercato di fare, è esaltare i pregi e cercare di nascondere qualche difettuccio e casomai migliorarlo. Però sicuramente la determinazione e la voglia di lottare non devono mai mancare perché sì è sport, è vero, ma nello sport è più bello vincere che perdere. Se vuoi vincere devi sacrificarti, tutti dicono: “io voglio vincere”, ma poi pochi sanno cosa bisogna fare per provare a vincere. Sicuramente dare il 101% è già un buon inizio”.
Le prime parole di Sandro Dell’Agnello da coach di RivieraBanca Basket Rimini
La dirigenza le ha chiesto qualcosa in particolare? E che ambiente si aspetta? “Per quanto riguarda l’ambiente mi dispiace solo dopodomani andare a giocare in trasferta perché veramente sono entusiasta di poter allenare e giocare qui al Flaminio, e quindi non vedo l’ora di arrivarci, domenica della prossima settimana. Approfitto per salutare tutti i tifosi, che sicuramente non mi conoscono. Ci vedremo domenica prossima! Abbiamo una partita imminente, abbiamo fatto solo tre allenamenti e dal punto di vista della squadra, al di là di chi c’era prima di me, che considero e ho sempre considerato un eccellente allenatore, ma il nostro lavoro è impietoso. E alle volte le cose non vanno come dovrebbero andare, anche se ci metti tutto l’impegno possibile. Io cerco sempre di avere nelle mie squadre le idee chiare, il casuale mi piace poco. E quindi cerco di dare sempre un certo tipo di organizzazione, ovviamente prima di tutto in base ai giocatori che ho e secondariamente in base alle mie idee. Ci proverò certamente anche con Rimini, ovviamente in tre giorni è impossibile, nel tempo siamo destinati sicuramente a migliorare, a costruire, a perfezionare”.
Guardando il livello del campionato, dove può arrivare questa squadra? “La nostra mentalità, la mentalità della RivieraBanca Basket Rimini deve essere quella di affrontare la prossima partita con l’idea di poterla vincere sia che giochiamo contro mio zio sia che giochiamo con il Real Madrid. E questo faremo sicuramente dopodomani. Come dicevo prima, ovviamente non siamo pronti come vorrei, sarebbe utopistico, abbiamo fatto solo tre allenamenti, ma ho trovato grande disponibilità da parte dei giocatori e sono contentissimo di come stanno andando le cose in campo e anche fuori dal campo, dove la società sta facendo il possibile per mettermi a mio agio. Il problema è anche un altro: il livello del campionato di A2 che io conosco bene quest’anno è elevatissimo, e il girone nostro, come forse sapete meglio di me, è ancora più elevato. Ci sono squadre veramente super attrezzate e quindi l’obiettivo che mi pongo io a brevissimo termine, visto che davanti a noi manca una stagione intera perché mancano 25 partite per decidere chi farà i play off e chi non li farà, è provare a vincere la prossima partita, la partita che abbiamo di fronte. Adesso abbiamo Nardò, lunedì penseremo a Trieste e così via. Una partita alla volta perché l’idea deve essere di provare a vincere”.
Dopo la firma per RBR l’ha chiamata qualche suo amico o conoscente che ha lasciato a Forlì per sgridarla? “Le rivalità nello sport sono una delle cose secondo me più belle se interpretate nel modo giusto. Io vengo da Livorno e mi sono successe tante volte situazioni di questo tipo. Io ho dato tutto quello che avevo per Forlì, Forlì è un capitolo chiuso. Adesso si è aperto un capitolo che mi affascina e mi attrae tantissimo, che è quello di Rimini, e io darò sicuramente tutto. Farò i miei errori, non sarò capace di fare quello che vi aspettate, questo non lo so, ma vi garantisco che darò tutto per Rimini. E poi per carattere io sono sempre stato così fin da quando giocavo: io provo a vincere, anche se facciamo a “rubamazzetto” io provo a vincere, quindi non riuscirei a fare diversamente. Ovviamente non sono così bravo da vincere sempre, però ci provo con tutto me stesso e sono pronto a farlo per Rimini assolutamente”.
