Rimini-Fermana 1-0, Troise: “Gran primo tempo, ultimi 20′ da panico”


Le dichiarazioni al termine di Rimini-Fermana 1-0 (leggi notizia).
Emanuele Troise, allenatore del Rimini F.C.: “Era importante vincere, lo abbiamo fatto con merito per quanto riguarda il primo tempo, nel quale la squadra ha disputato una grande partita. Al di là di quelle che possono essere le occasioni che abbiamo creato e abbiamo sfruttato poco, però comunque siamo andati meritatamente in vantaggio. Il secondo tempo è da rivedere per atteggiamento, per mentalità, perché comunque stavamo buttando poi via tre punti importanti. Il portiere loro li ha tenuti in vita, ma noi comunque abbiamo sbagliato dall’approccio agli atteggiamenti alla qualità di gioco, è stato tutto l’insieme, nessuno escluso, e non dobbiamo commettere questi errori perché il campionato è ancora lungo, la classifica è ancora corta, siamo a tre punti dai play out. Quindi, ci teniamo stretto questo passo in avanti, ma dobbiamo lavorare con più continuità, con più costanza, perché il campionato è molto equilibrato, le altre squadre fanno punti, dobbiamo ragionare che il percorso sarà lungo, la stagione sarà lunga. Quindi bravi nel primo, poco bravi nel secondo”.
Come mai un cambio di registro così? “C’è l’avversario, come dico sempre, bravo poi a cambiare qualcosina. Ho pensato di mettere un centrocampista in più perché comunque i tre attaccanti non hanno lavorato come nel primo tempo. Prendevano campo, ma la sostanza non è cambiata perché se poi la qualità del gioco rispetto al primo tempo si abbassa di tanto, la mentalità di andare a far male, di andare e chiudere la partita si abbassa, allora viene fuori un avversario che è ancora in vita e che comunque ti crea quelle situazioni nelle quali, per demerito loro, oggi parliamo della vittoria del Rimini, perché sono stati imprecisi in situazioni molto pericolose, e dispiace, dispiace perché la fotografia poi che resta è quella degli ultimi venti minuti da panico, considerando le occasioni che hanno avuto. Però prenderemo questo secondo tempo per dire ai ragazzi ancora una volta che è un campionato aperto, e noi siamo in una situazione per cui non possiamo assolutamente, poi la partita si può pareggiare, si può perdere, si può vincere, ma in termini di atteggiamento non possiamo concedere quello che abbiamo concesso nel secondo tempo”.
Era successa una cosa simile nel finale di Pescara. “È una partita diversa quella di Pescara, completamente diversa in termini di forza dell’avversario, perché quella era la quarta partita che si giocava in pochi giorni. Questa è diversa per forza dell’avversario, senza nulla togliere alla Fermana, per come l’avevamo impostata nel primo tempo, per le occasioni, per gli spazi che c’erano anche nel secondo, perché, ripeto, poi parte da lì, parte da non sfruttare situazioni che avrebbero potuto portarci sul doppio vantaggio, poi da lì abbiamo fatto qualche corsa in meno. Non sono d’accordo che sia come il finale di Pescara. Abbiamo chiuso a Vercelli secondo me in crescita mentale e di spirito, oggi abbiamo fatto un passettino indietro, soprattutto nel secondo tempo. Poi ci teniamo stretti questi tre punti perché per noi sono ossigeno, ma la dobbiamo sfruttare perché sia da esempio”.
Quindi è un caso che quando escano i tre riferimenti d’attacco tendiate un po’ ad abbassarvi? “No, perché è partito da lì: è partito da Morra, è partito da Cernigoi, è partito da Lamesta, che nel secondo tempo non hanno approcciato come nel primo, assolutamente no, hanno smesso di rincorrere, hanno smesso di dare qualità al gioco. Siamo stati un po’ superficiali in tutte le zone del campo, quindi poi chi è entrato si è allineato a quello che è stato secondo me un secondo tempo sottotono, e quindi non si tratta di chi gioca e chi non gioca, è la squadra”.
