D'Alesio: "L'arbitro ci ha detto "per me non era rigore, per il quarto uomo sì""


Le dichiarazioni al termine di Guidonia Montecelio-Rimini 1-0 (leggi notizia).
Filippo D'Alesio, allenatore del Rimini F.C., parte dal rigore concesso ai laziali, trasformato da Calì, che ha deciso la partita al 96'. "Io ho solamente da ridire sulla spiegazione che c'è stata data: l'arbitro ci ha detto "per me non era rigore, per il quarto uomo sì". Questa è una spiegazione che un po' mette rabbia perché un discorso è se la scelta la prende l'arbitro nel dubbio, un altro discorso è che la prenda il quarto uomo. Io dico solo questo, poi sull'entità del fallo non vorrei dire, sicuramente le braccia (di Moray, ndr) ci sono, ma non sono state veramente quelle, penso, che hanno fatto fare la caduta al giocatore. Poi ho qualcosa da ridire sull'espulsione a De Vitis, io ero lì: Alessandro, con tanta educazione, non ha usato una parola fuori posto, non ha usato una parola volgare, non ha usato dei modi aggressivi, niente. Solamente perché lo avevamo un attimo accerchiato per parlare, è stato espulso. Queste sono cose che un pochino fanno male. Però adesso chiudiamo il capitolo arbitro, non ne parliamo più, parliamo invece della squadra del Rimini, perché, al di là del risultato, c'è tanto da dire".
Primo tempo di grande sofferenza per il Rimini, che invece nella ripresa è cresciuto di rendimento. Cos'ha detto alla squadra nell'intervallo? "Ho chiesto due cose che nella prima parte della partita non riuscivamo a fare: sicuramente alzare un pochino la pressione quando la palla era una palla riconoscibile, quindi potevamo andare uomo a uomo, un'altra situazione era cercare di giocare con più coraggio perché noi siamo una squadra che quando gioca con coraggio, quando gioca con lo spirito giusto, diventa una squadra che dà problemi a tutti quanti. Quindi nel secondo tempo i ragazzi hanno sviluppato meglio quello che c'era da fare, meglio intendo per coraggio, non per quanto riguarda le idee. Siamo riusciti ad andare a prenderli alti più volte, siamo riusciti ad alzare il baricentro, ma di questa partita a me è rimasta la sofferenza del primo tempo, la voglia di non prendere gol. Abbiamo preso tanti tanti tanti cross e i ragazzi sono stati fenomenali. Non puoi sempre fare una partita perfetta, ci sono anche dei momenti in cui gli altri sono bravi, ti chiudono: come un pugile all'angolo, siamo stati lì, abbiamo preso i colpi e poi siamo ripartiti. Di conseguenza sembra una partita non fatta bene nel primo tempo, ma io sono non contento, di più, perché le colpe del primo tempo me le prendo io, perché non uscivamo ad andare a prenderli come l'avevamo preparata, di conseguenza quindi le colpe del primo tempo sono mie. Poi nel secondo tempo i ragazzi ci hanno messo del loro e ci hanno messo sicuramente più coraggio a fare quello di cui avevamo parlato dentro lo spogliatoio".
Un Rimini comunque vivo. "Se continuiamo così ci possiamo togliere una grande soddisfazione. Ne sono sicuro. È normale che il punto avrebbe potuto dare morale, avrebbe potuto muovere, anche se di poco, la classifica, però rimane la prestazione. So che a volte non bisogna parlare così, nel senso che la sconfitta va bene, ma in questo momento tenere questo standard così alto delle prestazioni, tenere botta contro squadre che in questo momento hanno qualcosina in più di noi, da un punto di vista numerico, soprattutto i giocatori, e anche ambientale, è tanto, perché noi non ci dimentichiamo che veniamo da situazioni particolari, con poco tempo per stare insieme. E noi ce la giochiamo alla pari con tutti. Questa è la strada. Io sono sicuro che come le cose andranno meglio faremo ancora meglio, con umiltà, con spirito. Io sono orgoglioso di allenare questi ragazzi e un gruppo forte".
Ha rammarico per le due chiamate fatte (vanamente) al F.V.S. a fine primo tempo? "Non ho il rimorso perché avevo visto sotto i miei piedi questo piede a martello (di Tascone su D'Agostini, ndr), ci ho provato perché con il piede a martello se c'è un minimo di contatto ci può essere l'espulsione. Anche lì il guardalinee mi ha risposto: "già avevamo fischiato fallo", e io ho detto: "perché allora l'avete ammonito?". Cioè, risposte particolari. Però va bene, non pensiamo all'arbitro, no alibi, ce lo siamo sempre detti".
Nicola Falasco, difensore del Rimini F.C, al debutto in maglia biancorossa: "Sono molto contento per l'esordio. Speravo anche di portare a casa un punto, però purtroppo alla fine è andata così. Però ripartiamo subito da stasera che fra tre giorni si rigioca, quindi subito testa a Pineto".
Quali le prime sensazioni arrivato a Rimini? "Sono molto contento. I ragazzi mi hanno accolto veramente molto bene. Adesso speriamo di mettere dentro anche gli altri ragazzi, secondo me poi potremo dire la nostra sicuramente. Mi hanno accolto veramente alla grande, quindi ringrazio lo staff, ringrazio i ragazzi, e sono contento".
Quali sono i suoi obiettivi con la maglia del Rimini? "Sicuramente cercare di fare il meglio possibile per il Rimini, cercare di dare il massimo contributo alla squadra. Questi sono i miei obiettivi".