Due murales e nuove piante per la rotatoria di via Santarcangelese
Quando le politiche giovanili incontrano la riqualificazione urbana: è terminato a Santarcangelo il murales realizzato alla rotatoria tra le vie Santarcangelese e Giovanni Paolo II. L’opera è stata realizzata Andrea Fanchi, in arte FunkyRimini che insieme a un gruppo di street artist aveva già realizzato i murales del sottopassaggio ferroviario di via San Vito nell’ambito di un progetto di Politiche giovanili. Proprio dal writer e dai suoi amici è nata la richiesta all’Amministrazione di poter contribuire nuovamente alla valorizzazione estetica delle infrastrutture del territorio.
In direzione Santarcangelo, il logo turistico della città è stato affiancato dalle immagini dell’arco dedicato a Papa Ganganelli e dal gallo con la caveja, simboli della Romagna, mentre la scritta San Michele, in direzione della frazione, è accompagnata da un’immagine di palazzo Marcosanti e dell’ex cementificio. La scritta sotto al nome della frazione si riferisce invece al fatto che in passato, prima della Buzzi Unicem, nel centro abitato di San Michele si trovava una fabbrica tedesca, fabrik, che ha dato vita all’appellativo in dialetto santarcangiolese (Quei de Fabrèch). L‘intervento è stato realizzato gratuitamente da Andrea Fanchi, mentre il Comune ha fornito i materiali necessari.
Oltre ai murales, l’Amministrazione comunale è intervenuta anche sull’area verde della rotonda con la sistemazione della ginestra e la messa a dimora ad anello di piante di pyracantha (Agazzino).
Nelle prossime settimane il writer si occuperà nuovamente del sottopassaggio di San Vito con nuovi murales che sostituiranno o integreranno quelli realizzati diversi anni fa.
L’assessore alle Politiche giovanili Danilo Rinaldi, che nei giorni scorsi ha incontrato Andrea Fanchi proprio nei pressi della rotatoria per ringraziarlo del lavoro svolto, sottolinea che “L’idea è di utilizzare l’arte e la creatività giovanile come strumento sia per valorizzare i luoghi del territorio e i percorsi in direzione dei centri abitati, sia per costruire il legame tra giovani, territorio e comunità“.