Sotto pressione la difesa ha comunque tenuto, chiudendo per la quinta volta tra campionato e coppa con la porta inviolata. “Ma i giocatori avversari hanno sbagliato gol importanti, è stato demerito dell’avversario: hanno avuto forse anche un’occasione a porta vuota. La buona sorte in questo momento ci ha accompagnato, perché hanno creato occasioni pulite, oltre al merito di Colombi per alcuni interventi. Abbiamo in qualche modo difeso il risultato di una partita che sarebbe potuta tranquillamente finire in pareggio, ma fortunatamente per noi l’abbiamo portata a casa”.
Tomas Lepri, difensore del Rimini F.C. “Sicuramente nel primo tempo abbiamo gestito la palla molto meglio e nel secondo tempo è mancato quello. Si è visto”.
È partito altissimo, si sente quasi un attaccante aggiunto? “Faccio quello che mi chiede il mister”.
Martedì sera tornerà da avversario a Cesena per il turno di Coppa Italia. “Sì, è una partita per me sicuramente più sentita delle altre, però allo stesso tempo ora sono un giocatore del Rimini e mi concentro su ogni partita con la squadra, non guardando l’avversario”.
Si aspettava di trovare così tanto spazio nel Rimini? “No, perché è il mio primo campionato tra i grandi alla fine perché gli anni passati sì ero con la prima squadra, però mi allenavo, andavo in panchina e poi andavo a giocare in Primavera. Quest’anno mi ero dato un obiettivo di venire qua, di provare a trovare spazio, fortunatamente l’ho trovato il prima possibile, e ne sono felice”.
La sua crescita è costante, anche da esterno di difesa. “L’altezza può ingannare per il ruolo, però in allenamento faccio quello che mi chiede il mister, cerco di migliorare da terzino, da centrale, l’importante per un giovane è giocare, poi dove va bene tutto”.
Claudio Morra, attaccante del Rimini F.C.: “Sono contento del gol e soprattutto del risultato, poi anche del primo tempo perché abbiamo fatto un ottimo primo tempo”.
Sono sette i suoi gol in campionato. “Sì, sono sette. È una buona media, sono contento”.
Il peso di questi tre punti? “Sicuramente questi tre punti erano determinanti perché un mese fa eravamo lì noi, ci aiuta a continuare il nostro cammino, pian piano dobbiamo vedere dove possiamo arrivare. Sono punti pesantissimi oggi”.
Restano però negli occhi quei venti minuti finali in cui avete rischiato forse più del dovuto. “Avevamo avuto tante occasioni, sicuramente se fossimo andati sul 2-0 sarebbe stata una partita diversa. È ovvio che quando una partita è sull’1-0 e mancano dieci minuti può succedere di tutto. Però siamo stati solidi, siamo stati, come ultimamente stiamo facendo, capaci di soffrire ogni tanto e quindi è anche un punto positivo questo”.
Stefano Protti, allenatore della Fermana F.C. “Sicuramente abbiamo cambiato qualcosa, nonostante questo non abbiamo fatto sicuramente un buon primo tempo, anche per molti meriti del Rimini, che ha fatto veramente un primo tempo importante, con giocatori di qualità. Poi sicuramente nel secondo tempo abbiamo fatto decisamente meglio, e forse si meritava qualcosina di più”.
Due punti in otto partite da quando è tornato alla guida della Fermana. Si aspettava un bottino maggiore? “Io quando preparo una partita mi aspetto sempre di vincerla. Poi ci sono le incognite di ogni gara, sapevo le difficoltà che avrei trovato perché la squadra bene o male la conoscevo perché l’avevo vista, le difficoltà erano tante, sono stati cambiati parecchi interpreti della squadra che avevamo l’anno scorso, perciò ero pronto ad un’annata molto in salita”.
