"Parkour. L'involuzione come evoluzione" è il libro di Marco Bisciaio


Durante la Ginnastica in Festa – Summer Edition 2025, nell’area Parkour del Campo D3E, tra salti, percorsi e allenamenti, si muove anche il pensiero e la storia di chi questo sport l’ha fatto crescere in Italia: Marco Bisciaio, fondatore di Parkour Roma e tra i primi a portare il parkour all’interno della Federazione Ginnastica d’Italia.
Tecnico, formatore, educatore: tra un confronto con gli atleti e un consiglio agli allenatori, Marco porta con sé anche il suo libro “Parkour. L’involuzione come evoluzione”, edito da Tatanka, frutto di un percorso fatto di esperienza, passione e visione.
«Sono cresciuto giocando per strada – racconta Bisciaio – saltando sugli scogli e arrampicandosi ovunque. Quello che oggi si chiama parkour, noi lo chiamavamo semplicemente giocare in strada. Il libro è un modo per ricostruire questa storia e trasmettere i valori e le tecniche di base a chi si avvicina oggi a questa disciplina».
Il titolo “L’involuzione come evoluzione” racchiude una visione precisa: l’idea che, per evolvere, bisogna tornare alle origini del movimento, all’essenziale.
«L’adulto che pratica parkour – spiega – torna bambino; i bambini, invece, diventano piccoli animali in movimento, istintivi, veloci, agili. Per questo ho scelto questo titolo: è un ritorno positivo, una riscoperta. Non è regresso, è liberazione».
Bisciaio è stato tra i primi, insieme a Roberto Carminucci, a trasformare il parkour in un’attività educativa strutturata, portandola nelle palestre italiane: «Oggi i bambini giocano meno per strada, per tanti motivi. Noi portiamo la città dentro le palestre: insegniamo a muoversi, ad affrontare gli ostacoli in modo creativo e sicuro».
Uno degli obiettivi principali è rendere il parkour accessibile: «Non servono grandi attrezzature. Ho tenuto lezioni con pochissimo: qualche step da fitness, del gesso per tracciare linee a terra. Il parkour si adatta a ciò che hai. È questo il bello».
I corsi FGI formano anche persone appassionate che non hanno un background ginnico.
Sono previste 36 ore di attività pratica specialistica, divise in quattro moduli formativi, e 18 ore teoriche online, suddivise in tre moduli.
«Serve esperienza, dedizione e voglia di crescere – spiega Bisciaio – e oggi abbiamo moltissime richieste da parte delle palestre associate, che cercano tecnici qualificati per aprire nuovi corsi di parkour».
Vuoi scoprire di più? Cerca Marco Bisciaio nell’area Parkour – Campo D3E, tra chi lavora ogni giorno per costruire il futuro di questo movimento.
Seguite lui e anche il Direttore Tecnico Nazionale sui social: @marcobisciaio – @robertocarminucci
Silvana Conte