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tra nuovi rialzi

Benzina. Confermato obbligo di esporre prezzi. Federconsumatori: intervenire su accise

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 29 lug 2023 10:23
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È di oggi la notizia del respingimento, da parte del Tar del Lazio, della sospensiva dell’obbligo di esporre il cartello del prezzo medio dei carburanti, che quindi dovranno campeggiare nei distributori interessati dal primo agosto. “Una misura importante in direzione della trasparenza e della corretta informazione ai consumatori – spiega Federconsumatori Rimini – che abbiamo sostenuto fin dal primo momento, avendone discusso anche all’interno dei tavoli che hanno portato al Decreto carburanti.

Trasparenza quanto mai necessaria e urgente, soprattutto alla luce dei recenti rialzi: Quotidiano energia rileva la benzina a 1,895 euro al litro e il gasolio a 1,743 euro al litro. Prezzi eccessivamente e pericolosamente elevati rispetto al livello a cui si dovrebbero attestare”.

Secondo i dati dell’Osservatorio Federconsumatori, che tengono conto sia dell’andamento delle quotazioni dei prodotti petroliferi, sia dell’andamento del cambio Euro/Dollaro, la benzina oggi dovrebbe costare almeno 6 centesimi di meno al litro.

“Questo comporta un aggravio annuo, in termini diretti, per ciascun automobilista che effettua un rifornimento di 2 pieni al mese, di 72 euro nel caso della benzina. A ciò si aggiungono le gravi ricadute indirette che gli aumenti dei carburanti determinano sull’andamento dei prezzi dei beni (trasportati per oltre l’86% su gomma) e dei servizi, che secondo le nostre stime ammontano a circa 63 euro annui di spesa in più per famiglia. Aumenti che, visto il periodo “caldo” in cui avvengono, senza alcuna giustificazione, appaiono studiati ad hoc alla luce delle partenze estive. Per questo ben venga l’esposizione dei prezzi medi, che però devono essere accompagnati da severi controlli a tappeto affinché non vi siano allineamenti al rialzo”.

Conclude Federconsumatori: “Sul fronte della tassazione sui carburanti, è necessario operare una profonda rimodulazione delle accise, imponendo una limitazione al loro oscillamento, nonché attuare lo scorporo dell’accisa dall’applicazione dell’IVA sui carburanti: meccanismo da noi sempre contestato, che dà luogo ad una vera e propria tassa sulla tassa, del tutto inaccettabile.”