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Risposta entro aprile

Rimini Life, presentata istanza per lavori Ex Questura e Scia per partire

In foto: i rendering di Rimini Life
i rendering di Rimini Life
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
gio 2 feb 2023 12:27 ~ ultimo agg. 3 feb 10:37
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Ariminum Sviluppo Immobiliare, la società che ha acquisito l’area dell’ex nuova Questura di Rimini, punta a partire con i lavori entro il giugno di quest’anno. A fine 2022 ha infatti depositato al Comune di Rimini un’istanza di partecipazione al procedimento amministrativo per inserirsi nel progetto di ‘rigenerazione urbana integrata e riqualificazione’ dell’intero comparto interessato dal parco urbano Rimini Life. L’istanza prevede la novità della cessione gratuita delle aree su cui l’Amministrazione potrà realizzare l’edilizia sociale prevista dal PIERS, 24 alloggi di edilizia pubblica e 12 di edilizia sociale, risparmiando così i costi di esproprio che la società quantifica in 600mila euro (con una valutazione di parte) da associare all’incremento patrimoniale che ASI stima in circa 7 mln  per effetto dell’aumento delle dotazioni territoriali collettive e delle aree per pubblica utilità cedute gratuitamente come alternativa all’esproprio. Una iniziativa, evidenzia la società, che segue all’esigenza manifestata recentemente dall’Amministrazione di agevolare la disponibilità di abitazioni a prezzi agevolati o calmierati. Per l’intervento, il comune beneficia di un finanziamento regionale di circa 5 milioni ed ASI è compartista di maggioranza dell’area interessata dal PIERS, avendo la proprietà di di 44.979 mq su 58.514 mq dell’intero comparto, pari al 76,95%.

Ariminum ha anche depositato una SCIA per l’attuazione immediata del 1° stralcio dell’intero progetto, con l’abbattimento degli edifici dell’Ex Questura “che darà seguito al programma attivato dalle delibere comunali del febbraio 2020 e del giugno 2022” si legge in una nota. Di conseguenza, il Comune di Rimini ha convocato una Conferenza dei Servizi e l’istruttoria si concluderà entro il 17 di aprile. L’Amministrazione, spiega la società, sta ancora valutando la proposta riguardante le aree attigue all’edificio dell’ex Questura. Secondo Ariminum Sviluppo Immobiliare, le attività previste potranno avere inizio nel secondo trimestre 2023 per terminare nel secondo trimestre del 2025. In linea con quanto espresso dalla delibera di Giunta n. 231 del 27/6/2022, il cronoprogramma sarà influenzato dalla gara pubblica per l’assegnazione dell’appalto e la realizzazione delle opere.

Con questa iniziativa – spiega Piero Aicardi, Amministratore Unico di Ariminum Sviluppo Immobiliareintendiamo rendere più rapido ed efficace il programma di contrasto del degrado urbano e della microcriminalità che interessa l’area, sulla quale siamo intervenuti in questi anni con investimenti ed azioni che hanno cercato di contenerne la proliferazione. E’ un’operazione da valutare nel suo complesso, seppure dal punto di vista procedurale ed operativo sia divisa in due fasi”.

Primo e secondo stralcio funzionale

Il primo stralcio prevede la demolizione integrale del complesso edilizio e all’attuazione di un primo lotto del masterplan complessivo. L’avvio del processo di rigenerazione può infatti avvenire, ai sensi del PSC E RUE vigenti, attraverso un intervento di ristrutturazione edilizia con integrale demolizione e ricostruzione, con volumetria e superfici inferiori a quelle esistenti.

La seconda fase attuativa prenderà il via a seguito all’auspicata approvazione di un Accordo di Programma in variante che consentirà il rilascio dei titoli edilizi. Già disponibile un cronoprogramma parte integrante dell’Accordo, insieme alla ValSAT e alla relazione economico-finanziaria, idonea a garantire la fattibilità tecnico-economica del complesso degli interventi.

L’attuazione del secondo stralcio funzionale è subordinata al primo, in quanto quest’ultimo consente l’eliminazione immediata del degrado esistente, costituito dall’edificio fatiscente dell’Ex Questura, e il mantenimento dei requisiti della manifestazione al PIERS che come principio base poneva la riqualificazione dell’intero compendio.

L’idea guida del progetto di rigenerazione – spiega l’Arch. Leonardo Cavalli è quella di un quartiere urbano concepito come un sistema integrato di funzioni pubbliche e di interesse pubblico, con una forte connotazione di qualità ambientale ed un assetto unitario chiaramente riconoscibile. Saranno eliminati i traffici privati di attraversamento e garantita una completa percorribilità pedonale e ciclabile in condizioni di sicurezza. Il parco centrale rappresenterà un nuovo polmone verde a servizio dei residenti del quartiere e della comunità di Rimini. L’area verrà quindi percepita come un vero e proprio Quartiere Parco in cui il verde costituirà l’elemento strutturante di connessione tra le varie funzioni presenti, inglobando anche i parcheggi verdi pubblici che, in assenza di automobili, sono sfruttabili come vere e proprie piazze”.

Marco Da Dalto Responsabile del progetto: “Intendiamo creare condizioni di vivibilità e vitalità nell’intero arco della giornata. Sarà un’esperienza pilota di rigenerazione urbana che sia negli aspetti disciplinari che in quelli dei procedimenti amministrativi potrà costituire un riferimento di buone pratiche in applicazione dei principi e dei criteri della Legge regionale n.24/2017 e degli atti correlati”.

Il progetto

La scelta delle funzioni presenti a Rimini Life, spiega ASI, deriva da un’accurata analisi del piano contenuto nella manifestazione di interesse al PIERS. Si è proceduto a porla a sistema con le modifiche intercorse nel frattempo nelle strategie di gestione urbana della Pubblica Amministrazione, nelle esigenze della città di Rimini e nelle richieste del mercato.

Saranno presenti nel nuovo quartiere le tipiche funzioni urbane: la residenza (sociale e a libero mercato), le attrezzature pubbliche di base (asilo nido), le dotazioni di livello superiore (lo studentato, la biblioteca) il commercio al dettaglio. Il progetto di rigenerazione dell’area si fonda sulla scelta di realizzare un sistema misto di usi nella zona, attività con orari, funzioni e flussi di utenza diversi che aiutano a produrre un uso più qualitativo dell’area e di conseguenza a promuoverne la vitalità.

Sempre in tema di beneficio per la collettività, l’insediamento di una struttura commerciale è la realizzazione di un interesse pubblico, avvalorato ulteriormente dalla creazione di nuovi posti di lavoro diretti e nell’indotto. Dall’esperienza della pandemia traiamo inoltre un insegnamento fondamentale: l’attività commerciale, soprattutto quella alimentare, ha rappresentato (e rappresenta) un servizio pubblico a tutti gli effetti, come si evidenzia nella circolare PG.2015. 0308657 del 13/05/2015 di Regione Emilia-Romagna, a firma degli assessori Costa e Donini.