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venerdì 19 aprile 2024
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Al Palazzo del Turismo

"Salite e volate", i grandi campioni danno spettacolo anche sul palco

di Icaro Sport   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 26 mar 2023 11:21
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Tra “salite e volate”, Davide Cassani, trovandosi in mezzo alla più forte scalatrice della storia e a un velocista capace di vincere nove tappe in un solo Giro d’Italia, si è dichiarato “superpartes… io non vincevo né in salita né in volata”. È iniziato tra le risate il talk show “Salite e volate, il grande ciclismo si racconta a Riccione”, sabato sera al Palazzo del Turismo. Assente per febbre Piotr Ugrumov, sul palco della Sala Granturismo sono saliti Fabiana Luperini, detta Pantanina, vincitrice di cinque Giri d’Italia e tre Tour de France, Alessandro Petacchi, quasi 200 vittorie in carriera, e l’ex Ct della Nazionale Davide Cassani, attuale presidente di Apt Servizi Emilia Romagna. Moderati dal giornalista Gianluca Giardini, hanno raccontato il ciclismo di ieri e di oggi con assoluta competenza tecnica e grandissima passione.

“Sono estremamente orgoglioso della presenza di campioni di questo livello – ha detto l’assessore allo Sport Simone Imola, portando i saluti dell’amministrazione comunale -. Abbiamo deciso di investire su una corsa prestigiosa e speriamo di farla crescere anno dopo anno”.

Lo sguardo rivolto al passato non è stato affatto nostalgico. Qualche rimpianto lo ha manifestato Cassani: “Avere avuto uno come Petacchi al mondiale in Qatar avrebbe significato vincerlo”.

Fabiana Luperini ha la consapevolezza che nel ciclismo di oggi le sue vittorie sarebbe state leggendarie. “Ai miei tempi il ciclismo femminile aveva un seguito molto minore. Oggi un minuto dopo una vittoria lo sanno tutti. Ma non rimpiango di avere corso nei miei anni, di avere vissuto il mio ciclismo”. Piuttosto il dispiacere viene dalla constatazione che “sono stata l’ultima italiana a vincere il Giro d’Italia femminile. Sarebbe ora che un’italiana tornasse a vincerlo”.

Grande conoscitore del ciclismo, Cassani ha ricordato di come Petacchi non solo sia arrivato tardi tra i professionisti ma anche, addirittura, sia stato “preso dalla Fassa Bortolo come corridore da fuga”. Era un altro ciclismo. “Oggi i giovani arrivano tra i professionisti già fortissimi”.

“È vero – ha confermato Petacchi -. Mi presero per tirare le volate e tentare le fughe. Poi una volta mi fecero tentare una volata alla Vuelta… ”. Petacchi vinse e “per sei anni le volate le tirarono sempre per me alla Fassa Bortolo”.

“Era il migliore velocista al mondo – lo ha celebrato Cassani -. In un solo Giro ha vinto nove tappe. Non serve dire altro”.

Il presidente dell’Apt ha poi parlato del movimento ciclistico che genera turismo in Emilia Romagna. “A Riccione sono nati i Bike Hotels – ha ricordato -. Chi vuole sviluppare ciclo-turismo è da noi che dovrebbe copiare. Arrivano cicloturisti da ogni parte del mondo: in Emilia Romagna abbiamo 400mila presenze solo grazie al cicloturismo. Il Tour de France che avremo in Emilia-Romagna il prossimo anno servirà a farci conoscere ulteriormente, a fare sapere al mondo chi siamo e cosa offriamo. Dico che a confronto con la Spagna dovremmo avere tutti più rispetto del ciclista sulle strade, questo sì, sarebbe necessario”.

Grande spazio al ciclismo giovanile che “ha bisogno di crescere e va sostenuto”. I tre grandi campioni hanno concordato sul fatto che “è necessario che i ragazzi si divertano in bicicletta e che si allenino privilegiando la qualità alla quantità dei chilometri da macinare”. Applausi del pubblico alla presentazione della squadra giovanile EuroBike Riccione guidata da Valeriano Pesaresi, patron della Gran Fondo Riccione.

Infine uno sguardo alla Gran fondo Riccione che tutti corrono esclusivamente per divertimento. “Faccio poche corse di questo tipo. Sono qui per stare in mezzo alla gente e godermi il panorama, che è bellissimo, e che quando correvo non guardavo nemmeno”, ha detto Fabiana Luperini. “Lo sport è passione e quella del ciclismo c’è sempre. Pedalo con calma, però, perché sono sei mesi che non salgo in bici”, ha aggiunto Petacchi. “Corro per vincere? Proprio no. A 62 anni il ciclismo è divertimento e compagnia: il mio spirito è questo. Se poi riesco a trovare qualcuno con cui stare bene che va appena più piano di me è il massimo”, ha concluso Cassani, sempre riuscendo a fare ridere il pubblico.