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il gip: resta in carcere

L'uomo che ha rapinato l'87enne chiede perdono: "Non volevo farle del male"

In foto: la Volante della polizia davanti al tribunale di Rimini
la Volante della polizia davanti al tribunale di Rimini
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 26 apr 2023 14:57 ~ ultimo agg. 27 apr 15:25
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“Mi dispiace, non volevo farle del male, non era mia intenzione… Non mi sono reso conto che si era aggrappata al finestrino”. Dal carcere dei Casetti di Rimini, dove è rinchiuso da domenica, il 38enne napoletano che sabato scorso ha rapinato una donna di 87 anni di Novafeltria nel parcheggio del centro commerciale “Le Befane”, chiede perdono. Questa mattina, alla presenza del suo difensore, l’avvocato Giordano Varliero, ha fornito al gip del tribunale di Rimini, Manuel Bianchi, la sua versione dei fatti, che però contrasta con quanto emerso dai filmati delle telecamere di videosorveglianza e con quanto affermato da un testimone in particolare. Ecco perché il giudice ha deciso che il rapinatore debba restare in carcere.

Il rapinatore, considerato un professionista dei reati di strappo, era tornato libero nel giugno scorso. E’ senza fissa dimora e disoccupato. Sabato, dopo aver rubato una Fiat 500L a Castel Maggiore (in provincia di Bologna), ha raggiunto Rimini e si è diretto alle Befane, a suo dire per cercare lavoro. Una volta uscito si è imbattuto nell’anziana, intenta a caricare la spesa in auto. Così le si è affiancato e con una mossa fulminea ha afferrato la borsa appesa al carrello. Poi è risalito a bordo della 500L rubata ed è ripartito nonostante l’87enne si fosse aggrappata al finestrino anteriore lato conducente, rimasto aperto, per cercare di riprendersi la borsa, come ha riferito un testimone. Una circostanza, questa, che sarebbe confermata anche dalle immagini – seppur di scarsa qualità – delle telecamere posizionate nel parcheggio. “Non mi sono reso conto di averla travolta con la macchina – ha spiegato il campano questa mattina – forse perché si era aggrappata al finestrino posteriore”. L’anziana, che ha riportato un serio trauma cranico, è ancora ricoverata nel reparto di Medicina d’urgenza dell’ospedale Infermi di Rimini. La prognosi resta riservata ma i medici parlano di un’evoluzione positiva del quadro clinico.

La Squadra Mobile di Rimini, diretta dal vice questore aggiunto Dario Virgili, aveva fermato il 38enne nella giornata di domenica, con il supporto dei colleghi della Stradale della Sottosezione di Pescara Nord, sulla A14 mentre risaliva lo Stivale a bordo dell’auto rubata e con indosso gli stessi vestiti. Un’indagine lampo, quella condotta dagli investigatori della questura di Rimini, basata sulle immagini dell’impianto di videosorveglianza delle Befane. Le telecamere, infatti, avevano rilevato più volte nell’arco della mattinata, sia in entrata che in uscita dal parcheggio, la targa della 500L. L’estrapolazione, poi, dei fotogrammi del viso del sospettato ha permesso ai poliziotti di inserirli nell’apposita banca dati. Dal confronto con persone già fotosegnalate si è arrivati all’identità del campano. Il passo successivo è stata l’identificazione dell’utenza telefonica a lui in uso, sulla quale sono stati effettuati accertamenti tecnici per risalire al suo posizionamento.

La sera della rapina il 38enne campano ha fatto perdere le proprie tracce in provincia di Barletta, in Puglia. Il mattino seguente, invece, il segnale del suo smartphone lo dava nuovamente in viaggio verso Pescara, sulla A14, dove poi è stato bloccato. Dall’analisi del telefono, infine, è emersa anche una chat in cui il rapinatore confida ad un parente la paura che la polizia o i carabinieri lo possano arrestare. Un presentimento diventato realtà.