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A riccione

Convegno sulle concessioni. Angelini: servono certezze per gli operatori

In foto: l'incontro
l'incontro
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 5 feb 2023 08:58
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Che futuro hanno i balneari con l’entrata in vigore della direttiva Bolkestein? E’ la domanda su cui ha ruotato il convegno organizzato al Palazzo del Turismo di Riccione dal titolo “Concessioni demaniali marittime. La situazione giuridica e le prospettive attuali”. Un incontro molto partecipato, in particolare dagli operatori balneari non solo della zona, in cui si è cercato di approfondire le questioni aperte in vista della riforma del demanio marittimo: la gestione delle spiagge, i rinnovi delle concessioni e le gare pubbliche indicate dalla Direttiva europea. Sul tema sono intervenuti Franco Fiorenza, avvocato e consulente in materia di demanio marittimo, Benedetta Lubrano, avvocata ed esperta in Diritto amministrativo. Il meeting è stato moderato e presentato dall’avvocato Luca Giannini che lo ha organizzato in collaborazione con il comune.

La nostra spiaggia è sotto attacco – ha detto la sindaca Daniela Angelini -. Il continuo braccio di ferro tra le istituzioni, ma anche questa estenuante ricerca di palliativi per gli operatori delle spiagge, e, soprattutto, questa assenza di un minimo quadro normativo di riferimento, costringe a vivere in un limbo in cui si paralizzano gli investimenti. Fanno bene gli operatori a chiedere certezze per le proprie famiglie di fronte all’incombenza dell’applicazione della direttiva Bolkestein. Le stesse certezze però le chiedono anche i Comuni. Non è tollerabile per un’amministrazione continuare a operare tra l’incudine e il martello. Non possiamo ritrovarci schiacciati tra l’onere di promuovere le gare per le concessioni – non avendo ancora i decreti attuativi per poterlo fare – e il bisogno di promuovere il rilancio di un settore, quello turistico, determinante non solo  per la costa romagnola, ma per il prodotto interno lordo dell’intero Paese. I segnali che arrivano dall’Europa non appaiono affatto rassicuranti sulla possibilità di  derogare al termine del dicembre 2023, termine stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato. Dal Governo dobbiamo pretendere un quadro normativo che possa assicurare due obiettivi. Il primo. Va data ai balneari la possibilità concreta di potere lavorare e di potere riqualificare gli stabilimenti, con le dovute garanzie affinché possano ammortizzare gli investimenti in un tempo congruo“.