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Calcio Serie C

Rimini-Cesena, Troise: “Un derby in cui sentiamo tanta responsabilità”

In foto: Emanuele Troise, allenatore del Rimini F.C.
Emanuele Troise, allenatore del Rimini F.C.
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura 9 min
Gio 8 Feb 2024 14:20 ~ ultimo agg. 7 Giu 07:11
Tempo di lettura 9 min

È tempo di derby al “Romeo Neri”. Dopo i due confronti stagionali all’Orogel Stadium, Rimini e Cesena si ritrovano faccia a faccia per la terza volta in questa stagione, la prima nello stadio riminese. In campionato all’andata, il 1 ottobre, fu una disfatta per i biancorossi (2-5: 25′ pt Lamesta, 29′ pt Varone, 36′ pt Berti, 7′ st Donnarumma, 9′ st Shpendi, 18′ st Marchesi, 25′ st Colombo (aut.)), che si sono rifatti nella gara degli ottavi di Coppa Italia del 28 novembre, vinta 2-0 (reti di Iacoponi al 9′ pt e Lamesta al 41′ st).

Il Cesena è primo in classifica con 59 punti (+9 sulla Torres, seconda), frutto di 18 vittorie, 5 pareggi e una sola sconfitta (a Olbia alla prima giornata). È quindi in striscia positiva in campionato da ben 23 giornate. Ha il migliore attacco (52 gol fatti) e la migliore difesa (13 gol subiti). Il Rimini è 13° con 29 punti ed è in striscia positiva in campionato da quattro turni. È “Giornata Biancorossa”, non sono quindi valide le tessere stagionali.

“Un derby in cui sentiamo tanta responsabilità, tanto senso del dovere per quello che è successo all’andata – attacca l’allenatore del Rimini F.C., Emanuele Troise, alla vigilia -. È un derby importante perché ci sono punti in palio per noi importanti, punti in palio per loro importanti perché hanno un obiettivo ben chiaro. Giochiamo in casa e quindi occorrerà fare qualcosa di diverso. I derby sappiamo che sono partite che fanno storia a sé, al di là di quelli che sono i punti di distacco, al di là di quello che è stato il percorso di una squadra che ha macinato punti e prestazioni, mostrando forza su tutti i campi. Però noi ci dobbiamo aggrappare a un derby in casa, con lo stadio che ci supporterà: dovremo essere bravi a portarli dalla nostra parte, e questo lo fai nel momento in cui interpreti la gara in un certo modo, com’è stato sul campo di Cesena in Coppa Italia. Lo spirito deve essere quello, al di là dei contenuti tecnici e tattici, che sono altrettanto importanti perché incontriamo una squadra che nelle due fasi dovremo essere molto bravi a contrastare, però poi l’essenza di un derby deve essere lo spirito, la mentalità, che deve contraddistinguere la squadra che domani scenderà in campo”.

Chi manca, a parte il lungodegente Capanni? “Nell’ultimo giorno probabilmente perdiamo Cernigoi, bisognerà fare degli accertamenti. Dagli esami di oggi capiremo la disponibilità, ma credo sarà difficile vederlo in campo. Lo stesso Marchesi, in seguito ad una contusione, potrebbe non esserci. Oddi, che è arrivato nei giorni scorsi, ha bisogno di qualche settimana per essere integrato nel gruppo per situazioni che ha affrontato con il Fiorenzuola, quindi dobbiamo recuperarlo del tutto. Mentre per Morra siamo fiduciosi perché negli ultimi due giorni, ieri e oggi, ha disputato due allenamenti che lo rendono disponibile”.

Delcarro e Pietrangeli sono a disposizione? “Delcarro è recuperato a pieno. Pietrangeli è recuperato. A memoria non ci sono altre situazioni da denunciare”.

Cos’ha fatto Cernigoi? Accertamenti per cosa? “Accertamenti perché ha avuto un fastidio al soleo, una zona molto delicata. Sembra nulla di grave, però ha avvertito questo fastidio e in base all’esame ecografico bisognerà capire se è una contrattura piuttosto che qualcosa di più grave”.