RivieraBanca è sempre partita in questa stagione con lo stesso quintetto: Grande, Marks, Scarponi, Johnson e Simioni. Cosa pensa del concetto di starting five e ha quintetti iniziali “scolpiti” o tende a cambiarli spesso? “Nella mia carriera mi è successo di fare un po’ e un po’ perché, come dicevo prima, cerco sempre la via migliore per mettere i giocatori nelle migliori condizioni possibili, nell’interesse della squadra. Quindi ad oggi non so dirti se avremo un quintetto di partenza preciso o se questo ruoterà, anche perché per me il quintetto di partenza non è il “quintetto”, ma il “quintetto” della squadra è quello che gioca nei momenti che contano. Quelli sono i veri quintetti delle squadre. Nel tempo è cambiata un po’ la tendenza, ormai da un po’ di anni, una volta il quintetto era scritto nel vangelo, la panchina era scritta nel vangelo, adesso non è più così. Quindi, non ho preso nessun tipo di impegno con i giocatori né di quintetti né di minutaggi, cercheremo di fare il meglio per la squadra”.
Presentazione Sandro Dell’Agnello, nuovo coach di RivieraBanca Basket Rimini
Turci, su come ha vissuto la società gli ultimi giorni dopo il primo esonero della storia di RBR. “Sicuramente lunedì per noi è stato un giorno importante, un giorno delicato, un giorno in cui abbiamo dovuto prendere delle decisioni sofferte ma necessarie. Avevamo chiara in testa l’idea di dover cambiare la guida tecnica e siamo andati su un profilo come quello di Sandro. Per quello che riguarda la squadra abbiamo parlato con i giocatori, Mattia (Ferrari, ndr) martedì mattina è andato in palestra a salutare i ragazzi, dopodiché ci siamo fermati noi a parlare con i ragazzi e a ribadire che questa volta ha pagato l’allenatore perché è lui il capro espiatorio, di solito paga l’allenatore per tutti, però le colpe vanno suddivise e condivise sia con noi della società che con i giocatori e lo staff tecnico, con tutti quelli che c’erano. Quindi abbiamo voluto dare tranquillità ai giocatori e fiducia. Perché come abbiamo detto sia io che Paolo (Carasso, ndr), abbiamo un’enorme fiducia in tutti i giocatori che abbiamo a disposizione e siamo convinti che questa squadra ci possa portare a raggiungere l’obiettivo che avevamo prefissato. Quindi siamo vicini alla squadra, sappiamo che è stato un momento, quel breve periodo, delicato, però abbiamo forte motivazione nel ripartire con la nostra grande voglia di vincere, ripartire con la nostra grande ambizione e ripartire dando a questi giocatori la possibilità di dimostrare che se sono stati scelti a giugno c’è un motivo, e noi questa scelta la ribadiamo oggi con estrema forza perché siamo convinti delle loro capacità e siamo convinti che oggi Sandro riuscirà a metterli nelle condizioni di poter rendere nel miglior modo possibile”.
Che giudizio dà sui due americani di RBR, Marks e Johnson, e cosa si aspetta da loro? “Ovviamente mi aspetto molto da loro, come dagli altri giocatori – risponde Dell’Agnello -. Non mi viene proprio naturale, non riesco a fare differenze tra lo status americano e italiano, non è questo. Poi è ovvio che ognuno ha i suoi computi, c’è quello che è deputato a fare 10/15 tiri e quello che ne farà due ovviamente, ma non è il passaporto che decide questo. Detto questo, sono giocatori di altissimo livello, come anche i loro compagni italiani. L’unica cosa che veramente mi preoccupa un po’, ma non parlo per Rimini ma in generale, che sono condizionanti per la squadra, sono gli eventuali infortuni. Per esempio Johnson ha una piccola sofferenza al ginocchio, quindi se forse non l’avete visto tanto brillante è per questo motivo. È una cosa che stiamo cercando di risolvere e che non gli permette di esprimersi al meglio. Quindi, tutto si risolve a quando ti trovi davanti a un infortunio, a non poterti allenare, diventa un po’ più difficile. Però ho molta fiducia nel roster che abbiamo qui a Rimini, assolutamente”.
