Concessioni. Legacoop: incertezza mette a rischio il modello turistico romagnolo

“L’incertezza sulle concessioni balneari mette a rischio il modello turistico emiliano-romagnolo: aperto, accessibile, a prezzi popolari, innovativo e organizzato, con un sistema di salvamento tra i migliori al mondo“. A dirlo sono il presidente di Legacoop Romagna Paolo Lucchi e il responsabile cooperative balneari Stefano Patrizi. In una nota congiunta, i due ricordano la scadenza del 31 dicembre prossimo dopo la quale sono previste le evidenze pubbliche. Ma, spiegano, per accompagnare la transizione serve una decisa guida nazionale, concertata con il settore. “Spetta al Governo e al Parlamento definire una normativa certa, che difenda le straordinarie caratteristiche della nostra riviera” dicono. Lucchi e Patrizi evidenziano poi il rischio che, senza guida, ogni Comune finisca per produrre un sistema di evidenze pubbliche a sua completa discrezione creando “ancora più confusione, incertezza e disparità di trattamento tra località ed imprese“. “Le pubbliche amministrazioni locali – proseguono i vertici di Legacoop –, penalizzate dalla scarsità di personale, rischiano di dover affrontare un’enorme mole di lavoro nuovo e complesso in pochissimi mesi mettendo in gravissima difficoltà se stessi e le imprese“. Lucchi e Patrizi invitano “tutti gli interlocutori istituzionali ed associativi romagnoli” a fare “squadra per evidenziare l’inaccettabile e perseverante assenza di un indirizzo governativo in materia, in grado di tutelare il nostro caratteristico sistema turistico balneare, fatto di piccole e piccolissime imprese familiari, lavoro e tantissima organizzazione innovativa“.
Legacoop teme poi che possano scomparire “le Cooperative tra stabilimenti balneari e tra lavoratori” che “garantiscono da sempre uno dei sistemi di salvamento più sicuri e all’avanguardia a livello internazionale. Anche nel corso dell’estate 2023 hanno confermato di essere uno dei tratti peculiari e competitivi della nostra offerta turistica. Le cooperative stesse hanno investito, nel solo 2023, 6 milioni di euro, assumendo 300 marinai di salvataggio e allestendo 250 torrette sulla spiaggia. Senza la necessaria coesione territoriale, e cioè senza regole comuni e condivise sulle concessioni di spiaggia, che ci contraddistingue, questo sistema è a rischio“.
Già dall’autunno, conclude la nota congiunta, “è quindi fondamentale l’impegno di attivare un confronto istituzionale per un deciso rafforzamento della concertazione istituzionale ed associativa, che l’assessore al Turismo della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini, ha assunto nell’ultimo Comitato di coordinamento per l’Ordinanza balneare. Ci auguriamo che a breve anche le rappresentanze del Governo, ed i parlamentari locali, sappiano scegliere di confrontarsi con tutti i protagonisti della nostra offerta turistica, a partire da coloro che da sempre valorizzano quella romagnola“.