Ai Casetti agente della Penitenziaria aggredito da detenuto. SiNaPPe: sicurezza a rischio


Il sindacato di Polizia Penitenziaria SiNaPPe denuncia una grave aggressione avvenuta nell’istituto penitenziario di Rimini. Giovedì alle 18:30 circa un detenuto di origine tunisina, con una condanna fino al 2033 e noto per la sua condotta problematica e aggressiva, ha improvvisamente aggredito agente, afferrandolo al collo nel tentativo di costringerlo ad aprire lo sbarramento della sezione per recarsi dal Direttore.
L’intervento tempestivo del personale, sottolinea il segretario provinciale Vitaliano Cinquegrana, “ha evitato conseguenze peggiori, ma il collega ha riportato lesioni che hanno richiesto cure ospedaliere, con una prognosi di 10 giorni“.
Un episodio che “si inserisce in un quadro di crescente criticità all’interno dell’Istituto, determinato sia dalla presenza di detenuti con profili altamente problematici, sia da un grave sovraffollamento che rende estremamente difficoltosa la gestione della sicurezza e dell’ordine interno”.
“Attualmente – ricorda il segretario – il penitenziario di Rimini ospita circa 161 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 120, con un conseguente sovraccarico di lavoro per il personale di Polizia Penitenziaria, il quale si trova quotidianamente a dover fronteggiare situazioni di estrema tensione senza mezzi e risorse adeguate.
Il persistere di queste condizioni mette seriamente a rischio la sicurezza degli operatori ed il corretto svolgimento delle attività istituzionali. La presenza di detenuti particolarmente violenti e recidivi, come quello responsabile dell’aggressione sopra descritta, rende ancor più urgente l’adozione di provvedimenti straordinari, tra cui il trasferimento immediato di quei soggetti che si distinguono per la loro pericolosità e per la sistematica violazione delle regole, nel solco delle circolari emanate in materia”.
Queste le richieste del SiNaPPe:
“1. Disporre il trasferimento immediato del detenuto responsabile dell’aggressione, al fine di tutelare il personale e garantire il mantenimento dell’ordine all’interno dell’istituto;
2. Attuare un piano di redistribuzione dei detenuti, al fine di ridurre il sovraffollamento e consentire una gestione più sostenibile della popolazione carceraria;
3. Implementare misure di supporto per il personale di Polizia Penitenziaria, sia in termini di risorse umane che di strumenti idonei a fronteggiare situazioni critiche”.