Come ha trovato la squadra dal punto di vista fisico e mentale? “Mi sembra di poter dire che ho trovato una squadra allenata, una squadra anche coesa perché i giocatori si sono messi a disposizione. Ho trovato un coinvolgimento totale da parte dei giocatori. Non mi sembra un ambiente depresso come a volte purtroppo succede in queste situazioni. E anche dal punto di vista fisico stanno tutti bene, a parte Johnson e “Tasso” (Andrea Tassinari, ndr) che ieri ha avuto un piccolo risentimento al linguine, vediamo cosa succederà. Questo solo per essere trasparenti, non altro. Però ho trovato una squadra abbastanza bene”.
Chi è il leader di questa squadra? È riuscito a trovarlo in questi tre giorni? “Io ho delle idee, i giocatori anche se non li ho avuti direttamente, li conosco molto bene tutti. Però sono Sandro Dell’Agnello e non sono Mosè, che apre le acque. Quindi in tre giorni non voglio fare il presuntuoso che ho già capito tutto. Ho delle idee, vedrò i giocatori cosa mi diranno in campo, cosa mi diranno in partita. Sicuramente ho delle idee ben precise, vediamo se saranno confermate dai fatti. Però ti posso dire una cosa per certo, che il leader non viene mai scelto dall’allenatore, dai dirigenti o dai tifosi, da qualcuno esterno alla squadra, ma il leader viene scelto dalla squadra in automatico. Non è che tu allenatore puoi indicare il leader perché se la squadra non lo riconosce non lo sarà mai. È la squadra che lo riconosce e questo onestamente io non posso saperlo”.
La presentazione di Sandro Dell’Agnello sarà trasmessa su Icaro TV (canale 18) questa notte alle 00:05.
- Sandro Dell’Agnello e Davide Turci
LA NOTA DI RBR
In casa Rivierabanca Basket Rimini inizia l’era Sandro Dell’Agnello. Si è svolta nella giornata di venerdì (10 novembre), al palasport Flaminio, la conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore di Rbr. Questo il riassunto nelle parole dei protagonisti e le risposte alle domande dei giornalisti.
“Sono strafelice di essere a Rimini, di essere stato chiamato e scelto dalla proprietà perché è una piazza ambita, oltre che essere ambiziosa, è una società organizzata, che ha voglia di crescere – queste le prime parole dell’allenatore -. Questo è un posto che vive di pallacanestro, in questi mesi che ero fermo ho avuto modo di vedere tante partite, tra cui quelle di Rimini in casa e quando vedevo le inquadrature del palazzetto insomma c’era qualcosa di significativo. C’è un ambiente ribollente, mi sembra che ci sia tanto entusiasmo, io farò il possibile e metterò tutto me stesso per fare andare le cose al meglio. Metterò il massimo impegno”.
