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I dati dell'a.a 23/24

Università, iscrizioni in calo per Rimini. Il rettore: non rincorriamo i numeri

In foto: l’Università di Rimini
l’Università di Rimini
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura 2 min
Gio 8 Feb 2024 14:05 ~ ultimo agg. 14:06
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Matricole in calo per il campus riminese dell’Università di Bologna. Il dato è stato fornito nel corso della conferenza stampa convocata nei locali dell’Ateneo bolognese. L’anno accademico 2023/24 vede a Rimini 1.510 nuovi iscritti rispetto ai 1.640 dello scorso anno. Un segno meno, secondo il rettore Giovanni Molari, legato al fatto che una delle peculiarità riminesi è nelle lauree internazionali che richiamano molti studenti dall’estero che necessitano però di visti per studiare fuori confine. Con frequenti lungaggini burocratiche. Le altre sedi romagnole vedono una crescita di iscrizioni a Ravenna e soprattutto Forlì (400 matricole in più) mentre Cesena segna un calo del 3% (dalle 1.560 dell’anno scorso alle 1.530 attuali). Complessivamente l’Università di Bologna con circa 26mila iscrizioni perde circa il 3%. Ma “non abbiamo intenzione di rincorrere i numeri”, ha spiegato Molari evidenziando comunque alcuni aspetti che testimoniano la salute dell’Ateneo: su tutte, la crescita delle domande di iscrizione (84.000, +3%) e l’aumento degli studenti internazionali (+11%). Iran, Cina, Turchia e Russia i Paesi con l’impennata più marcata. Dopo il preoccupante calo registrato lo scorso anno (anche come conseguenza della pandemia), tornano anche a crescere i laureati nelle triennali mentre calano gli studenti che decidono di abbandonare. Merito anche delle agevolazioni messe in campo dall’Ateneo che ha innalzato la soglia di esonero totale dalle tasse da 23 a 27mila euro di Isee ma con agevolazioni che arrivano fino alla soglia dei 45.000 euro di Isee toccando quasi il 60% degli studenti. Tra le note dolenti invece restano quelle di studentati e posti letto, troppo pochi, e affitti, spesso alti. Una ferita aperta su cui l’Ateneo lavora alla ricerca di soluzioni insieme alle istituzioni locali. Anche perché l’obiettivo del campus, oltre allo studio, è quello di fare comunità. “Un’università degna di questo nome – ha detto infatti il rettore – deve essere in presenza”.

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