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dal 7 al 16 luglio

Enough not enough. Presentato a Bologna il 53esimo Santarcangelo Festival

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
gio 25 mag 2023 18:23 ~ ultimo agg. 18:52
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E’ stata presentata questa mattina a Bologna la 53ma edizione di Santarcangelo Festival che si svolgerà dal 7 al 16 luglio 2023. Il claim enough not enough indica una possibilità di mettersi in discussione confrontandosi con il mondo in cui viviamo. Partendo dalle proposte artistiche in programma, enough not enough intende indagare i nostri limiti di consenso e i punti critici che provocano il dissenso, preludio di ogni vero cambiamento.
40 tra performer, gruppi e compagnie per un totale di 96 repliche tra teatro, danza, musica, arte visiva e discipline trasversali. La rassegna multidisciplinare diffusa a Santarcangelo di Romagna, per il secondo anno diretta da Tomasz Kireńczuk, intende trasformare per dieci giorni il borgo medievale in una “città-festival”.

Tra i nomi internazionali più conosciuti, c’è la performer, regista e autrice francese Rébecca Chaillon, per la prima volta in Italia con Whitewashing, termine che definisce la pratica di far recitare ad attori bianchi i ruoli di personaggi appartenenti ad altre etnie. Con The Divine Cypher, la ricercatrice, coreografa e performer brasiliana residente in Francia Ana Pi conduce, invece, una ricerca poetica e politica sui balli tradizionali di Haiti. Residente a Berlino, Ligia Lewis è autrice e performer di A Plot/A Scandal, che debutta in prima nazionale: la domanda guida dello spettacolo è chi sia il destinatario del piacere e della fantasia scatenati da uno scandalo. Un ritorno, dopo la partecipazione al Festival nel 2017, anche quello dell’artista e performer canadese Dana Michel, che questa volta propone Cutlass Spring: un manifesto e allo stesso tempo un’etnografia della consapevolezza sessuale. Il linguaggio del corpo è al centro anche di Nulle part est un endroit, una “conferenza danzata” con cui l’interprete e coreografa francese Nach racconta e mostra l’origine, lo stile e l’espressività del krumping, una danza urbana afro-americana nata nei primi anni 2000 a Los Angeles. È socio-politico lo sguardo del performer, musicista e artista visivo tedesco Julian Hetzel che, in collaborazione con la performer sudafricana Ntando Cele, immagina professioniste africane che ricevono acqua in cambio di lacrime e una paradossale importazione di acqua potabile dalle regioni subsahariane verso l’Europa: SPAfrica è una performance che ci fa riflettere sullo sfruttamento delle risorse naturali ed emotive che caratterizza il capitalismo neoliberale. Rather a Ditch – Gallery version di Clara Furey è un esperimento di danza esistenziale che sonda i confini porosi tra la vita e la morte. Un lavoro ipnotico che propone di scivolare da uno stato all’altro ed esplorare paesaggi interiorinella stanza immaginata dall’artista visiva Caroline Monnet.

Accanto alle personalità più affermate, un gran numero di giovani performer porteranno i loro spettacoli per la prima volta in Italia.

Santarcangelo Festival 2023 ospiterà anche un’importante novità, ossia la prima edizione di DanzER, un progetto per la promozione internazionale della danza contemporanea dell’Emilia-Romagna. Questa edizione del Festival ospiterà infine il Laboratorio itinerante di giornalismo culturale in Romagna organizzato da Altre Velocità, che vedrà una giovane redazione misurarsi con pratiche e teorie del giornalismo culturale e della critica teatrale.

Tornare a vivere la magia del Festival è quello di cui abbiamo bisogno – dichiara la sindaca di Santarcangelo, Alice Parmadopo le difficoltà che abbiamo vissuto a causa del maltempo. La capacità del Festival di esplorare attraverso l’arte le più attuali tematiche del contemporaneo, non ultima quella ambientale, offre al pubblico non solo una preziosa occasione di riflessione al di fuori della frenesia quotidiana, ma una vera e propria esperienza immersiva che trasforma la città nei dieci giorni della manifestazione. Alle compagnie che abiteranno gli spazi di Santarcangelo va quindi il nostro benvenuto e ringraziamento per quello che sapranno regalarci durante il Festival”.

Anche quest’anno scegliamo di supportare con entusiasmo Santarcangelo Festival – afferma Giuseppe Gagliano, Direttore Centrale Comunicazione e Relazioni Esterne del Gruppo Hera –  a conferma del suo valore culturale e della capacità di coinvolgere linguaggi trasversali e multiculturali. Un’edizione ricca e articolata che rinnova visione e sperimentazione creativa, affidando alle arti performative una missione importante: suscitare la riflessione sulle diversità, sull’inclusione e sull’importanza di progettare un futuro più equo per tutti. Prospettive e impegno sociale che ci accomunano al Festival e che la nostra multiutility si impegna quotidianamente a perseguire, generando valore condiviso per il territorio e le comunità servite”.

Confronto, coesistenza e identità sono sicuramente concetti chiave per un futuro equo e inclusivo. Il tema, con cui si presenta quest’anno il Festival, apre a una serie di interrogativi – commenta Amalia Maggioli, Consigliere Delegato Commerciale, Marketing, Estero del Gruppo Maggioli che vogliono essere un prezioso stimolo, non solo per la condivisione di nuove prospettive, ma anche e soprattutto per la costruzione di nuove realtà. Il consolidato rapporto che ci vede al fianco di Santarcangelo Festival da anni, conferma l’importanza che il Gruppo riserva alle persone, alle comunità, al territorio e alla cultura, in particolar modo in ottica di sviluppo futuro. Per Maggioli lo sviluppo è spesso collegato alla digital transformation, al concetto di smart city e inclusione digitale, perché sono la nostra passione e il nostro business, ma alla base di tutto c’è la relazione umana, un senso di cittadinanza e di community che pervade gli spazi. Inoltre, l’attenzione che il Festival riserva al tema della sostenibilità, con il dichiarato impegno volto a ridurre sprechi e consumi attraverso un approccio responsabile, è in linea con la politica di sostenibilità portata avanti con vigore dal Gruppo Maggioli. Siamo parte essenziale di un ecosistema sociale, ambientale e digitale in cui deve vigere il rispetto dei diversi punti di vista e in cui la connettività è uno strumento di maturità sociale. L’arte è uno splendido modo per fissare e divulgare concetti fondamentali, di questo siamo grati al Santarcangelo Festival che se ne fa promotore a livello internazionale”.