All’andata Raimondi disse che gran parte del match sarebbe stato condizionato dalla capacità del Rimini di reggere l’urto, e finì male. Adesso in difesa il Rimini è decisamente più solido. Ma come si fa a battere la difesa del Cesena? “Io credo, sulla falsariga di quello che dissi prima della partita di Coppa Italia, che sia una squadra che ti concede pochissimo, perché è solida, perché difficilmente ti viene a prendere alta, a meno che ci siano circostanze in cui partono i tre attaccanti e dopo se riescono nella prima pressione a continuare ti lasciano un po’ di spazio alle spalle, altrimenti è una squadra che lavora con dieci undicesimi sotto la linea della palla, con buona efficacia anche con i tre attaccanti. Riesce a coprire ampiezza, profondità e zona centrale, e, come dissi prima della partita di Coppa Italia, in linea generale, non al Rimini ma a tutti gli avversari, riguardando le partite, concede poco. Quelle poche situazioni che riusciremo a procurarci dobbiamo essere più qualitativi rispetto ad una partita come quella contro il Perugia, che può avere una similitudine, dove non abbiamo avuto tante occasioni, però le circostanze ci sono state. Più qualitativi, più precisi, più convinti, perché comunque ci sono state. Nell’ultimo quarto c’è da mettere qualcosa in più. E poi ci sono altri aspetti su cui lavoriamo, che possono essere puramente tattici. Se saremo bravi a posizionarci, a dare qualità al gioco per allargare un po’ queste maglie, poi è chiaro che ogni sistema di gioco e ogni atteggiamento, per quanto sia solido com’è quello del Cesena nei dati dei gol subiti, presenta dei punti deboli. E quindi abbiamo lavorato anche su quello: per provare, sotto l’aspetto puramente tattico, a creare delle condizioni in cui loro potrebbero soffrire un po’ di più”.

Rimini-Cesena, la vigilia di Emanuele Troise

Dal punto di vista tattico come giocherà il Rimini questa partita? “Lo rispetteremo questo valore, con la solita attenzione ai dettagli e con l’equilibrio che ci ha contraddistinto spesso in queste gare, perché sappiamo che non possiamo pretendere di aggredire una partita per 90-95 minuti. Sappiamo quanto siano pericolosi poi nel recupero palla, nelle transizioni. Questa è una squadra, soprattutto fuori casa, che nel momento in cui gli lasci campo aperto riesce a riattaccare con 4-5 uomini giocatori di gamba in modo notevole. E molti gol che hanno realizzato sono arrivati attraverso questo principio. Quindi dovremo essere bravi nell’alternare i periodi di gara in cui potremo attaccarli piuttosto che aspettarli un po’ di più, ma soprattutto nel discorso preventivo nel momento in cui si perde la palla. Ripeto, questa è una squadra che sia in ampiezza che in zona centrale, perché i due trequarti, i tre attaccanti, i trequarti e le due punte, con le due ampiezze costantemente presenziate da due giocatori di gamba, può rendersi pericolosa”.

Sarà determinante il fattore campo? “Il fattore campo può essere determinante in un derby, che è un qualcosa di diverso. Al di là degli aspetti tattici e di quelli che sono i dati, i punti e la forza delle squadre. Non lo dico io, ma lo insegna la storia. Molte volte non è il favorito a vincerla, all’andata c’è stato invece un netto dominio da parte loro. Noi giocando in casa questa volta dovremo essere abili con lo spirito, con un approccio, con la responsabilità che dobbiamo sentire verso la città di Rimini ed i tifosi di portare lo stadio dalla nostra parte, perché potrebbe essere il valore aggiunto. Per quanto riguarda l’aspetto tattico, ripeto, c’è da fare una partita totale, perché siamo al cospetto di una squadra che subisce poco, ti attacca in più versioni, difficilmente prova a costruire dal basso, ma cerca di aggredire subito la metà campo avversaria per poi metterti lì, e quindi sarà fondamentale pure questa componente puramente tattica”.

