Rimini-Gubbio 1-2, il dopogara


Le dichiarazioni al termine di Rimini-Gubbio 1-2 (leggi notizia).
Piero Braglia, allenatore dell’A.S. Gubbio 1910: “Il Gubbio per un’ora ha fatto una buona gara, onestamente sono stati molto bravi, poi qualcuno che non giocava da parecchio tempo e qualcheduno che ha giocato poco ha iniziato a calare il ritmo, a calare l’intensità. È chiaro che poi devi intervenire. Però per un’ora hanno fatto una grande partita, perché poi giocavi con una squadra che le ultime partite le ha vinte quasi tutte, a parte a Chiavari. Quindi siamo stati bravi, sono contento per i ragazzi, passeranno delle feste belle perché se lo meritano, anche per quello che abbiamo passato”.
Oggi avete giocato una partita quasi perfetta. “Il Gubbio quando siamo tutti può fare un buon calcio. Sai, forse a volte ci si dimentica che a noi sono mancati 4-5-6 giocatori, che che forse si doveva trovare ancora una strada, che forse abbiamo cambiato 15 giocatori rispetto all’anno scorso. Io prima di tutto devo ringraziare i ragazzi, che hanno dato una grande prova stasera, ma anche la società che non mi ha mai fatto difetto di niente, a parte qualche battuta che fa ogni tanto Notari, ma ci sta, ormai lo conosco. Poi tanto lo vado a trovare, e lui mi dice subito: “ma io non ho detto nulla”. Io sono contento veramente per la prestazione, i ragazzi se la sono meritata”.
Tatticamente sembra quasi come se avesse anticipato le mosse di Troise. “È un calcio, ognuno lo fa nella propria maniera. Lui ha Lamesta, due punte centrali e un centrocampista che si va ad allargare a sinistra: in poche parole si difende 4-4-2 e fa le sue cose. Ci mancherebbe altro che io vada a sindacare il Rimini, ma non me ne frega niente”.
Perché ha giocato con la difesa a quattro? “Perché da qui in avanti noi giochiamo così. Punto, basta. Ho avuto tutti i giocatori a disposizione, ho potuto fare delle scelte, le scelte hanno detto che la squadra tecnicamente in mezzo al campo è una squadra fortissima, almeno per me. Ce la siamo giocata perché il primo tempo è stato anche bello da vedere”.
Tutto perfetto? “Se devo trovare una pecca abbiamo sbagliato troppi ultimi passaggi nel primo tempo, sennò si soffriva molto meno. Però va bene così”.
La maledizione della trasferta è sfatata, erano sette i K.O. di fila, comprendendo quello maturato al “Neri” in Coppa Italia. “Sono annate. Come l’anno scorso si faceva più fatica in casa, quest’anno facciamo più fatica fuori, però noi fuori casa abbiamo sbagliato solo una partita, a Sassari, dove siamo stati inguardabili, le altre partite le abbiamo regalate noi: abbiamo comandato sempre noi la partita fino a cinque minuti dalla fine si vinceva noi, poi perdi le partite, guardiamo solo i risultati e si dice “Braglia è un bischero”. E Braglia si prende del bischero, che devo fare? Dobbiamo guardare avanti”.
Cosa chiede a Babbo Natale? “Non chiedo una mazza. Me ne voglio andare a casa, voglio stare tranquillo. Chiedo che la mia famiglia stia bene e che voi passiate un buon Natale tutti”.
Leonardo Ubaldi, attaccante del Rimini F.C., autore del gol biancorosso a partita quasi finita. “È stata una partita difficile con una squadra forte, sappiamo che il Gubbio ogni anno fa campionati di vertice, sappiamo tutti la forza della squadra avversaria, purtroppo non siamo riusciti a trovare il gol prima. Per ci portiamo a casa due mesi intensi, belli, non avremmo voluto chiudere così, però il calcio è questo. Ora ci dedichiamo questa settimana con le famiglie, poi il 30 torniamo qui a lavorare”.
Seconda sconfitta di fila. “Io credo che queste ultime due partite chiudono un ciclo di otto partite in 23-24 giorni, quindi una media veramente alta. Non ci dimentichiamo che abbiamo giocato contro l’Entella, che è una squadra forte, come il Gubbio. Di certo noi avremmo potuto fare meglio, ci dispiace molto, però c’è poco da fare. Dobbiamo continuare a lavorare e farci forza di questi ultimi due mesi per poi fare un girone di ritorno importante”.
C’è una dedica per il gol? “Per quanto riguarda il gol lo dedico alla mia ragazza, una settimana fa ha festeggiato il compleanno. Volevo dedicarglielo contro l’Olbia, però non ci sono riuscito. Il gol di oggi è tutto per lei”.
