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Quali e quante risorse?

Alluvione. Confagricoltura: i campi non attendono i tempi della burocrazia

In foto: Carlo Carli all'assemblea nazionale Confagricoltura
Carlo Carli all'assemblea nazionale Confagricoltura
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 13 lug 2023 12:24
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L’emergenza alluvione è una spada di Damocle sulla testa degli agricoltori romagnoli. Lo ha detto Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, nell’Assemblea generale nazionale in corso a Roma. “Il fattore tempo – ha spiegato Carli – sta diventando sempre più stringente: ci serve capire in che tempi potranno arrivare le risorse, sia quelle promesse sia quelle aggiuntive di cui ci sarà sicuramente bisogno, e su quali strumenti potrà effettivamente contare l’agricoltura. I campi non aspettano i tempi della burocrazia, ci sono tanti danni a cui gli agricoltori devono far fronte, danni che possono compromettere il futuro di un intero settore”. Confagricoltura ha incontrato nei giorni scorsi il Commissario alla ricostruzione, il Generale Figliuolo, avanzando proposte per poter indennizzare le aziende colpite. “Ci aspettiamo un segnale concreto, anche dagli emendamenti che sono stati presentati e che verranno votati nei prossimi giorni – aggiunge Alberto Mazzoni, presidente della Consulta di Confagricoltura Forlì, una delle zone maggiormente colpite – Nel dibattito delle ultime settimane abbiamo visto come siano entrati nella lista degli interventi presentati dagli enti locali, azioni che paiono poco correlate agli eventi alluvionali: chiediamo alla struttura commissariale di verificare le richieste di parte pubblica e di non disperdere risorse preziose. I privati e le aziende aspettano con ansia di sapere su quale supporto, economico e non, possono contare. Le necessità sono tante, in ballo ci sono miliardi di euro, trovarli non sarà facile e bisogna individuare con attenzione le priorità per far ripartire il sistema economico e quello agricolo. La presenza del Generale Figliuolo sul territorio ci fa ben sperare, parallelamente confidiamo che in Parlamento vengano recepiti emendamenti che potrebbero aiutare il mondo agricolo colpito da frane e alluvioni. Per noi è fondamentale che anche i fabbricati strumentali all’attività agricola, così come le strutture e i terreni vengano ricompresi nei ristori della ricostruzione; così come gli interventi di ripristino dei danni generati da frane e smottamenti a cui diverse aziende agricole hanno iniziato a far fronte con risorse proprie. Poi – conclude Mazzoni – ci sono i danni su frutteti e vigneti: ci saranno impianti da estirpare e reimpiantare, operazioni molto onerose e impattanti sui bilanci aziendali, ma fondamentali per garantire la produttività futura dell’azienda agricola. Anche queste devono essere comprese nel sostegno governativo”.