Aggredire per non essere aggrediti contro il Cesena potrebbe funzionare? “In determinati periodi della gara sì perché inevitabilmente se dovessimo fare la scelta di abbassarci dal primo minuto sappiamo che il Cesena è una squadra abile nella metà campo avversaria a trovare soluzioni. Faccio la differenza tra la partita contro il Catania e quella contro la Juve: contro il Catania abbiamo fatto la scelta, nell’ottica del doppio confronto, di stare un po’ più bassi. Ad Alessandria contro la Juve abbiamo deciso, soprattutto nel primo tempo, di aggredirli alti. La differenza è che il Cesena nel momento in cui si vede pressato alto ti pianta la palla nella tua metà campo, quindi forza molto il gioco diretto. Quindi noi dobbiamo essere preparati nel momento in cui cercheremo di andare a prenderli alti, perché lo faremo, se saremo bravi a creare le circostanze, poi dobbiamo lavorare anche su un altro principio di questo avversario molto forte: palla diretta, caccia della seconda palla per poi conquistare la metà campo nostra. È una partita totale, dovremo essere bravi ad alternare i periodi. Siamo pronti a farlo perché il derby è una partita diversa e abbiamo cercato di curare ogni minimo dettaglio”.

Sala potrebbe partire dal primo minuto? “Sala, come tanti ballottaggi che ho effettuato in questa settimana proprio per allacciarmi al discorso di una partita diversa e per tenere tutti coinvolti, avrà le sue possibilità di giocare dall’inizio, e abbiamo già visto cosa può cambiare Jacopo: è un giocatore che ti dà più palleggio, è un giocatore che ti dà nettamente più qualità, ha un percorso importante, ha una conoscenza del gioco, senza nulla togliere agli atri, superiore in quelle che sono le dinamiche di sviluppo del gioco, ma è chiaro che potremmo perdere qualcosa in termini di interdizione perché, al di là dell’aspetto della conoscenza che gli permette di arrivare, con buone letture, con buona posizione, in quello che è il recupero palla, bisogna anche considerare che è ancora in una fase di riadattamento dopo un lungo periodo di stop, e quindi non ha ancora nelle gambe quel minutaggio necessario per essere così efficace in fase di non possesso così come lo è in fase di possesso. In fase di non possesso potrebbe avere qualche difficoltà per le caratteristiche e per l’avversario, potremmo sopperire con qualche altra circostanza. Lo stesso ragionamento l’ho fatto a Perugia. Poi lui, dal suo canto, riesce a mettere quella conoscenza del gioco in grado di arrivare sulla difesa degli spazi, sugli intercetti, sul posizionamento, l’unica situazione incognita è il tempo di impiego che riuscirà a reggere a determinati ritmi. Però potrebbe partire dall’inizio e disputare un tempo/60 minuti. Questo dipenderà da tante circostanze”.

L’assenza di Cernigoi in questa partita potrebbe essere un problema? “È fuori di dubbio che Cernigoi rispetto agli altri attaccanti ci ha sempre dato qualche soluzione in più per quanto riguarda il gioco diretto, per saltare le pressioni avversarie, a volte per creare semplicemente delle valvole di sfogo quando i compagni sono in difficoltà. Si sopperisce con altre alternative perché ci sono altrettanti calciatori abili nel gioco diretto: qualche volta abbiamo utilizzato un centrocampista come Delcarro o Marchesi, in qualche circostanza lo stesso Lepri ci dà quella possibilità di andare a duellare nella metà campo avversaria con un gioco diretto. Nel momento in cui non riesci a farlo con giocatori che riescono ad alzarsi e a darti questa possibilità è chiaro che dovremo trovare delle soluzioni un po’ più di qualità e di gioco basso”.

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