Ha la capacità di entrare e segnare nel finale. “In realtà questo è il primo anno in cui in Legapro segno da subentrato, l’anno scorso tutti i gol li ho fatti giocando dall’inizio. Quindi credo che sia una coincidenza. Quando il mister mi dice di entrare in campo, che sia l’85’ o l’87’ io do sempre il massimo perché ogni volta che entro in campo cerco di fare gol e di aiutare la squadra. Comunque ho giocato pochi minuti, tante presenze e pochi minuti, ho fatto tre gol. Sono contento però oggi era importante portare punti a casa, non ci siamo riusciti. Ma non bisogna rammaricarci e bisogna continuare a lavorare”.
King Udoh, attaccante del Gubbio, autore del gol del momentaneo 2-0 eugubino. “Ho avuto un’occasione importante, però sono stato poi bravo a fare gol dopo. Però è un gol mangiato e un po’ rosico. Però l’importante è che ho segnato poi nel secondo tempo”
Come descriverebbe il suo gol? “Bule (Bulevardi, ndr) ha fatto un gran tiro, c’è stata una bella parata del portiere, io sono andato perché speravo in una ribattuta e così è andata. Diciamo che sono stato bravo, ma anche fortunato a farmi trovare lì”.
Sui sette K.O. di fila in trasferta, ora interrotti. “Noi stavamo facendo male in trasferta, da due settimane ci eravamo messi in testa che dovevamo fare risultato a tutti i costi, non importava come, ma ci siamo riusciti. Stando compatti come squadra e lottando ognuno per l’altro”.
Era quindi più un problema di testa? “Secondo me sì perché a parte la trasferta di Sassari, dove non c’è stata partita, dove abbiamo sbagliato approccio, le altre le abbiamo perse, ma eravamo sono lì ed è girata male. Però l’importante è che oggi siamo riusciti a vincere in un campo difficile, contro una buona squadra, che sta facendo bene, ed è un punto di partenza per noi”.
L’anno scorso ha segnato in tutto quattro gol, complici anche alcuni problemi fisici, quest’anno è già a quota cinque. “Io penso partita dopo partita. Non mi metto obiettivi. Certo che un attaccante vuole segnare ogni domenica, poi se arriva bene, se non arriva cerco di impegnarmi in allenamento e in partita per fare ancora meglio”.
Simone Colombi, portiere del Rimini F.C. “Sicuramente prendere gol subito non aiuta, era successo anche in altre occasioni, ricordo Pescara e Pesaro, però lì siamo stati bravi poi a riprenderla, purtroppo non è sempre così. Oggi abbiamo fatto a mio avviso un brutto primo tempo, nella ripresa invece abbiamo accelerato un po’, forse meritavamo anche in qualche episodio il gol, poi con l’espulsione la partita è cambiata perché ovviamente è diventato tutto più difficile. Peccato poi aver preso il secondo gol, perché in queste partite se riesci a tenerla anche sull’1-0 per l’avversario hai tempo fino al 90°-95° per poterla almeno pareggiare, è chiaro che sotto di due gol e di un uomo è tutto più complicato”.
Oggi però avete concesso diverse occasioni al Gubbio. “Abbiamo concesso un po’ troppo rispetto al solito, sicuramente soprattutto nel secondo tempo forse per troppa voglia di volerla pareggiare. Però il calcio è questo, dobbiamo cercare intanto di non prendere gol perché penso che la nostra forza in quelle 12 partite in cui non abbiamo perso è sempre stato il fatto di essere compatti come squadra, saper soffrire insieme quando c’era da soffrire e poi ripartire bene. Nelle ultime due partite ci è mancato un po’ per tanti fattori. Adesso dobbiamo cercare di resettare per una settimana, staccare la spina e tornare poi qua a fine dicembre con la voglia giusta e l’energia giusta per fare un buon girone di ritorno”.
Nelle ultime due partite c’è stata una maggiore difficoltà da parte vostra nel trovare il gol e un maggior numero di palle gol concesse invece all’avversario. “Sicuramente le energie sono venute meno per via di questi due mesi molto intensi, quindi per forza di cose non potevamo star bene fisicamente. Però non deve essere un alibi: noi siamo consapevoli che se il calendario era così ci dovevamo adeguare. Anche perché se guardiamo a livelli alti le squadre che fanno la Champions League giocano ogni tre giorni tutto l’anno. Quindi non deve essere un alibi, però è ovvio che le energie non potevano essere le stesse di quindici-venti giorni fa. In più c’è l’avversario perché abbiamo trovato secondo me nell’Entella una squadra che ha dei valori importanti, questa sera il Gubbio che mi ha dato l’impressione di essere la classica squadra di categoria: molto aggressiva, che magari non gioca neanche un bel calcio, ma concreta. Sommando le cose abbiamo fatto due partite forse al di sotto del nostro standard degli ultimi due mesi”.
