Il Cartellino di Beppe Autuori. Senza Pirati in serie A resta solo Montegridolfo con le bocce


Cartellino rosso
Ecco, ora è ufficiale. Rimini, capitale europea del turismo, ha una sola rappresentante nei massimi campionati dei vari sport a squadre. Onore e merito dell’Utensintecnica Montegridolfo, squadra di bocce attualmente in testa nella classifica del campionato italiano a squadre. Le bocce fino a qualche giorno fa andavano a braccetto con il baseball. Poi il batti e corri ha confermato quello che si era sempre temuto e cioè che con l’addio del presidentissimo Rino Zangheri, anche i Pirati sarebbero spariti.
Sull’addio di Rimini Baseball si sono dette valanghe di parole e scritto fiumi d’inchiostro. Ognuno ha detto la sua, come è giusto che sia. Alla fine cosa resta? La realtà che abbiamo or ora descritto. Sembra incredibile che un nome come Rimini sia relegato, sportivamente parlando, ai campionati semi prof e dilettantistici. Roba da far chinare la testa per la vergogna.
Se diamo un’occhiata in giro, scopriamo delle realtà che a prendere come esempio sarebbe un bagno d’umiltà non indifferente. Qualche esempio? Nel calcio di serie A trovano cittadinanza società come Sassuolo, Ferrara, Udine, Empoli, Frosinone e Chievo, un quartiere di Verona.
Proseguiamo. Nel basket maschile militano: Pesaro, Cremona, Avellino, Brindisi, Varese, Cantù, Sassari, Reggio Emilia, Pistoia. Nel basket femminile: Schio, Ragusa, Broni, San Martino di Lupari, Vigarano, Sesto San Giovanni, Battipaglia.
La pallavolo maschile è poi emblematica, leggete un po’, sempre col il dovuto rispetto dovuto: Civitanova, Latina. Vibo Valentia, Monza, Sora, Castellana Grotte. Diamo anche un’occhiata alla pallavolo femminile? Qui è ancora più sbalorditivo. Troviamo: Conegliano, Scandicci, Filottrano, Casalmaggiore, Chieri, Cuneo, Monza, Novara, Busto Arsizio. Ci fermiamo qui.
Ci siamo occupati solo di calcio, basket e pallavolo. Se andiamo avanti con gli altri sport ci sarebbe solo da strapparsi i capelli. Ora sorge spontanea una domanda. Ma tutte queste società come fanno a gestire un campionato di serie A? A quale risorse attingono? Dispongono di una bacchetta magica? Proprio come le fatine? Che invidia. A Rimini continuiamo a guardarci allo specchio, che beffardamente ci ricorda che siamo i più brutti del reame.
Beppe Autuori