Opera Sant'Antonio, i numeri della solidarietà nel 2024: la disoccupazione colpisce


Opera Sant’Antonio per i poveri di Rimini trasmette i dati relativi alle attività svolte nel 2024: un quadro dell’impegno a sostegno delle persone in difficoltà. Con un lieve calo degli utenti rispetto all’anno precedente, i numeri confermano comunque l’importanza cruciale di questa realtà nel tessuto sociale della città.
Nel 2024 Opera Sant’Antonio, che ha potuto contare su un aumento del 15% dei volontari, raggiungendo un totale di 79 persone. Il numero degli utenti assistiti è leggermente diminuito, attestandosi a 1.190 persone. L’impegno dei volontari ha permesso di distribuire ben 46.859 pasti, 900 pacchi alimentari a 75 famiglie, 1.222 docce e di fornire 802 farmaci da banco a 440 persone. Inoltre, sono stati distribuiti 1.216 kit di indumenti intimi.
L’analisi dei dati demografici rivela una prevalenza maschile (64%) e una concentrazione significativa della fascia d’età tra i 51 e i 61 anni (27%), al pari di quella sopra i 61 anni (27%). Un dato sottolinea l’importanza crescente dei servizi offerti da Opera Sant’Antonio per le persone più colpite dalla disoccupazione.
L’analisi dell’utenza ha rivelato un’interessante diversità a livello nazionale. Le persone che si rivolgono all’Opera provengono da diverse parti del mondo, a testimonianza dell’ampia portata del fenomeno della povertà e dell’esclusione sociale anche a Rimini.
La nazionalità più comune tra gli utenti è l’italiana, che rappresenta il 28% del totale. Segue a breve distanza l’Ucraina (22%). È interessante notare la presenza di una significativa comunità proveniente da paesi dell’Africa del Nord, come il Marocco (11%).
La presenza di un numero elevato di cittadini ucraini è legata alla crisi in corso nel loro paese, che ha costretto molte persone a lasciare le proprie case e a cercare rifugio in Italia. Allo stesso modo, la presenza di cittadini provenienti da paesi dell’Africa del Nord è correlata a flussi migratori e a situazioni di precarietà in quei paesi. Questa diversità culturale rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità per Opera Sant’Antonio. È fondamentale garantire che i servizi offerti siano adeguati alle diverse esigenze dei beneficiari. Inoltre, è importante promuovere l’integrazione e la coesione sociale tra le diverse comunità.
Padre Giordano Ferri, Presidente di Opera Sant’Antonio, commenta: “Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti, ma siamo consapevoli che il bisogno è ancora grande. Ringraziamo tutti i volontari, le istituzioni e le realtà riminesi che collaborano con noi e si impegnano quotidianamente per offrire un sostegno concreto alle persone in difficoltà. Questi numeri sono un invito a continuare a lavorare insieme, per costruire una comunità sempre più solidale”.
Opera Sant’Antonio si trova ad affrontare nuove sfide. L’aumento del costo della vita e la crisi economica stanno mettendo a dura prova molte famiglie, incrementando il bisogno di assistenza. L’impegno è di rispondere a queste nuove esigenze, ampliando i propri servizi e cercando nuove forme di collaborazione con le istituzioni e il terzo settore.