A presentare il nuovo coach, il direttore sportivo Davide Turci che ha spiegato: “Abbiamo fatto passare qualche giorno per far conoscere a Sandro l’ambiente e i giocatori. Siamo andati a cercare il profilo che avevamo un po’ in mente, una persona con grande personalità, esperienza, un allenatore di livello per una piazza ambiziosa e importante come è quella di Rimini. Sandro ha le spalle grosse, è abituato a lavorare in piazze con forti pressioni, con tradizione e la sua grande determinazione e voglia di combattere, unita all’esperienza, ci ha spinto a fare questa scelta. In questi primi allenamenti abbiamo potuto notare tutto il suo carisma e le sue qualità come allenatore. Da parte mia, da parte del Cda, dei soci, di tutti i tifosi, diamo il più grande benvenuto a Sandro. Abbiamo un’enorme fiducia nei giocatori che abbiamo a disposizione, siamo convinti che questa squadra ci può portare a raggiungere l’obiettivo che avevamo prefissato. Siamo vicini alla squadra, c’è stato un breve periodo delicato, ma abbiamo forte determinazione nel ripartire con la nostra grande voglia di vincere, dando a questi giocatori la possibilità di dimostrare che sono stati scelti a giugno per un motivo, e ribadiamo che siamo convinti delle loro capacità e che Sandro riuscirà a metterli nelle condizioni per poter rendere nel miglior modo possibile”.
Sandro Dell’Agnello racconta sulla sua idea di basket: “Ho avuto la fortuna di essere nato e crescere con gli allenatori più grandi della mia epoca, penso che prima di tutto sia fondamentale la determinazione con cui fai le cose, le mie squadre hanno sempre avuto una discreta organizzazione difensiva e li mantengo le mie idee, perché sono percorribili da qualsiasi tipo di giocatore. Mentre in attacco cerco un po’ più di capire che giocatori ho e di sfruttarli per le loro capacità e peculiarità. Non ci sono squadre perfette e giocatori perfetti, il mio lavoro che ho sempre cercato di fare è esaltare i pregi e cercare di nascondere qualche difettuccio. Se vuoi vincere bisogna sacrificarsi, sicuramente dare il 101% è un bell’inizio”.
In vista di Nardò racconta: “Mi spiace giocare in trasferta perché veramente sono entusiasta di poter lavorare e allenare qui al Flaminio, per cui non vedo l’ora di arrivarci. Approfitto di salutare tutti i tifosi che non mi conoscono, ci vedremo domenica prossima al Flaminio. Abbiamo una partita imminente, abbiamo fatto solo tre allenamenti, al di là che prima di me c’era quello che io ho sempre considerato un eccellente allenatore, ma il nostro lavoro è impietoso e a volte le cose non vanno come dovrebbero andare anche se ci metti tutto l’impegno possibile, io cerco sempre di avere nelle mie squadre le idee chiare, il casuale mi piace poco. Quindi cerco di dare sempre un’organizzazione primariamente in base ai giocatori che ho e secondariamente in base alle mie idee. Ci proverò anche con Rimini, in tre giorni è impossibile, ma siamo destinati a migliorare, a costruire e a perfezionare”.
“La nostra mentalità deve essere quella di affrontare la prossima partita con l’idea di poterla vincere, questo faremo contro Nardò – spiega Dell’Agnello -. Non siamo pronti come vorrei, sarebbe utopistico, ma ho trovato grande disponibilità da parte dei giocatori e sono contento di come stanno andando le cose in campo e fuori dal campo, con la società che sta facendo il possibile per mettermi a mio agio. Il livello della serie A2 quest’anno è elevatissimo, il girone nostro come forse sapete meglio di me è ancora più elevato. Ci sono squadre super attrezzate e l’obiettivo che mi pongo io a breve termine è quello di provare a vincere una partita di volta in volta. Adesso abbiamo Nardò, poi penseremo a Trieste e così via. Una partita alla volta, perché l’idea deve essere quella di provare a vincere”.
“Ho trovato una squadra allenata e coesa – conclude il nuovo allenatore –, i giocatori si sono messi a disposizione, ho trovato un coinvolgimento totale. Non mi sembra un ambiente depresso come a volte purtroppo succede in queste situazioni, dal punto di vista fisico stanno tutti bene a parte di Johnson su cui stiamo facendo un lavoro e abbiamo Tassinari che ha avuto un piccolo risentimento all’inguine e vediamo cosa succederà. Ma ho trovato la squadra piuttosto bene”.
Ufficio Stampa RivieraBanca Basket Rimini