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inseguimento a rimini

Ladri di marmitte fuggono all'alt della polizia, due agenti feriti

In foto: La Punto dei fuggitivi e la vettura della Polstrada
La Punto dei fuggitivi e la vettura della Polstrada
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 26 apr 2023 15:46 ~ ultimo agg. 27 apr 12:01
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Davanti all’alt della polizia Stradale di Riccione hanno accelerato innescando un pericoloso inseguimento per le strade di Rimini. La fuga, avvenuta nella mattinata di lunedì scorso, 24 aprile, si è conclusa con due agenti feriti (per entrambi una prognosi di 7 giorni), due auto incidentate (quella dei fuggitivi e un’altra parcheggiata) e un 26enne rumeno, residente a Modena, arrestato per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. I due complici che erano con lui, invece, sono riusciti a far perdere le loro tracce.

L’altra mattina, verso le 11, la pattuglia della Stradale intima l’alt sulla Statale 16 ad una Fiat Punto con a bordo tre persone. L’utilitaria, anziché fermarsi per il controllo, accelera e imbocca via della Grotta Rossa in direzione del centro abitato Rimini, inseguita dalla Polstrada. Nel tentativo di seminare i poliziotti, la Punto svolta contromano in via Carlo Leoni, poi arriva in via Covignano e ritorna sulla Statale a tutta velocità rischiando più volte la collisione con altri veicoli.

Tallonata sempre dalla Polstrada, la Punto, che nel frattempo si era nuovamente immessa in via Covignano, termina la propria corsa in via Fontemaggi. E lì che i tre occupanti si lanciano dall’auto in corsa, che prosegue la propria marcia fino a schiantarsi contro una vettura parcheggiata. Due di loro riescono a scappare, il terzo (il 26enne rumeno) invece viene bloccato dagli agenti. Ne nasce una violenta colluttazione con lo straniero che rifila calci e pugni ai due poliziotti, rimasti contusi e successivamente trasportati in pronto soccorso. Nella Punto vengono recuperati dei catalizzatori per auto rubati e gli attrezzi da scasso. Una pratica, quella di rubare marmitte, sempre più in voga, che si spiega con la presenza nei catalizzatori di metalli preziosi, primo tra tutti il palladio, un sottoprodotto di nichel e platino che ha un valore al grammo superiore ai 65 euro, ma anche di rodio e platino, metalli ancora più preziosi.

Il rumeno questa mattina è stato processato a Rimini per direttissima. Il suo legale ha chiesto i termini a difesa e il giudice, che nel frattempo lo ha rimesso in libertà, ha disposto nei confronti del 26enne l’obbligo di firma a Modena tre volte alla settimana.