Ogni domenica la classifica della Fermana peggiora perché le dirette concorrenti fanno punti. Con quale stato d’animo si lavora? “Si lavora per migliorare, cercare di fare le cose meglio che si può ogni settimana. È quello che stiamo facendo. Delle volte ci riesci, delle volte no. Oggi sicuramente abbiamo fatto secondo me un buonissimo secondo tempo contro una buona squadra. Perciò dobbiamo ripartire da quello che possiamo migliorare, non è che possiamo guardare gli altri risultati se noi non facciamo mai punti. Noi dobbiamo guardare noi stessi, dobbiamo cercare di invertire questo trend che è negativo da troppo tempo, ma non è facile perché poi quando le cose non vanno bene non hai neanche un pizzico di fortuna, perché penso che questa sera con un pizzico di fortuna un pareggio l’avremmo portato tranquillamente a casa, soprattutto per il secondo tempo”.
Si pensa già al mercato di riparazione, ma il futuro è già adesso. “Io penso a preparare le partite a livello settimanale, cerco di dare tutto me stesso per cercare di far rendere questa squadra nel migliore dei modi, qualche partita ci si riesce, qualche partita no. Poi non mi devo mai dimenticare del valore della rosa di tutte le squadre che andiamo ad affrontare: se abbiamo il budget nettamente più basso di tutte le 60 squadre della LegaPro un motivo c’è, e perciò anche quando si fanno le cose al cento per cento, secondo noi bene di quello che possiamo ottenere, è probabile che le partite si possano perdere”.
Perché la difesa a tre? “Per una serie di circostanze, perché avevamo i tre attaccanti che non hanno fatto tutti gli allenamenti della settimana, anzi ne hanno saltato un paio abbondanti tutti e tre i giocatori. Ieri sera avevamo preparato anche una situazione di giocare a tre inizialmente, abbiamo avuto Pinzi con 38 di febbre, l’abbiamo portato dietro per onor di firma perché a livello di cambi anche con i ragazzini eravamo corti. Anche per giocare con due attaccanti, poi Curatolo è un ragazzino che è portato secondo me a giocare con due attaccanti e non con tre, abbiamo variato per questa situazione che la squadra prima che arrivassi io aveva spesso effettuato. Però non credo che sia una situazione di modulo, è un po’ il momento, la testa, l’adrenalina. Perché se no non fai un secondo tempo come abbiamo fatto oggi, quando ci siamo liberati di tanti pensieri abbiamo fatto un secondo tempo buono secondo me”.
Christian Langella, centrocampista del Rimini F.C.t “Oggi i tre punti erano fondamentali, abbiamo fatto un gran primo tempo, nella ripresa siamo un po’ calati. È una questione che dobbiamo migliorare e la miglioreremo di settimana in settimana, cercando di continuare a proporre lo stesso gioco che abbiamo fatto nei primi 45 minuti anche nei secondi”.
Il centrocampo del Rimini sembra aver trovato i giusti meccanismi. “Secondo me abbiamo migliorato a livello di squadra la fase difensiva, al di là del centrocampo, riusciamo ad essere più compatti, più corti, questo aiuta sia noi centrocampisti che i difensori a fare meglio”.
Nel giro di un mese avete cambiato rotta, restano però delle zone d’ombra a questa squadra. È una questione fisica o mentale? “Credo sia più una questione mentale perché allenarci ci alleniamo forte, siamo pronti per fare 90-95 minuti forte. Credo sia più una questione mentale, magari nel secondo tempo la squadra in svantaggio dà il tutto per tutto, si alza un po’, e noi che siamo in vantaggio ci abbassiamo, anche per la paura di prendere gol. Questo dobbiamo cercare di migliorarlo, di continuare a giocare come abbiamo fatto nei primi 45 minuti”.
Anche perché per 80 minuti non avete in pratica rischiato niente, poi nel finale avete rischiato di vanificare tutto. “Sarebbe stato un peccato per le occasioni che abbiamo avuto soprattutto nel primo tempo, ma anche nel secondo tempo, mi ricordo la parata che ha fatto il portiere su Lamesta, sarebbe stato un peccato prendere gol nei minuti finali. Però, dobbiamo migliorarli quei venti minuti, c’è poco da fare”.