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a rotazione in diversi punti

Rifiuti abbandonati. A Riccione tre telecamere per stanare gli illeciti

In foto: bidoni in prossimità della spiaggia
bidoni in prossimità della spiaggia
di Redazione   
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ven 12 apr 2024 15:52 ~ ultimo agg. 15:52
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A Riccione entra in funzione in via sperimentale un progetto di videosorveglianza per stanare i cittadini che non conferiscono in modo corretto i rifiuti. Dopo la firma della convenzione con le Guardie ecologiche volontarie e con le Giacche verdi per affiancare la Polizia locale l’amministrazione comunale prova a mettere in campo un altro deterrente. Saranno installate 3 telecamere posizionate a rotazione sul territorio in grado leggere le targhe dei veicoli da cui vengono gettati rifiuti in modo improprio. Il sistema di videosorveglianza sarà non solo un deterrente contro l’abbandono e il cattivo conferimento dei rifiuti ma anche un’ulteriore attività di controllo e accertamento delle infrazioni. Negli ultimi mesi si sono veriricate diverse situazioni di abbandono di rifiuti urbani ma anche a volte di rifiuti ingombranti (materassi, divani rotti, mobili, elettrodomestici) e speciali (rifiuti edili, industriali, commerciali e artigianali). Fenomeno che riguarda sia le aree vicino ai cassonetti stradali ma anche alcune zone isolate.

Il potenziamento delle attività di controllo sul territorio contro l’abbandono e il cattivo conferimento dei rifiuti, anche attraverso l’impiego delle fototrappole, è un impegno inderogabile dell’amministrazione a tutela della  sicurezza urbana, con particolare riferimento al decoro della città, e a tutela dell’ambiente attraverso misure idonee per impedire o ridurre il più possibile l’inquinamento derivante da cattivi comportamenti dei singoli – ha dichiarato l’assessore all’Ambiente, Christian Andruccioli -. L’attività illegale dell’abbandono dei rifiuti determina non solo un incremento del costo del servizio di raccolta per la città ma comporta anche il degrado urbano e ambientale con un potenziale pericolo di inquinamento dell’area interessata con conseguenti rischi sanitari per la popolazione e gli animali”.