Una morte inattesa che strappa alla città di Riccione l’imprenditore Attilio Cenni. Cenni, 74 anni, è deceduto nel pomeriggio di lunedì 17 luglio. Figlio dell’ex sindaco Biagio, oltre a portare avanti le sue attività lavorative, anche nelle imprese familiari come nel Grand Hotel Des Bains, aveva una profonda passione politica, dettata dall’amore per la sua città. Era stato anche assessore durante una delle giunte Pierani. Lo scorso anno si era affacciato nuovamente alla scena politica cittadina: aveva deciso di candidarsi a sindaco presentando un suo programma elettorale, anche se non aveva poi formalizzato la sua candidatura. Era un grande appassionato di mare e di navigazione. Uno degli ultimi sogni coltivati era quello di portare il polo sulla spiaggia riccionese. Una squadra in rappresentanza della perla verde aveva gareggiato, sotto il suo sguardo attento, durante una competizione invernale a Cortina.
Lascia cinque figlie di cui era profondamente orgoglioso. Tanti i messaggi di cordoglio che stanno riempiendo i social riccionesi nelle ultime ore. Alla famiglia di Cenni la vicinanza della redazione di Newsrimini.it
Domani (mercoledì) dalle 9 alle 19 sarà allestita la camera ardente all’ospedale di Riccione mentre giovedì dalle 9 alle 16 sarà nella sala del Consiglio Comunale con i picchetti d’Onore. Dalle 15 alle 16 sarà celebrato il rito civile, sempre in Comune.
alcuni dei messaggi giunti alla redazione:
“Quando penso ad Attilio Cenni lo collego a due momenti importanti” ricorda Roberto Corbelli Presidente di CNA Riccione ”Il primo nel 1991 quando nacque Riccione Moda Italia, il concorso per giovani talenti, con Attilio Assessore alla Pubblica Istruzione, il secondo nel 2010 quando abbiamo creato il tavolo di lavoro “Riccione Il futuro è..” .
In tutte le due le occasioni Attilio è stato “portatore sano” di idee e di visioni. Abbiamo collaborato su vari progetti e tutte le volte ho apprezzato il suo modo di guardare al futuro con idee e progetti innovativi e con una domanda fissa: cosa possiamo fare la città? Ciao Attilio, cercheremo di fare tesoro del tuo entusiasmo”.
il senatore Marco Croatti
Mi unisco al cordoglio di tutta la città di Riccione per la scomparsa di Attilio Cenni. Da imprenditore e da amministratore pubblico ha dimostrato quanta passione si può dedicare al proprio comune e alla propria comunità e anche che impegno e dedizione sono il modo più bello per esprimerne tutto l’amore e l’affetto che si provano per la propria terra.
Sincere condoglianze alla famiglia.
Edmo Vandi, giornalista
Quando mi incontrava si illuminava nel ricordo di suo padre Biagio con il quale avevo collaborato per oltre un decennio all’interno dell’Amministrazione Comunale. Era fuori da questo mondo di lotte, tensioni, invidie. Era buono. Abbiamo avuto molte cose in comune, non era un saccente. Chiedeva consigli e pareri, lui così addentro nel mondo dell’imprenditoria. Gli abbiamo voluto bene in tanti, ci è venuto meno un amico, un riferimento a cui rivolgerci per un aiuto, una collaborazione di ogni genere in tante occasioni della vita. La notizia ci ha lasciato increduli, perduti,
consapevoli che d’ora in poi non avremo più quella voce sempre affidabile e gentile che ci rispondeva pronta ad ogni nostra chiamata al telefono. Ciao Attilio, con te finisce un’ era che dava positività e fiducia alla mia vita.
Sergio Pizzolante, ex parlamentare
Attilio Cenni ciao! Solo questa mattina ho capito che aveva 74 anni. Pensavo avesse qualche anno più di me ma non tanto. Lo pensavo per intuito, più che altro. Come vitalità era più giovane. Molto più giovane. Se n’è andato, così.
L’avevo visto qualche giorno fa, durante la passeggiata mattutina in viale Ceccarini. A pensarci bene io Attilio Cenni l’ho visto, negli anni, quasi sempre in centro a Riccione fra una passeggiata e l’altra. Lui ci stava come a casa lì in centro. Nel dialetto della mia città, Lecce, si direbbe: se spapariscia… Cioè lui stava nelle giuggiole lì in centro. Si accomodava, si adagiava gioioso, stava nel suo liquido amniotico, lì in centro, stava come un bambino nella pozzanghera. Lui si spaparisciava…nella sua Riccione. Non credo di aver conosciuto un riccionese più riccionese di lui.
Per il riccionese Riccione è il centro del mondo, dove tutto ruota, dove tutto inizia, dove tutto succede prima. È vero, è successo, non succede più da un po’, ma il riccionese vive come se fosse così per sempre. È un eterno spaparisciarsi.
Così era Attilio, così l’ho capito io. Con giudizio eh, perché era un imprenditore importante, aveva una visione, ma era un giudizio colorato di entusiasmo. Era un giudizio sempre in volo verso qualcosa. Il suo ultimo volo voleva essere verso lo scranno che era stato di suo padre. Lo voleva fortemente, fortissimamente. Sindaco di Riccione. Lui avrebbe dato tutto. Tutto. Lo vedevo. Lo sentivo. Era il sogno della vita. Venne da me. Dopo alcuni approcci telefonici la mattina presto. Mi voleva come suo consigliere, a guida della sua campagna elettorale. Addirittura. Mi diceva che quasi tutti stavano con lui. Non mi risultava. Ma non diceva il falso. Succedeva che quasi tutti davanti al suo entusiasmo gli dicevano di si. Ma non era vero. Lui cercò me perché avevo vinto a Rimini diceva e con lui si poteva vincere anche a Riccione. Perché, pur essendo io vissuto in un mondo diverso dal suo, bontà sua, mi dimostrava una considerazione ed una stima esagerata.
Anche troppo generosa. Gli dissi di no. Perché non ne avevo più voglia. Perché impegnato con altro. Perché sapevo che coloro che gli dicevano di si erano per il no. Ma tutte le mattine arrivano messaggi e note. Qualche consiglio gliel’ho dato. Ma ero per il no. Parlo del mio coinvolgimento. Non me ne volle mai. Lo incontravo in viale Ceccarini e mi salutava come se gli avessi detto si.
Questo era anche Attilio Cenni. Ciao.
Fabio Galli, ex assessore a Riccione
Attilio amava visceralmente Riccione. Un amore che arrivava secondo solamente rispetto a quello per le sue figlie. Attilio amava il mare, il porto, la spiaggia; trasudava riccionesita’ come pochi.
È stato imprenditore e anche amministratore, con un valore che ci teneva sempre a rimarcare: il ruolo del pubblico, soprattutto in ambito scolastico e sanitario. Da qualche anno le telefonate tra noi erano frequenti, sempre lunghe e divertenti; chiacchierate mai banali. Riccione perde un figlio che la amava come pochi sanno fare.
Ciao caro Attilio, ora naviga nel mare dell’infinito e riposa in pace