Lesioni muscolari nel calcio: perché è più utile prevenire che curare?


Calendari sempre più ricchi di impegni ravvicinati, velocità di gioco, poco tempo di recupero, diverse superfici di terreno portano a un rischio aumentato di lesioni muscolari nel calcio. Per attuare un programma di prevenzione efficace è necessario considerare le possibili difficoltà nella realizzazione, nella compliance e nel mantenimento del tempo, e l’organizzazione all’interno di una stagione ricca di impegni. L’esercizio eccentrico è stato largamente studiato e utilizzato nelle squadre di calcio professionistiche come possibile strategia preventiva. Si è osservato che l’esercizio eccentrico degli ischiocrurali può ridurre l’incidenza di lesioni e recidive del 65-85%. L’allenamento eccentrico si è mostrato efficace nel determinare un miglioramento della struttura muscolare per l’aumento della lunghezza dei fascicoli muscolari e del momento angolare eccentrico delle fibre stesse.
L’esercizio maggiormente proposto e largamente condiviso è il Nordic hamstring. In un programma di warm-up applicato a un gruppo di squadre professionistiche nel Nord Europa, comprensivo anche del Nordic hamstring, si è osservata una riduzione delle lesioni muscolari agli ischiocrurali del 51%. L’esercizio di Copenaghen, incluso nel FIFA 11+, determina un incremento di forza dell’8% degli adduttori e, di conseguenza, potrebbe svolgere un ruolo preventivo per le lesioni degli adduttori stessi.
Corsa ad alta velocità
La corsa (in particolare, l’accelerazione e il raggiungimento della velocità di picco) ha un ruolo preventivo per gli infortuni agli ischiocrurali. Sebbene vi siano pochi studi sugli adattamenti degli ischiocrurali esposti alla corsa, recentemente è stato osservato come il raggiungimento regolare della velocità di picco in allenamento riduca il rischio di lesione. E' consigliabile raggiungere almeno 1-2 volte a settimana il 95% della velocità massima e integrare nei programmi di allenamento la corsa ad alta velocità e le accelerazioni. Gli esercizi di core-stability sono utilizzati da tutte le squadre professionistiche e non, anche se le evidenze scientifiche a supporto non sempre sono così forti. I programmi di core-stability dovrebbero includere esercizi per correggere squilibri lombo-pelvici ed esercizi che prevedano il reclutamento di più articolazioni. La debolezza o la ridotta attivazione dell’ileopsoas e del grande gluteo durante gesti atletici, quali la corsa o il calcio del pallone, può aumentare il rischio di lesione del retto femorale e degli ischiocrurali (muscoli più frequentemente coinvolti nel gioco del calcio). Oltre ai possibili squilibri, bisogna considerare che l’adduttore lungo, il retto femorale e gli ischiocrurali stessi, svolgono un ruolo nella stabilizzazione pelvica. Perciò, in caso di scarso controllo pelvico, l’azione dei muscoli deficitari può essere vicariata dai muscoli sopracitati, aumentando il rischio di lesione.
Per questo motivo è utile combinare programmi di prevenzione a controlli posturali e trattamenti manuali chiropratici su bacino e rachide lombare negli atleti allo scopo di ripristinare meccanicamente l’equilibrio lombo-pelvico. Ci sono inoltre evidenze riguardanti il ruolo del condizionamento atletico e del potenziamento muscolare nel ridurre il rischio di infortuni. Atleti più forti e con maggiori capacità aerobiche sopportano un maggiore sovraccarico, questo perché la forza degli arti inferiori è necessaria per azioni che richiedono esplosività (sprint, salto), mentre le capacità aerobiche sono essenziali per non incorrere nell’affaticamento e nelle conseguenze di questo. Il monitoraggio dei parametri, in particolare della frequenza cardiaca, indica se l’atleta ha raggiunto uno stimolo sufficiente durante l’allenamento. Ad oggi molto utilizzato è lo strumento GPS che permette di monitorare al meglio i carichi di lavoro. Più volte l’anno dovrebbero essere eseguiti test funzionali incrementali come il Test di Soglia per ottenere informazioni sulle capacità aerobiche e anaerobiche dell’atleta o la misurazione del lattato. Per migliorare la forza funzionale e ridurre il rischio di infortunio, può essere indicato includere esercizi di coordinazione, controllo neuromuscolare, calibrando la corretta esecuzione dell’esercizio, la velocità di movimento e la forza nei differenti piani di movimento.
Riscaldamento “preventivo”
FIFA 11+ è un programma di riscaldamento completo per atleti amatoriali e agonisti da somministrare prima della seduta di ogni allenamento. Ha una durata di 20 minuti e prevede corsa, agilità, forza ed esercizi pliometrici. L’utilizzo di questo semplice programma ha portato a una riduzione significativa degli infortuni pari al 50% circa durante la stagione in diverse squadre di calcio. Il progressivo aumento dei carichi di lavoro, evitando sovraccarichi acuti, fa sì che l’atleta sia preparato per i periodi di congestione del calendario di gioco dove le partite sono ravvicinate e vi è poco tempo di recupero tra una gara e l’altra. È inoltre da monitorare attentamente il carico negli atleti che ritornano da un infortunio, al fine di limitare il rischio di recidiva, problematica purtroppo molto frequente nel mondo amatoriale ma anche professionistico.
Nei periodi con maggior frequenza di impegni agonistici è importante porre attenzione alle strategie di recupero (corretta idratazione e nutrizione, ritmo sonno veglia, massoterapia) e a quelle di mantenimento delle varie caratteristiche di forza in vista della partita successiva. Nella prevenzione degli infortuni bisogna considerare anche variabili psicosociali che possono influire su aspetti quali la qualità del sonno, l’affaticamento e il carico percepito, che andrebbero costantemente monitorati nell’atleta. Valutazioni funzionali di forza tramite testi isometrici o isocinetici, test di soglia, test di coordinazione del movimento (MAT test) possono essere proposti agli atleti a maggior rischio di infortunio. La prevenzione degli infortuni muscolari deve prevedere l’integrazione tra corretta somministrazione dell’esercizio, ottimizzazione dei carichi di lavoro e il monitoraggio; i protocolli di prevenzione dovrebbero essere personalizzati per ogni singolo atleta anche tramite l’uso di strumenti medici come i test, l’utilizzo di ecografia e il ricorso a professionisti quali chiropratici od osteopati per migliorare l’equilibrio posturale. Il corretto riscaldamento prima della sessione di allenamento può determinare una significativa riduzione degli infortuni.
Dott. Jacopo Gamberini
Medico Chirurgo
Specialista in Riabilitazione ortopedica e sportiva
Isokinetic Rimini
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