Le considera un’occasione persa per fare quello scatto in classifica per immaginare un girone di ritorno diverso? “Più che scatto io penso che ognuno debba ragionare partita per partita perché tutte le partita valgono tre punti, se pensiamo a come stavamo due mesi fa ultimi in classifica sembrava di dover scalare una montagna. La montagna l’abbiamo scalata, adesso abbiamo fatto due passi falsi, però dobbiamo riprendere dalla prossima il nostro cammino, indipendentemente dalla posizione in classifica, indipendentemente dall’avversario, perché dobbiamo mettere fieno in cascina il più possibile per rimanere distanti dalle posizioni dietro e nello stesso tempo cercare di scalare in avanti”.
Emanuele Troise, allenatore del Rimini F.C.: “Si chiude male l’anno, come non avremmo voluto assolutamente, come abbiamo cercato di rimediare a quella che è stata una partita come quella di Chiavari condizionata, questa non ha nessun tipo di alibi piuttosto che di condizionamenti. Nel primo tempo siamo stati lenti, siamo stati aggrediti e poco reattivi in quella che era una partita abbastanza prevedibile per l’avversario, per la tipologia di caratteristiche che ha. L’altro elemento su cui siamo venuti meno sono i dettagli, che in questa categoria fanno la differenza, vedi il primo gol, vedi il secondo gol che subiamo, chiaramente vanno a condizionare un po’ tutta l’inerzia, compresa la non capacità in quelle situazioni che abbiamo creato prima dell’espulsione di Semeraro per portare il risultato in parità, e l’espulsione chiaramente poi ha condizionato ulteriormente quella che poteva essere un’inerzia nell’insistere, dove la squadra comunque stava cercando di rimediare. Ma anche quello fa parte di lucidità, di mantenere la mente salda su tante situazioni, e non spendere energie. Perché, ripeto, gli equilibri sono molto sottili e oggi secondo me avremmo potuto fare qualcosa di più. Detto questo si va a casa a recuperare, approfitto per fare gli auguri a tutti, e ritorniamo più consapevoli di prima di quello che ci aspetta”.
La fanno più arrabbiare le diverse opportunità concesse al Gubbio oppure le occasioni non sfruttate dai suoi giocatori? “Ricordo che dopo il primo gol abbiamo concesso la seconda palla-gol a Udoh in uscita, tra Gigli e Langella, per un’imprecisione. Prendere gol al 10′ poi va a condizionare una situazione in cui ci si può trovare imprecisi, frettolosi, si perde lucidità. Però nel computo delle occasioni: tra quelle di Cernigoi, quella di Lamesta e quella rimasta sulla linea, io credo che in quel momento la squadra meritasse il pareggio. Perché poi bravo Colombi a tenerci in partita sull’1-0, meno bravi noi a non sfruttare tre occasioni importanti, e l’espulsione al 71′ ha condizionato ulteriormente quello che è stato poi il risultato finale”.
Rispetto alla gara con l’Entella questa sera il Rimini ha avuto diverse occasioni da gol, ma sono stati più gli errori delle cose belle che siete riusciti a fare. “Sono pienamente d’accordo e in merito a questo dobbiamo essere consapevoli, ma questo è figlio di un campionato equilibrato, che ci vuole tanto tanto sacrificio, tanto lavoro, tanta determinazione a costruire, e ci vuole poco poi a distruggere, perché la classifica è corta, perché in un niente puoi essere risucchiato. Oggi avevamo l’opportunità di proiettarci su altri discorsi. Si chiude il girone d’andata, c’è ancora molto tempo a disposizione, ma dobbiamo prendere atto di quello che è successo oggi: siamo ritornati in quella che è una classifica complicata in un certo senso e ci deve far pensare questo periodo vissuto insieme: abbiamo fatto tante cose buone e poi si può vanificare il lavoro in due partite. Quindi dobbiamo tornare consapevoli di quello che ci aspetta e ci dobbiamo provare al meglio”.
Quale sarà il programma in vista della pausa per le festività natalizie? “Domani mattina ci vedremo per fare tutte le valutazioni della ripresa che avverrà il 30, il pomeriggio, poi da lì si riparte fino alla partita del 6 (ad Arezzo, ndr)“.