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indagini avviate

Il gestore dell'hotel Gobbi si difende: "All'oscuro delle truffe"

In foto: Repertorio
Repertorio
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 12 ago 2022 18:17 ~ ultimo agg. 13 ago 15:30
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Era presente anche il gestore formale dell’hotel Gobbi di Marebello questa mattina quando la polizia Locale di Rimini si è presentata intorno alle 9.30 davanti all’ingresso del due stelle di viale Siracusa per ricollocare i clienti in altre strutture (gratuitamente fino al 16 agosto grazie alla copertura dell’associazione albergatori di Rimini) e apporre i sigilli. Tutto è filato liscio, solo qualche mugugno da parte di alcuni ospiti e la protesta di un dipendente che si è chiuso all’interno di una stanza rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Il motivo della chiusura dell’hotel è amministrativo e nulla ha a che vedere con le truffe: tra gli atti mancava la nomina del rappresentante Tulps, ovvero del soggetto che si occupa della sicurezza della struttura.

Le truffe, invece, sono un capitolo a parte, il più importante di questa storia. Tariffe a partire da 33 euro al giorno a persona, con pensione completa, nel periodo di Ferragosto. Prezzi irrealistici che avrebbero dovuto per lo meno mettere in guardia i potenziali clienti. Invece centinaia di turisti sono caduti nella trappola di un soggiorno “low cost”. Una volta arrivati al Gobbi, si sono sentiti rispondere che la struttura era al completo e le 40 camere tutte occupate. Peccato che di prenotazioni per lo stesso periodo, quello a cavallo del Ferragosto, ne sarebbero state prese circa 500 (è una prima stima degli investigatori), ovviamente con relative caparre intascate e, a quanto risulta, mai restituite.

Eppure il gestore dell’hotel Gobbi, Marco Giordano, torinese classe ’89, sarebbe all’oscuro di tutto. Per dimostrare la sua buona fede, Giordano si è rivolto all’avvocato Massimiliano Orrù, che d’ora in avanti lo assisterà legalmente. L’intenzione del 33enne torinese è quella di collaborare con l’autorità giudiziaria. La Procura di Rimini, infatti, sta raccogliendo le centinaia di denunce sporte dai truffati a carabinieri e polizia, che confluiranno in un unico fascicolo. Al suo legale Giordano avrebbe spiegato di non aver mai gestito in prima persona le prenotazioni e di non essersi intascato neppure un euro. Se così fosse, è evidente che dietro il 33enne si nasconderebbero dei gestori di fatto sui quali ora verranno svolti approfonditi accertamenti. La vicenda è tutt’altro che chiusa.